WIMBLEDON – Come Becker, come Chang, come Sampras, come lo stesso Nadal: Nick Kyrgios entra a gamba tesa tra le stelle, battendo il numero 1 sul Centre Court. E’ rivoluzione!
Di Alessandro Mastroluca – 2 luglio 2014
A new star is born. Nick Kyrgios è il secondo giocatore fuori dalla top-100 a battere il numero 1 del mondo in uno slam dopo Olhovsky, n.193 quando sorprese Courier a Wimbledon nel 1992. È il primo, dopo Florian Mayer nel 2004, a raggiungere i quarti al suo primo Wimbledon, ma il tedesco non aveva salvato nove match point al terzo turno come l'australiano ha fatto prima di piegare Gasquet. Kyrgios ha mandato al tappeto Rafa Nadal in quattro set, concedendo un solo break in tutto il match. Ha vinto sull'onda di 37 ace e 70 vincenti, ha vinto con un'esibizione di carattere e di coraggio, di dritti fulminanti e rovesci ancora incostanti, ha vinto senza perdere un punto con la prima in tutto il primo set (ne ha conquistati 81 su 98 in totale) e con il gusto di un vincente tra le gambe, tirato però con la fronte alla rete. Un colpo da fromboliere, contro il Nadal che ha sfoggiato le sue doti di giocoliere facendo rimbalzare la pallina per 406 volte sul bordo della racchetta nel Wimbjuggledon, la gara organizzata da Babolat. “Ci ho provato. Ho perso. È il modo più facile di spiegare quello che è successo. Non è un dramma” ha detto Nadal che per il terzo anno consecutivo viene battuto a Wimbledon da un avversario fuori dalla top-100 anche se Kyrgios, entrato da numero 144, è sicuro di salire almeno al n.66 dalla prossima settimana. “Penso che abbiamo trovato il prossimo grande campione – ha commentato John McEnroe sulla BBC – Si vedeva che sentiva di poter vincere. Dà l'impressione di credere che può arrivare al titolo. L'ultimo teenager che avevo visto con questo atteggiamento, con la convinzione di poter battere chiunque, è Boris Becker”, che aveva due anni meno di Kyrgios quando ha trionfato nel 1985 e, per citare la celebre considerazione di Rino Tommasi, ha tolto un po' di senso al titolo junior. “Devi credere di potercela fare – ha detto Kyrgios a caldo – devi crederci dall'inizio e l'ho fatto, sto giocando davvero bene sull'erba. Non sapevo cosa fare quando ho vinto, così alla fine mi sono voltato verso la mia famiglia che ha sacrificato tutto perché io potessi essere qui. Avevo visto in un'intervista mia madre che diceva: Nadal è troppo forte, e mi aveva fatto un po' arrabbiare!”. E pensare che tre settimane fa perdeva da John-Patrick Smith, numero 185 del mondo, al primo turno del challenger di Nottingham. Come cambiano orizzonte il tempo e il modo di vedere…Già dal primo set, Kyrgios ha messo in chiaro che Nadal avrebbe dovuto lottare su ogni palla, conquistandosi ogni centimetro di campo. Niente rompe la successione dei servizi e l'australiano chiude il tiebreak con un punto che è la summa del parziale e una dichiarazione di intenti per quello che sarà: un devastante ace centrale, il tredicesimo della sua partita, al quarto set point.
SMENTITO ANCHE ROD LAVER
Il maiorchino perde così il primo set per la quarta volta di fila a Wimbledon. È riuscito a rimontare contro Klizan (n.51), contro Rosol (n.52) e contro Kukushkin (n.63). Ma contro Kyrgios c’era la netta sensazione che non sarebbe stata così facile. Il “nuovo Philippoussis” non ha solo un servizio migliore di un ristorante cinque stelle Michelin, ma tiene bene anche nello scambio. Il dritto viaggia meglio del rovescio, che però gli consente in ogni caso di non perdere troppo campo sulla diagonale a lui meno favorevole. Nel settimo game, con la spensieratezza dei suoi vent'anni, fa punto senza pensarci con la racchetta fra le gambe e apre le braccia quasi a voler abbracciare tutti i tifosi che sul Centrale si scaldano in un'ovazione divertita e meritata. Tifosi che sembrano chiedere: quando il servizio abbandonerà Kyrgios? La risposta arriva nell'ultimo game del secondo set. L'ace per annullare il primo set point non basta. Nadal lo costringe a uno scambio lungo e l'australiano, penalizzato anche da un nastro, finisce per affossare l'ultimo colpo. Tutto da rifare. A questo punto sembra avverarsi la profezia di Rod Laver, che alla vigilia non credeva nelle possibilità di Kyrgios. “Se riuscisse a vincere anche solo un set, sarebbe una grandissima sorpresa – diceva – tutta questa attenzione potrebbe fargli male, potrebbe convincerlo di essere già arrivato, mentre invece adesso deve allenarsi ancora più duro di prima”. È il timore di vedere il nuovo Philippoussis tradursi in un secondo Tomic. Un timore, però, che il resto del match farà svanire. Perché nessuno ancora sa che questo è l'unico break che Kyrgios concederà in tutto l'incontro. Un break che Nadal festeggia con una foga, con una rabbia, non usuale: è palese che senta la partita, che la frustrazione ha continuato a montare. E salirà ancora.
LA FORZA TRANQUILLA
“Kyrgios non sembra disturbato da nulla – commenta ancora McEnroe – non è facile tenere il ritmo contro uno così”. È impassibile, continua a stampare ace e dritti vincenti con la stessa espressione di tranquilla convinzione, di atarassica fiducia nel suo servizio e in tutto il suo repertorio. Quel servizio che, dopo qualche volée scentrata di troppo, lo salva da un possibile break al dodicesimo game (setpoint cancellato con un servizio vincente) e lo proietta a un secondo tiebreak. Come nel primo set, Nadal va ancora sotto di un minibreak, con un dritto a rete, ma cancella subito il vantaggio col passante. Un po' di tensione si sente. Sbaglia Nadal, sbaglia Kyrgios, è un elastico, a ogni scatto corrisponde una reazione. Kyrgios dà sfoggio anche di resistenza e tenuta sulla diagonale sinistra, di difesa col back di rovescio, nel punto che vale il 4-3 ma il maiorchino si arrampica sullo smash del 4-4. L'equilibrio si rompe dopo 10 punti sul gran dritto di Kyrgios che forza Nadal all'errore: 6-5, set point. La partita gira: l'australiano entra con i piedi in campo, si sposta un metro verso sinistra e fulmina lo spagnolo con una risposta di dritto diagonale a sventaglio. L'allarme di Rafa vira verso l'arancio. Quattro game più in là, la scala cromatica è rosso fuoco. Per la prima volta nel match, Kyrgios è avanti di un break, 3-1. E per Nadal la storia si ripete. Come contro Rosol, due anni fa, è un ace a far calare il sipario, a suggellare lo shock del Centrale.
FUTURO
Kyrgios, figlio di padre greco e mamma malese, fino a 14 anni si è dedicato al basket, passando dopo tanti infortuni al tennis, che ha “scoperto” facendo il raccattapalle al fratello maggiore Christos. In tre anni è riuscito a diventare numero 1 ITF e a vincere l’Australian Open junior 2013, nel giorno dell'Australian Day, in un derby sull'amico e compagno di doppio Thanasi Kokkinakis. Nel suo orizzonte, dopo il quarto di finale con Raonic, c'è una piccola grande rivoluzione. Dopo Wimbledon lascerà il suo coach Simon Rea, che lavora con Tennis Australia e in 18 mesi l'ha portato dal numero 843 del mondo fino alla top-100, lascerà Melbourne e tornerà a Canberra, come ha confermato Clinton Coleman della piccola agenzia britannica Global Tennis Connections che gli fa da manager. “E' stata una decisione di Nick, né noi né la famiglia l'abbiamo influenzato. Ha deciso così, ha parlato con Simon, che ha capito la situazione. Certo è un rischio, ma crediamo che sia la decisione giusta” ha spiegato, senza entrare nei dettagli che l'hanno spinto a questo cambiamento. Tornerà a casa, a Canberra, con l'incognita ancora non risolta del ruolo futuro del preparatore atletico Aaron Kellett, che come Rea lavora di base a Melbourne. Possibile che, almeno part-time, Nick scelga di tornare con Todd Larkham, il suo coach da junior, ma il quadro sarà più chiaro solo dalla prossima settimana. Il suo ritorno a casa piace moltissimo al governo del territorio di Canberra (ACT) che sta negoziando con Tennis Australia la possibilità di ospitare gli incontri di Coppa Davis e Fed Cup nel nuovo impianto Lyneham che dovrebbe essere completato entro il 2015. “Avere Nick qui è un grande impulso per tutta la comunità – ha detto il direttore del comitato regionale di Tennis Australia, Ross Triffit – Ora abbiamo 40 mila persone che giocano a tennis e 6 mila agonisti registrati: i risultati di Nick possono far aumentare di molto questi numeri”.
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