WIMBLEDON, DAY 12 – Nonostante l’inesperienza, Eugenie Bouchard sembra pronta per vincere il suo primo Slam. La Kvitova è più esperta, ma la canadese sembra avere qualcosa in più.
Di Gianluca Roveda – 5 luglio 2014
Soddisfazione a metà. E’ andata benissimo la semifinale tra Djokovic e Dimitrov. Si è sviluppata esattamente come avevo previsto: se Djokovic non si fosse distratto a metà del quarto set, quando ormai il bulgaro aveva la testa sotto l’acqua, la lettura sarebbe stata pressochè totale. Ma non mi posso certo lamentare, visto che Dimitrov ha avuto addirittura quattro setpoint per portarla al quinto. Al contrario, ho completamente sbagliato la lettura di Federer-Raonic. Pensavo che il servizio del canadese potesse fare i miracoli, invece ha tirato appena 17 ace (pochissimi per lui) e ha raccolto la miseria di una palla break. Nello scambio – e se ne sono giocati tanti, troppi – la differenza è parsa imbarazzante. I due rovesci lungolinea con cui Federer ha sigillato il break nel secondo set hanno messo a nudo l’imbarazzo tattico di Milos, attaccato al servizio e al dritto, con l’effetto collaterale di lasciare troppo campo alla sua destra. Ho sopravvalutato il canadese, portando a 43 gli errori in questo torneo. Ahimè, niente 70%. Oggi si chiude il torneo femminile e non è stato facile prendere una decisione. Qui sotto spiego le ragioni della scelta, ma riconosco che le quote dei bookmakers (con la Kvitova leggermente favorita) mi hanno spinto a puntare sulla Bouchard, giocatrice totalmente diversa rispetto a 11 mesi fa. Mi aspetto una sfida affascinante.
BOUCHARD – KVITOVA
Nemmeno i bookmakers hanno le idee molto chiare. E’ normale: entrambe hanno ottime ragioni per pensare di vincere, e i precedenti non aiutano. Si sono affrontate solo una volta, lo scorso anno a Toronto. Finì 6-3 6-2 per la ceca, ma non conta granchè. Intanto perché la Bouchard ha fatto progressi eccezionali, e poi perché a Toronto sentiva tutta la pressione del pubblico. Ed era ancora fuori dalle top-40. Non a caso commise otto doppi falli, segno che c’è qualcosa di umano anche in lei. In queste due settimane, più che del suo gioco, si è parlato soprattutto della sua mentalità e di un temperamento glaciale. Ha avuto qualche problema soltanto per chiudere contro Simona Halep, quando ha avuto bisogno di sei matchpoint per alzare le braccia al cielo, ma aveva un vantaggio notevole. E si è comunque aggiudicata il game. Le quote vedono leggermente favorita la Kvitova, il cui successo è dato a 1.80 contro il 2.2 della Bouchard: puntare sulla canadese da sfavorita mi sembra una buona idea. Intanto adora l’erba, come ha mostrato due anni fa quando vinse il torneo junior. Trionfare tra le Under 18, tra l’altro, non è affatto garanzia di successo tra le professioniste. Delle ultime 25 vincitrici di uno Slam junior, soltanto quattro hanno poi raggiunto una finale “vera”. Eugenie c’è riuscita al sesto tentativo. E credo che non sarà l’ultima. Il suo tennis aggressivo, con i piedi sempre piantati sulla riga, le consente di trovare angoli acuti che costringono le avversarie sulla difensiva. La Kvitova è molto pericolosa se riesce a giocare da ferma, ma se è costretta sulla difensiva può regalare molto. Sono due giocatrici abbastanza simili: entrambe amano comandare da fondocampo: Petra ha dalla sua le rotazioni mancine e un tennis un filo più completo, oltre all’esperienza di aver già vinto questo torneo. Al contrario, Eugenie può contare su una solidità mentale granitica, l’entusiasmo dei 20 anni e il vantaggio di essere sfavorita. In fondo non avrà nulla da perdere, mentre non è detto che la Kvitova avrà molte altre opportunità. Dopo un torneo vissuto lontano dai riflettori, la ceca avrà di nuovo tante pressioni. E non sempre le ha sapute gestire. Buona parte di critici e osservatori danno favorita la Kvitova, ma Chris Evert è convinta che sarà il giorno della Bouchard. Forse perché rivede il lei la stessa glacialità e voglia di vincere. Per adesso, ha gestito alla grande i momenti di difficoltà e ha mostrato una certa personalità, come quando ha dichiarato di non avere amiche nel circuito ATP (nemmeno Maria Sharapova, che le ha consentito di vestire i suoi capi Nike). A inizio settimana, ha detto che il suo unico obiettivo era vincere il torneo. Ho l’impressione che, al termine di un’interessante battaglia, più mentale che tecnica, oggi pomeriggio potrà fissare un nuovo traguardo. Il Rosewater Dish finirà nelle sue mani, come 10 anni fa con Maria Sharapova.
BOUCHARD IN TRE SET.
PRONOSTICI TOTALI: 129
PRONOSTICI GIUSTI: 86
PRONOSTICI SBAGLIATI: 43
PRONOSTICI CON L'ESATTO NUMERO DI SET: 53
Fattore J
Jannik Sinner e il suo timbro nella vittoria in Coppa Davis: la sua leadership aiuta tutta la squadra Foto...