WIMBLEDON – Bella vittoria per Sara Errani e Roberta Vinci. Per loro è il quinto Slam in coppia. In un panorama francamente modesto, la manualità delle Cichis può fare la differenza.

Di Riccardo Bisti – 5 luglio 2014

 
Prima di essere “segregata” insieme a Roberta Vinci nella sala interviste, Sara Errani ha detto alla telecamera: “Abbiamo fatto il Grande Slam!”. Sara e Roberta erano già il doppio più forte nella storia del tennis italiano, in virtù di un curriculum mai neanche avvicinato da Cucelli-Del Bello, Pietrangeli-Sirola e Panatta-Bertolucci. Vincendo il doppio femminile a Wimbledon, Sara Errani e Roberta Vinci hanno certificato la loro dimensione internazionale. Sono diventate il quinto duo più titolato dell’Era Open, staccando una serie di coppie ferme a quattro titoli. Per Sara e Roberta è il quinto successo, il primo a Wimbledon, l’unico che mancava per centrare un prestigioso Career Grand Slam. E – come ha ricordato Luca Boschetto su Sky – se non fosse girata male una partita a Roland Garros, magari oggi ci sarebbe la speranza di infilare un clamoroso Grand Slam. Ok, il doppio non ha la stessa dimensione del singolare, però un Season Grand Slam avrebbe un fascino straordinario. E’ girato tutto bene e Sara e Roberta. Dopo un pessimo singolare, hanno rischiato di uscire contro le gemelle Kichenok in un match interrotto più volte dalla pioggia. Quei cinque matchpoint annullati hanno cambiato il destino della loro permanenza a Londra, diventata un dolce planare verso il successo, soprattutto dopo il semi-svenimento di Serena Williams. E pensare che proprio Wimbledon, durante il torneo olimpico, le aveva viste uscire dal campo in lacrime dopo la scoppola presa dalle sorellone nei quarti di Londra 2012. Ma sono andate avanti, prendendosi una succosa rivincita anche contro le sorellone. Evitarle a Wimbledon, tuttavia, non è stato male.
 
QUINTO POSTO ALL-TIME
In finale non hanno avuto problemi. Sono bastati appena 56 minuti, uno in più della finale del singolare, per battere Timea Babos e Kristina Mladenovic. Siamo onesti: il duo ungro-francese ha giocato una partita imbarazzante. Ridevano isteriche (soprattutto la Babos) anche prima della partita. Non c’era uno schema chiaro, e nemmeno chissà quali armi per mettere in difficoltà le azzurre. Sara e Roberta hanno dato l’impressione di divertirsi. I loro schemi ordinati, un doppio “classico” che è difficile vedere in campo femminile, sono stati più che sufficienti per firmare il 6-1 6-3 finale, foriero del bel rituale post-match, con i trofei consegnati del Royal Box. Come detto, Sara e Roberta volano al quinto posto alle spalle di Navratilova-Shriver, Fernandez-Zvereva, Williams-Williams e Suarez-Ruano Pascual. Con cinque Slam in bacheca, possono vincere ancora molto. Sara è giovane, Roberta ha qualche anno in più ma il doppio non è così faticoso, dunque potrebbe giocare ancora a lungo. Ciò che autorizza l’ottimismo è il livello attuale del doppio femminile. Senza nulla togliere alle Cichis, vedere coppie come Babos-Mladenovic in finale a Wimbledon lascia perplessi. Tante giocatrici non sanno giocare la volèe, adattandosi a schemi di “manovalanza”. Anche per questo, le azzurre hanno spesso gioco facile. Gli otto Slam di Suarez-Ruano Pascual sembrano decisamente alla portata, poi si vedrà. Di sicuro, per la prima volta, il tricolore sventola sul Centre Court tra i professionisti. Ed è una gran bella soddisfazione.

DOPPIO FEMMINILE – LE PLURIVINCITRICI SLAM
 
Navratilova-Shriver 20
G. Fernandez-Zvereva 14
S. Williams-V. Williams 13
Ruano Pascual-Suarez 8
Errani-Vinci 5
Court-Dalton 4
Court-Wade 4
Jordan-Smith 4
Novotna-Sukova 4
Black-Huber 4