Dall’auto di lusso alla perdita del manager: la triste parabola di Bernard Tomic, scaricato dalla IMG che lo rappresentava sin da quando aveva 12 anni. E per lo Us Open avrà bisogno di una wild card.

Di Riccardo Bisti – 15 luglio 2014

 
Turbolenze nel tennis australiano. Aveva ragione Nick Kyrgios, che dopo il grande exploit di Wimbledon aveva detto che il punto di riferimento sarebbe rimasto Lleyton Hewitt. Il vecchio leone di Adelaide ha vinto il torneo ATP di Newport, battendo Ivo Karlovic nella finale ATP più anziana degli ultimi 37 anni. Per lui è il 30esimo titolo in carriera, traguardo di prestigio per un tennista che continua a combattere nonostante i mille infortuni e le prospettive non esaltanti. Negli Slam e nei tornei davvero importanti, età e gioco un po’ leggero lo tengono lontano dai migliori. Ma entro certi livelli può ancora insegnare molto. Ad esempio, allo stesso Kyrgios. Tornato in Australia, ha ufficializzato la separazione con il team di Melbourne guidato da Simon Rea e ha ripreso ad allenarsi a Canberra. Per ora, i suoi allenatori saranno Todd Larkham e Jogh Eagle. Una scelta coraggiosa che manifesta una certa ambizione. I prossimi tornei ci faranno capire se “Nick comesichiama”, come lo ha definito il rapper Drake (infuriato nei suoi confronti) continuerà a migliorare, oppure se Wimbledon gli ha fatto montare la testa. Ad esempio, molte aziende hanno chiamato il suo manager offrendogli una sponsorizzazione. Possibili distrazioni che il 19enne Nick dovrà imparare a gestire. Nel frattempo, ha cercato di smorzare via Twitter la polemica con Drake, dicendo di essere ancora un suo fan e di non avere alcun problema con lui.
 
US OPEN A RISCHIO
La notizia del giorno, tuttavia, arriva dal discusso Bernard Tomic, in questi giorni impegnato a Bogotà, dove ha passato il primo turno. Appena uscito dai top-100, “Bernie” deve incassare il divorzio dal colosso IMG, con cui lavorava da una decina d’anni. E’ probabile che il colosso americano si sia stufato dei suoi atteggiamenti e di vicende controverse come le corse in auto, le risse nei palazzi e i comportamenti di papà John. E pensare che la prima firma risale al 2004, quando Tomic aveva appena 12 anni. Grazie a IMG, ha siglato una serie di contratti importanti con Nike, Yonex (azienda di racchette che punta molto sul mercato dell’area Asia-Pacifico), Optus e Qantas. Gli investimenti sono stati fruttuosi fino a qualche anno fa, quando ha raggiunto i quarti a Wimbledon e si è accomodato tra i top-30. Poi è emersa la sua indole ribelle, con una serie di “incidenti” fuori dal campo che ne hanno intaccato l’immagine. I media australiani hanno provato a contattare Brian Cooney, responsabile del tennis per IMG nell’area australiana, ma non hanno ottenuto risposta. La decisione non sarebbe sorprendente, anche perché IMG è fortemente interessata a Eugenie Bouchard, con cui sono già stati presi i primi contatti. Attualmente, la canadese è sotto contratto con Lagardere Unlimited e sta trattando il rinnovo di un contatto che scadrà a fine 2014, ma gli americani non lasceranno nulla di intentato. Nel frattempo, Tomic è precipitato al numero 124 ATP e neanche un gran risultato a Bogotà (dove negli ottavi potrebbe affrontare l’idolo di casa Alejandro Falla) gli consentirà di entrare nel main draw dello Us Open, la cui entry-list sarà definita in questi giorni. L’australiano dovrà quindi giocare le qualificazioni a meno che Tennis Australia non gli conceda la wild card di scambio con la USTA. Tuttavia, dovranno preferirlo a James Duckworth, Luke Saville e l’altro emergente Thanasi Kokkinakis.