L’azzurro vince una discreta partita contro Mikhail Youzhny e sfida Kevin Anderson, suo immediato inseguitore nella Race stagionale. Andranno migliorate le percentuali al servizio.
Di Riccardo Bisti – 6 agosto 2014
C’è voglia di mettersi i cattivi pensieri alle spalle. E giocare senza punti da difendere può essere un bel vantaggio. Mentre le signorine intascano cinque sconfitte al primo turno di Montreal, Fabio Fognini raggiunge Andreas Seppi al secondo turno del Masters 1000 di Toronto. Un risultato importante perchè ottenuto contro un ottimo giocatore come Mikhail Youzhny. Il russo non è più quello di un tempo, ma è sempre un cliente ostico, soprattutto sul cemento. Fabio è stato più bravo (e anche un pizzico fortunato) nei momenti cruciali e ha portato a casa 45 punti ATP con il punteggio di 6-4 6-3. Non è stata la miglior partita dell’anno, ma i punti ATP sono come i soldi: non hanno odore. Da qui a fine stagione, Fabio ha pochissimo da difendere. Cincinnati e Us Open, in particolare, possono dargli i punti necessari per chiudere intorno alla 15esima posizione ATP. Già, perchè se il ranking ATP lo vede in 19esima posizione, la “Race to London” lo colloca al numero 15, ad appena dieci lunghezze da John Isner (appena superato) e sessantacinque da Roberto Bautista Agut. Più lontano Marin Cilic. In altre parole, chi sottovaluta la stagione di Fognini farebbe bene a dare un’occhiata ai numeri: per intenderci, nel 2014 ha raccolto più punti di Dolgopolov, Tsonga, Gasquet, Verdasco e tanti altri. Per questo, il match di oggi contro Kevin Anderson avrà una valenza doppia: il sudafricano gli sta dietro nella classifica stagionale, ad appena 50 punti di distanza. Fognini ha la possibilità di staccarlo, ma il sudafricano potrebbe tentare il sorpasso. I precedenti dicono 2-1 per Anderson, ma non si sono mai affrontati sul cemento. C’è il match di un mese fa a Wimbledon, dove Fognini si è spento dopo essere stato avanti due set a uno. Dovrà farne tesoro.
SFIDA DELICATA IN ARRIVO
Contro Youzhny è stato calmo e ha giocato la sua partita, anche se non ha gradito la tolleranza dell’arbitro sulle parolacce di Youzhny. In effetti, sembra che gli ufficiali di gara abbiano messo l’azzurro nel mirino, certamente più che altri giocatori. D’altra parte, quando si crea un pregiudizio, è molto difficile cacciarlo via. Fabio è stato bravo nell’ottavo game del primo set, sul 4-3 per Youzhny, quando ha cancellato due delicate palle break. Dopo essersi salvato, è stato lui a brekkare il russo e prendersi il primo set. L’onda lunga è proseguita fino al 2-0 del secondo, quando un piccolo passaggio a vuoto ha consentito a Youzhny di tornare in partita. Ma l’allievo di Boris Sobkin, fedelmente al suo fianco dopo 15 anni di carriera, ha fatto capire perchè quest’anno ha vinto appena 11 partite. Troppi errori (alla fine saranno 38) hanno consentito a Fognini di prendere il largo e chiudere senza patemi. Fabio non ha esultato più di tanto, consapevole del livello non straordinario. Ma queste vittorie sono importanti per quella “confidence” di cui nessun tennista può fare a meno. E sarà fondamentale contro il servizio di Anderson, vincitore in tre set sul giovane Thanasi Kokkinakis. Facile prevedere che il match si deciderà con i colpi di inizio gioco. Fognini deve migliorare il rendimento al servizio: 4 ace e 8 doppi falli non sono un bottino sufficiente per battere il sudafricano. Dopo aver scherzato con Novak Djokovic alla vigilia (documentando il baciamano su Twitter), l’azzurro non avrà tempo per farlo sul campo. Contro Anderson bisogna vincere. Per se stessi, ma anche per mandare un piccolo segnale agli svizzeri in chiave Davis. Per far capire a Federer e Wawrinka che sono favoriti, ma che dovranno sudarsela.
MASTERS 1000 TORONTO – IL TABELLONE
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