CURIOSITA’ – Il tennis non è fatto solo di imprese, ma anche di obiettivi falliti. Chi sono i giocatori di miglior classifica a non aver mai raggiunto certi tranguardi?
Di Riccardo Bisti – 13 agosto 2014
Cincinnati non sta dando grosse soddisfazioni ai tennisti francesi. Dopo la sbornia di Toronto, Jo Wilfried Tsonga ha perso una brutta partita contro Mikhail Youzhny. In Canada aveva speso troppe energie per essere pronto a un altro torneo. Benoit Paire ha passato le qualificazioni ma ha perso subito da Steve Johnson, piuttosto nettamente. La sconfitta di Edouard Roger Vasselin contro Fabio Fognini è stata particolarmente dolorosa, se non altro perchè ha avuto due matchpoint. E Gilles Simon non ha completato la possibile impresa contro Novak Djokovic. Non è andata meglio in campo femminile, dove Alize Cornet si è subito arresa a Madison Keys. Il più sfortunato di tutti, tuttavia, è stato Richard Gasquet. Il transalpino è stato costretto al forfait per un problema agli addominali. Il suo posto in tabellone è stato preso da Blaz Rola: ebbro di gioia, lo sloveno ha dato la notizia via Twitter e ha giocato fino all’ultimo sangue contro Julien Benneteau (toh, un altro francese). Quello contro Benneteau è stato il primo match in carriera per Rola nel main draw di un Masters 1000. Poco dopo, Steve Johnson (battendo Paire) ha vinto il primo match in carriera in un Masters 1000. I rilievi statistici, non straordinari, forniscono l’assist per elencare i i giocatori più forti a non aver mai raggiunto determinati obiettivi. Viene fuori un quadro interessante, la cui valenza può essere empirica e non solo numerica. Ad esempio, possiamo individuare le debolezze di certi giocatori. Debolezze che un semplice ranking ATP non è in grado di evidenziare. Abbiamo scelto cinque “traguardi” e i migliori giocatori (secondo il ranking ATP) che non li hanno raggiunti. Curiosità statistiche, ma anche dati interessanti quando si troveranno ad avvicinarli. Per qualcuno può essere questione di età, per altri può essere un limte vero e e proprio.
I GIOCATORI PIU’ FORTI A NON AVER MAI….
VINTO UN MATCH ATP
Facundo Arguello – 120
Norbert Gombos – 128
Farrukh Dustov – 132
Gerald Melzer – 145
Andrej Martin – 153
Marco Cecchinato – 158
Spiace che ci sia Marco Cecchinato, ma per sua fortuna è il più giovane della lista. Il siciliano ha centrato alcune qualificazioni, ma non ha ancora azzeccato il salto di qualità. Incredibile il caso di Farrukh Dustov: nonostante una vasta esperienza, tra cui alcune splendide vittorie in Coppa Davis (qualche tempo fa fece l’eroe contro la Cina), non ha ancora vinto un match nel circuito maggiore. A 28 anni c’è da preoccuparsi. Rischia di non farcela anche Andrej Martin, che durante il challenger di San Benedetto si è dichiarato un grande appassionato della cucina italiana, soprattutto della caprese. A settembre compirà 25 anni, chissà se riuscirà nell’intento. Siamo più ottimisti per Arguello, Gombos e il fratello minore di Melzer.
VINTO UN TITOLO ATP
Santiago Giraldo – 30
Julien Benneteau – 41
Yen Hsun Lu – 43
Dominic Thiem – 44
Denis Istomin – 45
La maledizione dell’Uzbekistan. Se Dustov non ha vinto una partita, Istomin non ha ancora centrato un torneo. Non sarà facile, la concorrenza è ampia. Il caso più clamoroso, tuttavia, è quello di Julien Benneteau, ancora al palo nonostante nove finali. Ormai ne è nato un complesso. A quasi 33 anni, ormai, l’impresa è complicata. Dovrebbe pescare un ATP 250 senza un grosso campo di partecipazione, magari qualche evento casalingo come Metz o Montpellier. Certo, ha vinto Roland Garros in doppio e si può consolare. Ma un dannato titolo lo meriterebbe. Prima o poi ce la faranno Giraldo e – soprattutto – Dominic Thiem, già finalista a Kitzbuhel. Non sarà facile per Yen Hsun Lu, fenomeno nei challenger (ne ha vinti più di tutti), mentre negli ATP non esplode. Chissà che coach Roberto Antonini non gli faccia fare il miracolo.
GIOCATO UNA SEMIFINALE SLAM
Kei Nishikori – 12
John Isner – 14
Feliciano Lopez – 16
Kevin Anderson – 17
Roberto Bautista Agut – 18
Abbiamo lasciato perdere titoli e finali: da quando hanno fatto irruzione i Fab Four, spingersi alla domenica finale è diventata una chimera. Wawrinka sembrava aver aperto una strada nuova, ma Roland Garros e Wimbledon hanno ristabilito le gerarchie. Una semifinale, tuttavia, si può acciuffare. Ce l’hanno fatta in tanti. Ci riuscirà anche Kei Nishikori, che in Australia ha impegnato severamente Rafa Nadal nei quarti. Più dura per John Isner, le cui speranze sono limitate allo Us Open. L’impresa sembra impossibile per Feliciano Lopez e Kevin Anderson. Lo spagnolo ha quasi 33 anni e i quarti a Wimbledon, ottenuti più volte, sembrano il suo limite. Il sudafricano non ha mai neanche raggiunto i quarti e sembra mancare di qualità assoluta. Curiosità per Bautista Agut, new entry a certi livelli. Gioca bene su tutte le superfici, non è detto che da qui a fine carriera non possa trovare il tabellone giusto.
RAGGIUNTO LA SECONDA SETTIMANA IN UNO SLAM
Santiago Giraldo – 30
Pablo Cuevas – 36
Joao Sousa – 37
Lukas Rosol – 38
Dominic Thiem – 44
Salta all’occhio la presenza di Lukas Rosol. E’ paradossale: il ceco deve buona parte della sua popolarità a un successo a Wimbledon (la vittoria su Nadal nel 2012), eppure non è mai andato oltre il terzo turno. E’ in grado di raggiungere picchi altissimi, ma questo dato certifica la sua incredibile discontinuità. Hanno buone chance di farcela Giraldo (doppia presenza in questo articolo!), Sousa e Thiem, mentre nutriamo qualche dubbio su Pablo Cuevas. E’ stato il giocatore del mese a luglio, ma tre Slam su quattro si giocano lontano dal suo habitat. A Parigi ha giocato un partitone contro Verdasco ma lo ha perso: per arrivare negli ottavi, l’impressione è che abbia bisogno di un buco in tabellone.
GIOCATO UN MATCH ATP
Norbert Gombos – 128
Gregoire Burquier – 168
Luca Vanni – 174
Denys Molchanov – 186
James McGee – 197
Oltre a Vanni, nella top-10 c’è un altro italiano, il bustese Roberto Marcora. Per entrambi vale il solito discorso: sono “esplosi” quest’anno e magari tenteranno l’avventura l’anno prossimo. Norbert Gombos si è costruito la classifica grazie ai challenger, ma a 24 anni è giunto il momento di provarci. E’ curioso il caso di Gregoire Burquier: a 30 anni è una pecca notevole, anche in virtù di un passaporto importante come il suo: la Francia organizza tanti tornei, eppure non gli hanno mai dato una wild card nonostante una buona classifica. Tra Montpellier, Marsiglia, Nizza, Metz, Bercy e lo stesso Roland Garros potrebbero regalargli un sogno. Nel frattempo viene da cinque sconfitte di fila e cercherà fortuna nelle qualificazioni dello Us Open. Chissà che non sia la volta buona. Intanto sta lavorando come un pazzo…
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