Grande risultato di Fabio: batte Yen Hsun Lu e centra i quarti a Cincinnati. L'Italia non andava così avanti in un Masters 1000 sul cemento da 19 anni. E' il momento di entrare tra i big in pianta stabile.

Di Riccardo Bisti – 15 agosto 2014

 

“Possiamo giocare a scopone scientifico”. Lo ha detto Fabio Fognini al giudice di sedia Damien Dumusois a un cambio di campo, sul 2-1 al terzo set per Yen Hsun Lu. A suo dire, il francese non era troppo attento nel leggere i dettagli della partita. Tornato in campo, Fabio ha vinto otto dei novi punti successivi e ha gettato le basi per il 3-6 6-3 6-3 finale, foriero di uno storico quarto di finale a Cincinnati. E' la diciannovesima volta in (quasi) 25 anni che un azzurro raggiunge almeno i quarti: soltanto quattro volte ci siamo spinti oltre, sempre sulla terra battuta. Significa che il match contro Raonic o Johnson avrà una valenza storica, perchè per la prima volta potremo raggiungere una semifinale sul cemento. I risultati degli azzurri sul duro si contano sulle dita di una mano. Proprio a Cincinnati, Renzo Furlan giocò uno dei migliori tornei in carriera prima di cedere ad Andre Agassi. Gli archivi ricordano un quarto di Omar Camporese a Parigi Bercy, mentre all'ex Lipton di Key Biscayne (oggi Miami Open) si sono distinti Cristiano Caratti e Diego Nargiso. Nel 1991, il piemontese giocava su una nuvola. L'anno dopo, il torneo di Nargiso è ricordato per una frase di Rino Tommasi sul match contro Jim Courier. “Ha giocato un set come McEnroe, gli altri due come Nargiso”. Da allora sono passati un paio di decenni. Fognini ha messo un tassello importante, che ne accresce lo status di migliore italiano degli ultimi 35 anni. Battere Lu non era facile. Avevamo messo in guardia. Roberto Antonini, il coach italiano del taiwanese, conosce benissimo Fognini e gli avrà dato le giuste indicazioni. Inoltre Lu sta giocando benissimo e lo ha dimostrato nel primo set.


IL DRITTO FALLOSO DI LU

La vittoria su Berdych, già messo in difficoltà a Toronto, non era un caso. Con un tennis pulito e puntuale, Lu è partito come un missile. In pochi minuti era già 3-0 e ha tenuto il vantaggio senza grossi problemi, salvo una palla break cancellata sul 3-1 (risposta di Fognini in rete). Fabio era nervoso per un paio di falli di piede chiamati in avvio. Dumusois lo ha approcciato a muso duro, dicendogli che non avrebbe più voluto sentirlo fino a fine partita. Gli ha fatto un favore: lo ha motivato, ne ha spinto la testa dentro il match. Forse gli ha anche tolto un po' di pressione. Le avvisaglie della riscossa si sono viste già sul finire del primo set, quando Lu ha avuto bisogno di cinque setpoint per chiudere. La partita poteva mettersi male, forse definitivamente, in avvio di secondo. Il taiwanese ha avuto un paio di palle break, annullate bene da Fognini. Il “vamos” esclamato sul punto dell'1-0 ha fatto capire che il match stava cambiando. Il segreto era farlo giocare e stimolarlo sul dritto, ma senza esagerare. Se gliene fai giocare troppi, rischi di metterlo in palla. Invece Fognini ha gestito bene lo scambio, utilizzando spesso il rovescio in slice e poi pungendo con il dritto incrociato. Quando Lu sbagliava tre dritti consecutivi per il 3-1 Fognini, nessuno si è stupito. Il match ha preso una nuova direzione e non l'ha più cambiata. Ovviamente, con Fognini in campo, può succedere di tutto. Quando ha servito sul 5-3 si è trovato 15-40 e ha fronteggiato quattro palle break. Ha cancellato le prime due con il servizio, poi c'è stato uno sprazzo del Crazy-Fognini che fa divertire gli stranieri e trepidare gli italiani.


LE AMBIZIONI DI FABIO

Sul 40-40 non è andato su una risposta di Lu perchè era convinto che il suo servizio fosse fuori, nonostante nessuno l'abbia chiamata. Il suo sguardo era tutto un programma. Già che c'era, ha regalato un'altra palla break con un doppio fallo. Per sua fortuna, è stato graziato da un paio di rovesci out di Lu. L'urlaccio che ha accompagnato il secondo set era liberatorio. La partita non era più un enigma, e forse lo stesso Yen ha avvertito un po' di fatica e pressione. In fondo, anche per lui era un match molto importante. Non aveva mai raggiunto un quarto di finale in un Masters 1000. Lu, tuttavia, non esce ridimensionato e sarà un osso duro a Flushing Meadows. In fondo vanta già un quarto Slam (Wimbledon 2010) e sa come si battono i più forti. Per informazioni, chiedere a Andy Murray, battuto alle Olimpiadi 2008, o allo stesso Andy Roddick, sconfitto proprio ai Championships. Forse non diventerà “il primo cinese tra i top-10” come sperava anni fa, però può dare l'assalto al best ranking (n.33) e magari fare qualcosina in più. I tornei asiatici di settembre-ottobre sembrano perfetti per fargli centrare l'impresa. Da parte sua, Fognini va avanti e rilancia buona parte delle ambizioni. A parte il prestigio (e la fiducia), 180 punti ATP lo rilanciano in chiave classifica. E' già certo di superare Lopez, Bautista e Anderson nella Race ed è pressochè certo il rientro tra i top-15. Se poi dovesse arrivare in semifinale, si portebbe a pochissimi punti dalla 13esima posizione di Marin Cilic. Lassù in cima può starci anche lui. E' giunto il momento di dimostrarlo, partita dopo partita.

GLI ITALIANI NEI MASTERS 1000

 

SEMIFINALI

1995, Monte Carlo – Thomas Muster b. Andrea Gaudenzi 6-3 7-6

2007, Roma – Fernando Gonzalez b. Filippo Volandri 6-1 6-2

2008, Amburgo – Roger Federer b. Andreas Seppi 6-3 6-1

2013, Monte Carlo – Novak Djokovic b. Fabio Fognini 6-2 6-1

 

QUARTI DI FINALE

1991, Miami – David Wheaton b. Cristiano Caratti 6-7 6-2 6-0

1991, Parigi Bercy – Guy Forget b. Omar Camporese 6-1 3-6 6-3

1992, Miami – Jim Courier b. Diego Nargiso 6-7 6-2 6-0

1992, Amburgo – Stefan Edberg b. Omar Camporese 2-6 7-6 6-2

1994, Roma – Pete Sampras b. Andrea Gaudenzi 6-3 7-5

1995, Amburgo – Andrei Medvedev b. Andrea Gaudenzi 6-3 6-2

1995, Cincinnati – Andre Agassi b. Renzo Furlan 6-3 6-4

1996, Roma – Albert Costa b. Andrea Gaudenzi 6-2 6-1

2003, Monte Carlo – Vince Spadea b. Filippo Volandri 6-1 6-3

2003, Roma – Roger Federer b. Filippo Volandri 6-3 5-7 6-2

2005, Monte Carlo – Juan Carlos Ferrero b. Filippo Volandri 6-2 6-3

2005, Amburgo – Richard Gasquet b. Andreas Seppi 6-1 6-2

2005, Amburgo – Nikolay Davydenko b. Filippo Volandri 7-6 6-4

2012, Roma – Roger Federer b. Andreas Seppi 6-1 6-2

2014, Cincinnati – Fabio Fognini vs ?