Di Riccardo Bisti – 17 agosto 2014
Il tennis femminile è sempre a caccia di argomenti per giustificare l'ormai raggiunta parità dei montepremi. Il destino, un po' birbante, le ha fornite in uno dei pochi tornei in cui la parità non c'è. Il montepremi complessivo del Masters 1000 di Cincinnati ammonta a 4.017.355 dollari, mentre il Premier Five WTA ne offre “appena” 2.567.000. Eppure le semifinali della prova femminile sono state decisamente migliori di quelle maschili. Quando a Cincinnati era ancora giorno, Serena Williams si è presa l'ennesimo successo su Caroline Wozniacki, sempre più competitiva ma poco incisiva al momento di chiudere. Il 2-6 6-2 6-4, incredibilmente, si spiega con la scarsa incisività al servizio della danese. Non capita spesso, in effetti, di brekkare la Williams per tre volte in un set…e perderlo. “Non mettevo mai la prima, e quando lo facevo non andava mai nella giusta direzione” ha esalato la Wozniacki. Ma il giorno del Palio di Siena, con l'emozionante vittoria della Civetta, sarà ricordato soprattutto per la disfida tennistica tra Ana Ivanovic per Maria Sharapova. Una partita meravigliosa, tra le più belle del 2014. Ana e Maria hanno fatto un miracolo: per un set, il terzo, lo spettatore si è completamente dimenticato di gonnellini svolazzanti e fisici perfetti, ma si è immerso in una vicenda agonistica straordinaria, accesa dalla pungente rivalità tra le due, che non hanno lesinato “pugnetti” dopo i (tanti) colpi vincenti. Alla fine si è imposta la Ivanovic e forse è meglio così, perchè contro Serena Williams sembra avere qualche arma in più. Lo dice la storia, con la Sharapova incapace di battere l'americana da 10 anni, mentre Ana l'ha battuta qualche mese fa in Australia. E con merito.
QUANTE EMOZIONI A MASON
Le due pin-up del circuito, la bionda e la mora, si sono spintonate per due ore e quarantasei minuti, terminate col punteggio di 6-2 5-7 7-5 per la Ivanovic. Ma è stato un match a tre facce e mille emozioni. Ana è parsa quella del 2008 per un set e mezzo, in cui ha letteralmente nascosto la palla alla Sharapova fino al 6-2 4-0. Poi si è distratta, facendo divampare la fiamma agonistica della Sharapova. La russa ha lottato con i denti, cancellando due matchpoint e prendendosi il secondo set. A quel punto, nessuno pensava che Ana avesse la forza mentale per restare in partita. E' fuggita dal campo, prendendosi una pausa tipo quelle spesso adottate dalla Sharapova, ed è tornata come nuova. Sull'1-0 ha avuto un mancamento, forse tachicardia, ma è ripartita più arrabbiata che mai. Ed è iniziata la terza fase del match, la più bella. Masha, sbraitando come non mai, è salita 4-2 ma si è fatta riprendere sul 4-4. E' salita 5-4 e ha avuto a sua volta due matchpoint. Sul primo, la Ivanovic ha tirato un dritto vincente, sul secondo Masha ha perso la misura del suo. Col pubblico in visibilio, estasiato per il felice mix tra qualità e agonismo, la Ivanovic ha trovato la forza per sprintare. A quanto pare, la scelta di lasciare Nemanja Kontic (con il quale aveva ottenuto buoni risultati) e affidarsi a Dejan Petrovic ha pagato. Questa Ivanovic è la più competitiva degli ultimi cinque anni ed è già certa di tornare tra le top-10. Dovesse perdere la finale (ore 20, SuperTennis), salirà al numero 9. In caso di vittoria, sarà numero 8. Ma non si pone limiti ed è la più vincente del 2014 con ben 47 vittorie.
FEDERER BELLO DI NOTTE
La bellezza dei match femminili, per una volta, ha oscurato quelli maschili. Di Ferrer-Benneteau, match a sorpresa, potrete leggere altrove. Roger Federer e Milos Raonic sono scesi in campo alle 22 passate: si potrebbe pensare che il più esperto abbia gestito meglio la lunga attesa (ed è possibile), ma il 6-2 6-3 per Federer si spiega con l'incredibile compatibilità tecnica tra i due. Federer non soffre l'arsenale del canadese e lo ha dominato in appena 69 minuti. Le due semifinali maschili sono durate meno rispetto al solo Ivanovic-Sharapova. Federer è stato eccezionale, perfetto al servizio, sicuro nel palleggio e mai in difficoltà con le trame di Raonic. Nel primo set ha raggiunto vette di perfezione: in quattro turni di battuta, non ha perso un solo quindici! Come contrappasso, il canadese ha avuto l'unica palla break della partita in avvio di secondo. Provava ad attaccare, a spingere, persino a cercare soluzioni tecniche più ardite. C'è stato match fino al 3-3, ma non era aria. Federer ha firmato il break all'ottavo game con uno splendido game di risposta. Pochi minuti dopo, il match era finito e Roger già pensava alla finale contro Ferrer, poichè avrà appena sedici ore e mezza per recuperare (si gioca alle 16 locali, le 22 italiane, diretta Sky Sport 1). Si sono affrontati 15 volte e ha sempre vinto Federer, con un bilancio di 31 set vinti e 4 persi. Uno di questi è arrivato nove giorni fa a Toronto, e può essere la base per sperare in un match equilibrato. E il poco tempo per recuperare sarà un ulteriore aiuto per lo spagnolo. Ma Roger parte favorito: vuole il 22esimo Masters 1000, il sesto a Cincinnati, il più importante del 2014. Ma per lui deve essere il trampolino di lancio per obiettivi ancora più ambiziosi. Obiettivi che sono improvvisamente tornati concreti.
MASTERS 1000 CINCINNATI – Semifinali
David Ferrer (SPA) b. Julien Benneteau (FRA) 6-3 6-2
Roger Federer (SUI) b. Milos Raonic (CAN) 6-2 6-2
PREMIER FIVE CINCINNATI – Semifinali
Serena Williams (USA) b. Caroline Wozniacki (DAN) 6-2 2-6 6-4
Ana Ivanovic (SRB) b. Maria Sharapova (RUS) 6-2 5-7 7-5