Lo spagnolo le ha provate tutte, ma il tono muscolare del braccio destro non è ancora sufficiente: non sarà a New York. La decisione è arrivata dopo un allenamento con Carlos Moya.

Di Riccardo Bisti – 18 agosto 2014

 

Nessuno si è davvero stupito quando il sito ufficiale di Rafael Nadal ha annunciato il forfait per lo Us Open. “Mi spiace dover annunciare che non potrò giocare lo Us Open, torneo in cui negli ultimi anni ho ottenuto risultati molto buoni. E' un momento molto duro per me perchè è un torneo che mi piace molto e in cui ho ottimi ricordi, del pubblico, delle partite serali, di tante cose. Non mi resta che accettare che non posso giocare quest'anno e come sempre lavorerò per essere preparato nel miglior modo possibile quando tornerò a giocare”. La vera “notizia” del comunicato non è tanto il forfait per Flushing Meadows (dove perderà 2.000 punti, uscendo di scena dalla lotta per il numero 1 ATP a fine anno), quanto che non ci siano accenni a una data del possibile rientro. Se l'infortunio al polso dovesse essere risolversi in fretta, lo spareggio di Coppa Davis contro il Brasile potrebbe essere un'occasione “soft” per riprendere a giocare. Altrimenti potrebbe tornare nei tornei asiatici di settembre-ottobre, dove non ha mai ottenuto grossi risultati. Il 2014 si chiuderà con le ATP World Tour Finals, unico grande evento che manca dal suo palmares. Vanta due finali, ma spesso si è presentato senza energie dopo una stagione faticosa. Chissà che questa pausa forzata non possa dargli energia per essere competitivo nei tornei di fine anno. Ma adesso è il momento della delusione: infortunatosi al polso durante un allenamento prima di Toronto, gli hanno detto di non usarlo per 2-3 settimane. Si è messo una fasciatura e ha continuato ad allenarsi, pur senza tirare il rovescio. Martedì scorso ha effettuato un controllo a Barcellona, si è tolto il tutore e ha spinto al massimo negli ultimi giorni per capire se era in grado di giocare. La risposta, evidentemente, è stata negativa. 


IL TITOLO NON SI DIFENDE

Nadal sarà il quarto giocatore nell'Era Open a non difendere il titolo a New York dopo Ken Rosewall nel 1971, Pete Sampras nel 2003 e Juan Martin Del Potro nel 2010. Curiosamente, anche il forfait di Del Potro fu per un infortunio al polso destro. Per fortuna di Nadal, l'entità del suo problema è decisamente inferiore. E' la seconda volta negli ultimi tre anni che salterà lo Us Open: nel 2012 aveva dato forfait per i ben noti problemi al ginocchio, sfociati nella sindrome da Hoffa che lo ha tenuto fuori per circa sette mesi. Rafa aveva già rinunciato a difendere un titolo del Grande Slam: gli era già successo cinque anni fa, quando non potè giocare a Wimbledon per i soliti problemi alle ginocchia. Quest'anno ha vissuto un'ottima stagione, con 44 vittorie su 52 partite. Si è preso il nono Roland Garros nonostante tre sconfitte su terra battuta (Ferrer a Monte Carlo, Almagro a Barcellona e Djokovic a Roma) e un infortunio alla schiena a inizio stagione che lo ha condizionato dalla finale australiana in poi. Tuttavia, la sua attività era stata regolare. Adesso sopraggiunge uno stop che rischia di essere tra i più lunghi della sua carriera. L'ultimo match risale agli ottavi di Wimbledon, quando si è arreso a Nick Kyrgios. Il suo forfait darà una mano a Roger Federer, certo della seconda testa di serio e sicuro di non affrontare Djokovic fino all'eventuale finale. Per Federer, tra l'altro, sarà un sollievo non dover affrontare Nadal, con il quale è in netto svantaggio negli scontri diretti (23 a 10). Lo Us Open resterà l'unico Slam in cui i due grandi rivali degli anni 2000 non si sono ancora affrontati.
 

PERSA LA GARA CONTRO IL TEMPO

Professionista dal 2001, competitivo tra i top-100 dal 2004, lo spagnolo ha già saltato sette Slam per motivi fisici. Per evitare l'ennesimo forfait, le ha provate tutte. Quando gli hanno diagnosticato un distacco della guaina posteriore ulnare, si è attenuto ai consigli del dottor Angel Ruiz Cotorro, coadiuvato dagli specialisti Jaume Vilarò e Ramon Balius. Dopo essersi tolto il tutore, ha effettuato esercizi con bande e pesi per recuperare il tono muscolare. In questi giorni, il preparatore atletico Joan Forcades e il fisioterapista Rafael Maymo lo hanno seguito passo passo: antinfiammatori, elettrostimolazioni, esercizi per recuperare prima la mobilità e poi la forza. Il piano prevedeva di ritrovare incisività con il rovescio a due mani. Non c'è stato niente da fare: la decisione definitiva è arrivata dopo un allenamento con l'idolo d'infanzia Carlos Moyà. Da oggi, il futuro di Rafa torna ad essere un'incognita.