Di Riccardo Bisti – 20 settembre 2014
La Coppa Davis ha un pregio straordinario: è imprevedibile. Mentre i tornei individuali hanno una lista di favoriti da cui difficilmente si esce (Cilic-Nishikori all'ultimo Us Open è stata un'eccezione, vedremo se sarà una tendenza), quando si gioca in Davis può succedere di tutto, sin dal primo turno. Per questo c'era molta attesa per il sorteggio del 2015, tenutosi a Dubai con la vecchia coppona adagiata in cima al Burj Al Arab Jumeirah helipad, laddove anni fa fecero giocare Andre Agassi e Roger Federer. L'americano l'ha sollevata, lo svizzero potrebbe averlo fatto quando, dal 6 all'8 marzo, si giocherà il primo turno del 2015. E' un tabellone da acquolina in bocca: ci sono sfide interessanti e piene di fascino sin dal primo turno: noi andremo in Kazakistan e ci sarà molto da approfondire, ma come trascurare il “clasico” tra Germania e Francia, il derby Serbia-Croazia, Gran Bretagna-Stati Uniti e la sfida tutta sudamericana tra Argentina e Brasile? Vediamo cosa ci attende nel weekend dal 6 all'8 marzo, con il primo turno spostato di un mese rispetto agli ultimi anni. Un fattore da considerare, poiché si giocherà a ridosso di Indian Wells e non è detto che tutti i big abbiano voglia di giocare a pochi giorni da un torneo così importante.
GERMANIA – FRANCIA
Molto dipenderà dall'esito della finale. Dovessero vincere a Lille, i francesi potrebbero avere la pancia piena e magari dare qualche forfait di troppo. In quel caso, i tedeschi potrebbero approfittarne anche se hanno un team non più giovanissimo e qualche problema di ricambio. Sarà una rivincita dei quarti di quest'anno, quando i tedeschi hanno accarezzato il sogno (2-0 dopo la prima giornata) salvo poi essere rimontati. Curiosità per la superficie: meglio il lento o un tappeto super-veloce per favorire Jan Lennard Struff, l'unico under-25 tedesco di buon livello?
GRAN BRETAGNA – STATI UNITI
Quest'anno gli americani hanno scelto la terra battuta di San Diego per mettere in crisi Andy Murray, ma sono stati puniti e si sono visti battere persino da James Ward. Tuttavia, mancava John Isner. Difficilmente i britannici adotteranno la stessa soluzione. Inutile dire che molto dipenderà da Murray, finalmente tranquillo e consapevole di giocare per la Gran Bretagna fino a fine carriera. Gli americani sono comunque favoriti: dando per scontati i successi di Murray, è difficile capire da dove può arrivare il terzo punto per il Team GB. I miracoli si possono fare, ma non sempre.
REPUBBLICA CECA – AUSTRALIA
Splendida partita. Sconfitti dopo 10 vittorie consecutive, i cechi continueranno a lottare oppure è finita un'epoca? La Giovine Australia di Kyrgios e Kokkinakis (e chissà, magari anche di Hewitt) è il test ideale. E' probabile che scelgano la terra rossa indoor per contenere l'esuberanza dei canguri. Berdych può portare a casa due punti, ma Stepanek sarà nell'anno dei 37. Visto che Rosol è troppo incostante, molto dipenderà dalla crescita di Jiry Vesely, che quest'anno non è esploso come ci si sarebbe aspettati. Noi faremo il tifo per i padroni di casa: nell'eventuale quarto di finale, meglio ospitare la Repubblica Ceca che andare in Australia, sull'erba, con tutte le difficoltà logistiche del caso.
KAZAKISTAN – ITALIA
Partitaccia. Ad Astana troveremo un campo velocissimo, il più veloce possibile. Inoltre i padroni di casa hanno un Andrey Golubev che conosce molto bene i nostri e farà da “spia” al suo capitano. Per capire quanto sia difficile questa trasferta, basti pensare che i kazaki sono andati più vicini a espugnare Ginevra di quanto abbiamo fatto noi. Detto questo, il loro doppio non è imbattibile (anche se hanno battuto Federer-Wawrinka) e sia Kukushkin che Golubev sono molto incostanti. Bisognerà arrivare con la giusta preparazione (per Fognini non sarà facile, visto che probabilmente in febbraio giocherà sulla terra battuta) e sfruttare le falle di una squadra comunque battibile, al netto delle considerazioni etiche sul fatto che nessuno dei nostri avversari è kazako d'adozione.
ARGENTINA – BRASILE
La grande rivalità calcistica si sposta nel tennis. E' una grande occasione per entrambe le nazionali: un piazzamento nei quarti, infatti, garantirebbe la permanenza nel World Group e due squadre non così forti. Il discorso cambierebbe per l'Argentina se dovesse ritrovare Juan Martin Del Potro. In quel caso, l'albiceleste sarebbe favorita anche se il doppio brasiliano è certamente più forte. Partendo da 0-1, gli argentini devono vincere almeno tre singolari. Con Del Potro in campo, tutto sarebbe più facile.
SERBIA – CROAZIA
Le tensioni politiche di qualche anno fa sembrano finalmente sopite e si può parlare solo di sport. Molto dipenderà dalla presenza o meno di Novak Djokovic. Dopo aver mollato la presa nel 2014, potrebbe anche riprovarci. Con il ritorno di Troicki su buoni livelli e due innesti di qualità come Lajovic e Krajinovic (decisivi in India), la Serbia può essere tra le favorite per il titolo. Ma attenzione alla Croazia: con il nuovo Marin Cilic, a suo agio nelle vesti di top-player, e l'astronascente Borna Coric, possono essere molto pericolosi. A cinque mesi dalla sfida vediamo leggermente favoriti i serbi in virtù della panchina più lunga. Ma da qui a marzo possono succedere tante cose.
CANADA – GIAPPONE
Rivincita dello scorso anno. Lo scorso anno i giapponesi ebbero parecchia fortuna, col forfait di Raonic e l'infortunio di Dancevic. In Canada dovrebbe andare diversamente, anche se hanno scoperto un Nishikori che vale i top-5. Quando giocano in casa, tuttavia, i canadesi sono inarrestabili. Con l'eterno Daniel Nestor in doppio e il rampante Vasek Pospisil, i favoriti sono loro. Il Giappone ha diversi giocatori, ma nessuno sembra davvero competitivo per fare il secondo singolarista. Canada favorito.
BELGIO – SVIZZERA
Stesso discorso per Germania-Francia, ma ancora più accentuato. Se i francesi hanno la panchina lunga, gli svizzeri dipendono da Federer e Wawrinka. Un eventuale successo a Lille potrebbe segnare l'ultima di Federer in Davis, e anche Wawrinka potrebbe prendersi una pausa. In quel caso, il Belgio potrebbe approfittarne e aprire un buco in tabellone. Con questo David Goffin, i belgi possono essere pericolosi fino a un certo livello. Contro la Svizzera “titolare” non ci sarebbe nulla da fare, ma Lammer, Chiudinelli, Yann Marti e Laaksonen sono decisamente meno competitivi e non hanno il valore per giocare nel World Group. Se invece Roger e Stan dovessero continuare a sacrificarsi…beh, Svizzera nettamente favorita, su qualsiasi superficie.