Fra i suoi successi anche due Australian Open, ai quali ha «prestato» per tanti anni come logo il suo servizio

Cristiano Verducci non è soltanto un assiduo commentatore dei miei articoli, lui è molto di più! Per l’esattezza è un professore in Scienze Motorie, esperto internazionale del Respiro Energetico Consapevole e leader del Metodo «BE», Breath Education. Esercita nel centro Monte Leone di Fermo e dalla ridente cittadina marchigiana sprizza anche passione per Stefan Edberg. Così mi ha raggiunto con un whatsapp per ricordarmi che il 19 gennaio del ’66 il biondo Stefan vedeva luce nella gelida contea di Kalmar, a sud del Paese. «Una vera icona…», mi scrive. «Tanto che il suo servizio è stato il logo degli Australian Open fino al 2016. Un mix incredibile di eleganza e tecnica che l’ha portato fino alla vetta più alta del tennis mondiale. Uno dei migliori, se non il migliore, interprete del serve & volley. 41 titoli in bacheca tra cui spiccano due Australian Open, ’85 e ’87, due Wimbledon ’88 e ’90, due US Open ’91 e ’92. «Non solo – scrive ancora il professore – ha fatto sue le Atp Finals del 1989 e vinto la Coppa Davis per ben 4 volte con la sua Svezia». Scrivendo, scrivendo, inoltre, Cristiano mi ricorda che alle vittorie in singolare, lo scandinavo ha affiancato successi in doppio per un totale di 18 titoli compresi tre major, tanto da essere, insieme a John McEnroe, l’unico giocatore in era Open ad essere stato n. 1 del ranking tanto in singolare che in doppio. «Negli occhi – prosegue – ho ancora la sua splendida rivalità con Boris Becker, qualcosa che rimarrà nella storia di questo sport. E non è tutto! Amato dal pubblico, dai giornalisti e dagli stessi colleghi, è tra i grandi entrati a far parte della Hall of Fame e per 5 anni e ha vinto il premio alla sportività, che a fine carriera avrebbe preso proprio il suo nome». Chiudo ricordandolo anche come coach di successo accanto nientemeno che a Roger Federer. Ci sarebbe tanto da dire ancora ma per questa volta chiudiamola qui, anche se con un giorno di ritardo. Tuttavia, vantando una beata amicizia con l’asso svedese, Cristiano si farà l’amore dei migliori auguri di tutti gli aficionados e di tutti noi de Il Tennis Italiano per le 57 primavere spese bene e indossate meglio.E allora uniamoci a Cristiano dicendo «un abbraccio caro Stefan e speriamo che, per bravura e sportività, il tennis mondiale possa avere altri atleti del tuo stesso stampo».