Il ceco vince a Stoccolma il decimo titolo in carriera ed è quasi certo di un posto a Londra. Battuto Grigor Dimitrov, la cui situazione in chiave-Masters diventa complicata. Ma è ancora in gara.
Di Cosimo Mongelli – 19 ottobre 2014
L'ultimo treno per Londra, per Grigor Dimitrov, passa proprio da Stoccolma. Detentore del titolo, nella finale contro Tomas Berdych (che invece aveva vinto nel 2012), non ha alternative alla vittoria per poter nutrire ancora qualche speranza per le ATP World Tour Finals. Tomas Berdych, dal canto suo, nei primi otto c'è con tutti e due i piedi. Ferrer, Murray (avversari nella finale di Vienna, con vittoria dello scozzese) e Raonic, gli unici rivali in grado di spodestarlo, sono a debita distanza. Ma una vittoria di oggi metterebbe un'ulteriore ipoteca. C'è molto in palio, quindi. E sin dai primi scambi si avverte la tensione. I primi game si risolvono tutti ai vantaggi, con parecchie occasioni sprecate da una parte e dall'altra. A cedere per primo è proprio il bulgaro, al settimo gioco. Berdych, all'ennesima palla break, aggredisce il rivale mettendolo in un angolo e ottiene il break che gli permette allungare sul 5 a 3 e servire sul 5 a 4. Ma sul più bello il ceco va in totale confusione. Perfetto (o quasi) fino a quel momento, diventa falloso. Inanella tanti, troppi errori. Cede il servizio, permette al bulgaro di portarsi avanti 6 a 5 e non ha le forze nemmeno per rifugiarsi al tiebreak. Lo smash inopinatamente affossato in rete sul secondo set point concesso a Grigor, fanno presagire l'inizio della fine, come troppe volte accadutogli in carriera.
BERDYCH IMPLACABILE AL SERVIZIO
E invece è solo una rondine, quella del bulgaro. Berdych reagisce nel migliore dei modi e conquista subito il break in apertura di secondo. Rabbioso, il ceco. Le percentuali sulla prima di servizio si fanno mostruose e Grigor non riesce a raccogliere più di un punto. Bulgaro che si salva, nel terzo game, e annulla altre due palle breeak. Ma che nulla può questa volta quando, ancora sul 5 a 4, il ceco serve nuovamente per il set. Deve rimontare da 0-30, ma se la cava. Pari e patta, il torneo si decide al terzo set. Ma basta un game, il primo, per rendersi conto che il vento è definitivamente cambiato. Serve ancora Grigor, per primo, e come nel set precedente cede subito il servizio. E qui finisce l'avventura. Berdych è ormai scatenato al servizio. Alcun passaggio a vuoto, nessun segno di cedimento, nemmeno uno spiraglio per il bulgaro per rimettere in piedi baracca e burattini. E quando si arriva per la terza volta, in tre set, con Tomas al servizio sul 5 a 4, non c'è alcun tentennamento da parte del ceco. Che non trema e si porta a casa il trofeo di Stoccolma. Decimo titolo in carriera per Berdych, secondo in stagione dopo Rotterdam. Decimo titolo che regalerà al ceco la sesta posizione ATP a discapito di Nishikori. Per Grigor Dimitrov, oltre il danno, la beffa. La sconfitta gli costerà l'uscita dai top ten. Londra è oramai una chimera, ma il bulgaro è in grado di far quel che vuole con la sua racchetta (i due spettacolari, insensati e pazzeschi punti di fila contro Sock rimarranno nella storia del torneo e di questa stagione): Basilea e Parigi Bercy potrebbero ancora rimetterlo in gioco. E regalarci un protagonista in grado di destarci, nel bene e nel male, dalla monotonia dei soliti noti.
ATP STOCCOLMA – Finale
Tomas Berdych (CZE) b. Grigor Dimitrov (BUL) 5-7 6-4 6-4
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