WTA Finals – Il fantasma della numero 1 raccoglie appena due game contro Simona Halep. Adesso la qualificazione in semifinale è complicatissima. “Sono stata imbarazzante”.

Di Riccardo Bisti – 22 ottobre 2014

 

Era già capitato che Serena Williams giocasse male. Ma una stesa così orribile, senza alibi, non le era mai capitata. Nella terza giornata delle WTA Finals di Singapore ha raccolto una sconfitta durissima per mano di Simona Halep, vincitrice con un terrificante 6-0 6-2. Non riusciva a tenere la palla in campo. Ed è incredibile che sia capitato a una delle migliori giocatrici di sempre, vincitrice di 18 Slam. La Halep ha giocato una partita attenta e concentrata, per carità, ma non ha avuto bisogno di giocare i suoi colpi migliori. Le è bastato mettere la palla in campo, muovere il gioco e non farsi prendere dal panico al momento di chiudere. Lo ha fatto alla perfezione e ha ottenuto la prima vittoria in quattro scontri diretti contro Serena. Di solito, l'americana picchia forte e vicino alle righe. Stavolta è franata in un mare di errori gratuiti, 36 in appena 14 giochi. La maggior parte sono arrivati col dritto, una banca di punti per l'operosa rumena. E il servizio, ultimo baluardo di Serena, le ha fruttato appena due ace. In conferenza stampa, è stata schietta e autocritica. “Oggi il mio dritto non c'era. Credo che abbia deciso di andare in vacanza con un po' di anticipo. E il mio servizio era migliore quando giocavo tra le under 10. E' stato imbarazzante. Ecco, imbarazzante: è il termine giusto per descrivere il modo in cui ho giocato”. E pensare che l'ultimo scontro diretto, a Cincinnati 2013, era terminato con un rapido 6-0 6-4. La Halep se lo ricordava ed è partita aggressiva, come raramente le avevamo visto fare. Sa giocare in tutte le zone del campo, ma di solito è una contrattaccante. Stavolta ha cambiato atteggiamento ed è stata premiata con uno storico 6-0.


UMILIATA COME NEL 1998

Nel secondo set, la Williams ha provato a restare positiva. Quando ha gridato “C'mon!” dopo un paio di colpi vincenti, sembrava che potesse partire la riscossa. Ma non è riuscita a ritrovarsi. E la Halep, fredda come un ghiacciolo, ha firmato il punteggio finale che sancisce la peggiore sconfitta di Serena, almeno in termini numerici, dal 1998. Aveva 17 anni quando perse 6-1 6-1 da Joannette Kruger a Oklahoma City, con un netto 6-1 6-1. In realtà, Serena non era sicura di giocare questo Masters a causa di una gamba dolorante e problemi a un ginocchio. Ha scelto di giocare e aveva esordito bene contro Ana Ivanovic, molto temuta alla vigilia. Ma non è bastato per ritrovare la giusta condizione. “Non sono nemmeno vicina al 100%, anche se la mia avversaria ha prodotto il miglior tennis della sua carriera”. La Halep è stata precisa e attenta, impressionante nella gestione delle emozioni. “E' stato il match più bello della mia vita, quindi non trovo parole per descrivere quello che provo – ha detto – ho sempre sognato di battere una delle sorelle Williams, ma senza l'aiuto della gente non sarei mai riuscita a giocare in questo modo. Adesso continuerò a lavorare duro per il resto del torneo, poi di sicuro farò festa!”. Per Serena nulla è perduto, anche se la situazione è complicata. Scenderà in campo giovedì contro la Bouchard, poi sarà spettatrice interessata di Halep-Ivanovic. “Questa formula è divertente, puoi perdere e avere ancora la speranza di vincere il torneo”.


IVANOVIC, CHE OCCASIONE!

Nell'altro match di giornata, Ana Ivanovic ha tenuto vive le speranze rifilando un rapido 6-1 6-3 a Eugenie Bouchard, la più giovane del lotto che si prende definitivamente lo status di “cenerentola” del girone. La Ivanovic ha mostrato il tennis che nel 2014 le ha fatto vincere ben quattro titoli e nel secondo set ha chiuso ogni porta alla canadese, brekkandola due volte negli ultimi tre giochi. “E' il bello del round robin – ha detto la serba – ho cercato di divertirmi il più possibile, anche perchè avevo perso due volte contro Genie. Ho provato ad essere aggressiva. E' stato importante il break nel settimo gioco del secondo set, perchè ho avuto diverse palle break e non le ho sfruttate. Ma ho giocato un punto alla volta e finalmente ce l'ho fatta”. Adesso la situazione del girone è piuttosto complicata: in due parole, la Halep è praticamente qualificata: le basta vincere un game contro la Ivanovic per poi qualificarsi, o semplicemente che la Bouchard ne vinca almeno uno con Serena Williams. A quel punto, dando per scontate le vittorie di Ivanovic e Serena, entrerà in ballo il conteggio set e game tra la serba e l'americana. E per Serena si mette male, perchè il 6-0 6-2 con cui ha ceduto alla Halep la mette in posizione di svantaggio. In questo momento, ha un bilancio-game di 14-20, mentre la Ivanovic è 20-16. Difficile da colmare, a meno che la Halep non decida di farle un favore….

 

WTA FINALS

Gruppo Rosso

Simona Halep (ROM) b. Serena Williams (USA) 6-0 6-2

Ana Ivanovic (SRB) b. Eugenie Bouchard (CAN) 6-1 6-3

Serena Williams (USA) vs. Eugenie Bouchard (CAN) giovedì

 

Gruppo Bianco (giovedì)

Agnieszka Radwanska (POL) vs. Caroline Wozniacki (DAN)

Maria Sharapova (RUS) vs. Petra Kvitova (CZE)