Di Riccardo Bisti – 29 ottobre 2014
Se c'è una qualità che a Stacey Allaster non manca di certo, beh, è l'ottimismo. Il grande capo della WTA ha definito “il miglior Masters di sempre” la recente edizione delle WTA Finals. Affermazione totalmente smentita dalla qualità del torneo, francamente bassa e con poche partite emozionanti. Si sono salvate soltanto Sharapova-Wozniacki e Wozniacki-Williams, ma più per l'equilibrio che lo spettacolo assoluto. Per loro fortuna, è stato un discreto successo di pubblico: quattro delle undici sessioni hanno fatto registrare il sold-out, per un totale di 129.000 spettatori. La presenza di ulteriori 87.000 persone anche nella Fan Zone e a seguire gli allenamenti hanno spinto la Allaster alla coraggiosa affermazione. Nel 2015, quando il torneo continuerà ad offrire 6,5 milioni di dollari, i match scatteranno alla domenica anziché il lunedì, offrendo otto giorni di gara anziché sette, ricalcando sempre di più la formula delle ATP World Tour Finals. E si sa già che Na Li sarà sul posto, con tre giorni di eventi insieme a Martina Navratilova. “Il nostro obiettivo era mettere in scena le migliori finali nella storia della WTA e abbiamo raggiunto l'obiettivo” ha detto la Allaster alla stampa di Singapore. “I nostri partner, World Sport Group, Singapore Tourism Board e Sport Singapore, hanno superato le nostre aspettative e i nostri sogni”. La Allaster si è detta molto sorpresa dalla partecipazione del pubblico. “Quando vai in un nuovo mercato, dove il circuito non era mai arrivato, c'è sempre un po' di timore. Invece il pubblico è venuto a frotte”.
VOGLIA DI CRESCERE
Oltre alla vicenda agonistica (singolare e doppio, vinti rispettivamente da Serena Williams e Mirza-Black), ci sono stati tre eventi collaterali, su tutti il WTA Rising Stars, torneo a inviti con alcune delle migliori giovani del circuito WTA. Si è imposta la portoricana Monica Puig. Senza contare i match delle campionesse del passato (Navratilova, Austin, Majoli e Bartoli). Tuttavia, per coinvolgere ancora di più la gente, la WTA promette ulteriori novità. “Per essere il primo anno, abbiamo creato una solida base. L'anno prossimo dobbiamo sorprendere i fans in misura ancora maggiore. I nostri partner hanno già molte idee su come migliorare qualcosa che per me è già da 10". In realtà non è stato tutto perfetto, come testimoniano le lamentele delle giocatrici per alcuni problemi di illuminazione sul campo e una leggera perdita del tetto durante un match di doppio. “In un evento dal vivo ci sono molte parti in movimento all'interno di un edificio – dice la Allaster – vengono utilizzati nuovi sistemi e non tutti sono abituati. La la cosa importante è che il problema si sia risolto immediatamente. Il tetto deve essere sistemato, su questo non c'è dubbio, ed è qualcosa che abbiamo già messo in agenda". La WTA non si ferma qui: al grande successo del Masters, dall'anno prossimo affiancherà un nuovo evento che sostituirà il Tournament of Champions di Sofia. Si chiamerà WTA Elite Trophy, si giocherà Zhuhai e sarà un evento a 12 giocatrici, con le tenniste piazzate dalla nona alla diciannovesima posizione più una wild card. Ma non finisce qui: è sempre più concreta l'idea di creare una Coppa del Mondo a squadre, da giocarsi in sede unica e con un maxi-montepremi di 5 milioni di dollari. “Tuttavia in un singolo mercato vogliamo concentrarci soltanto sulle WTA Finals. Dovessimo creare un altro evento, si potrebbe intasare il mercato. Quando arriverà il momento di spostare questo torneo altrove, saremo certamente interessati a creare un evento WTA fisso nel calendario”. Traduzione: l'ipotetica World Cup non si giocherà da quelle parti, mentre Singapore potrebbe fare come Shanghai nel maschile, che dopo aver perso le ATP Finals ha trovato un Masters 1000. Ma si parla a medio termine: l'accordo per le WTA Finals, infatti, è valido fino al 2018.