Momento delicatissimo per la tedesca: oggi potrebbe essere esclusa dalla finale di Fed Cup, mentre il suo fidanzato dice alla radio: “Non è la donna dei miei sogni”.
Di Riccardo Bisti – 29 ottobre 2014
Da lassù, il signor Eberhard Wensky sta pregando per la sua piccolina. Tanti anni fa, l’ex direttore del torneo WTA di Berlino fu il primo a capire che una ragazza di origine polacca, di nome Sabine Lisicki, sarebbe diventata una campionessa. La tesserò per il suo club, l’LTTC Berlino, e ottenne una deroga dalla federtennis tedesca per farla giocare in Regionalliga nonostante la giovane età. L’ha sempre sostenuta ed era al suo fianco anche quest’anno, nella tribuna giocatori di Wimbledon, a fare il tifo. Poche ore dopo la sconfitta nei quarti di Sabine per mano di Simona Halep (allenata da Wim Fissette, ex coach della Lisicki, silurato nonostante la finale a Wimbledon), è morto a 74 anni. E lei, già in crisi per una serie di scelte sbagliate, è rimasta senza uno dei pochi punti di riferimento insieme a papà Richard. Adesso, nonostante la vittoria al piccolo torneo di Hong Kong, che l’ha riportata tra le top-30, rischia di non essere convocata per la finale di Fed Cup che la sua Germania giocherà i prossimi 8-9 novembre a Praga, contro la Repubblica Ceca. Alle ore 12 di oggi, a Stoccarda, la capitana Barbara Rittner diramerà le convocazioni e pare che la Lisicki non ci sarà, almeno nella formazione iniziale. Le quattro titolari dovrebbero essere Angelique Kerber, Andrea Petkovic, Julia Goerges e Ana Lena Groenefeld. La Rittner sarebbe orientata a confermare il quartetto vincitore contro Slovacchia e Australia. La Lisicki, a dispetto delle sue indubbie qualità, non sembra essere troppo benvoluta dal gruppo. La stessa Petra Kvitova, leader del team ceco, un mese fa aveva detto di non aspettarsidi affrontarla. “Perchè non ha partecipato ai turni precedenti”. La Rittner è un’istintiva, si fida molto di sè. “E’ stata la decisione più difficile che ho dovuto fare negli ultimi 10 anni” ha ammesso, ovviamente senza svelarla. Oggi scopriremo cosa ha deciso.
A PRAGA COME RISERVA?
Le squadre devono essere annunciate con 10 giorni d’anticipo, ma il regolamento concede una scappatoia: può essere annunciato un quartetto, ma i cambi sono consentiti fino a un’ora prima del sorteggio. Questo significa che la Lisicki potrebbe essere portata a Praga come quinta, e magari conquistare il posto da titolare negli allenamenti. Ma il team attuale è molto unito, hanno sviluppato un importante spirito di squadra. Ognuna ha trovato il suo ruolo, accettando quello delle altre. Secondo Nicolas Kiefer, intervistato una decina di giorni fa, la Lisicki non si adatterebbe facilmente. Ma è possibile che la Rittner possa darle una chance, anche perchè sarà un weekend storico per la Germania. Tornano in finale dopo 22 anni, la prima dopo il ritiro di Steffi Graf. E rinunciare alla Lisicki sembra assurdo. Dando per scontato l’impiego di Angelique Kerber, la seconda singolarista dovrebbe essere Andrea Petkovic, che però è in condizioni disastrose ed è addirittura scoppiata in lacrime dopo la sconfitta a Lussemburgo. Ha anche perso il primo match al Tournament of Champions di Sofia. Julia Goerges è molto indietro e sarebbe nettamente sfavorita contro Kvitova e Safarova. La Groenefeld è relegata al ruolo di doppista, ma non è certamente una giocatrice in grado di fare la differenza. Per questo, una Lisicki in gran forma sarebbe molto importante. Alla 02 Arena di Praga, allestita per ospitare 10.850 spettatori, potrebbe trovarsi a suo agio con il suo super-servizio. Le condizioni di gioco non saranno così diverse dall’erba, sua superficie preferita. Per questo, a poche ore dalle convocazioni, la scelta più probabile sembra quella di una Lisicki portata a Praga come riserva ma con la possibilità di cambiare status, magari al posto della Groenefeld. L’arcano, più che a Stoccarda, dovrebbe risolversi a mezzogiorno del 7 novembre, quando il Municipio della Città Vecchia di Praga ospiterà il sorteggio. Le tedesche si troveranno domenica a Francoforte (potrebbe mancare la Petkovic se dovesse andare in finale a Sofia) per un servizio fotografico, poi si trasferiranno a Praga dove inizieranno ad allenarsi lunedì.
"NON E' LA DONNA DEI MIEI SOGNI"
La finale di Fed Cup potrebbe essere una grande occasione di riscatto. La tedesca è reduce da una stagione difficile, in cui ha evitato il tracollo in classifica grazie ai quarti a Wimbledon (dove ha difeso parzialmente i punti della finale 2013) e alla vittoria a Hong Kong, primo titolo dopo un digiuno di tre anni. Tra l'altro ha cambiato tre coach: da Martina Hingis è arrivata a Marc Kevin Goellner, passando per Guillaume Peyre. Una vittoria in Fed Cup servirebbe anche per distrarla dai problemi personali che hanno fatto rapidamente il giro di Germania. Niente di grave, si tratta di cronaca rosa: da circa un anno, la Lisicki è fidanzata con Oliver Pocher, comico e presentatore molto noto nel paese. Il flirt è iniziato nell’estate 2013, via Twitter, quando lei giunse in finale a Wimbledon. Pocher era con lei nella trasferta asiatica e le cose sembravano procedere bene….fino a poche ore fa, quando Pocher ha rilasciato alcune dichiarazioni in un’intervista radiofonica con ORF, l’emittente di stato austriaca. In due parole, ha specificato che la Lisicki non sarà la sua ultima compagna. Dopo una lunga relazione con Alexandra Meyer-Wolden, da cui ha avuto tre figli, adesso frequenta la tennista. Ma l’ha gelata così: “Sono abbastanza realista da pensare che non sarà l’ultimo rapporto affettivo, nè per me, nè per lei”. Pocher ha detto di non aver ancora incontrato la donna dei suoi sogni: a quanto pare, non è la Lisicki. “A un certo punto, per avere un rapporto stabile, bisogna scendere a compromessi. Ma quando arriva il momento di andare per la propria strada…”. Chissà come l’ha presa Sabine, e se oggi passerà la giornata al telefono col suo fidanzato per chiarire, oppure se attenderà una chiamata di Barbara Rittner. Per lei è un momento delicato, da cui può rialzarsi alla grande oppure crollare miseramente. Il guaio è che dovrà fare tutto da sola, senza nessuno a cui rivolgersi. Anche se sta pregando da lassù, il suo amato Eberhard Wensky non c’è più.
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