Di Riccardo Bisti – 30 ottobre 2014
Nel tennis può capitare che un peso piuma possa battere un super-massimo, mentre nel pugilato un certo tipo di confronti sono vietati. Per un set, l'ape Flavia Pennetta ha sfruttato il disordine del martello Garbine Muguruza, ma poi la maggiore cilindrata della spagnola è venuta fuori. Si spiega così, senza particolare bisogno di commenti, lo 0-6 6-1 6-1 che spinge la Muguruza a un passo dalle semifinali. Flavia è comunque in buona posizione e una vittoria in due set su Ekaterina Makarova le darebbe la certezza matematica delle semifinali. Ma dei calcoli parleremo tra poco. Qui è opportuno sottolineare la super-prestazione della Muguruza. L'impressione è che la scelta (lunga e sofferta) di rappresentare la Spagna (paese del padre) anziché il Venezuela della mamma le abbia dato la tranquillità necessaria. Garbine ha vissuto molto male questa storia, ha ricevuto pressioni da entrambe le parti e questo ha certamente influito sul suo tennis. Avrebbe dovuto decidere entro il 7 novembre e ha optato per la Spagna, facendo tirare un sospiro di sollievo a un paese che spera di tornare ai fasti di Arantxa Sanchez e Conchita Martinez. Insieme alla sua amica Carla Suarez Navarro, tra l'altro, compongono una buonissima coppia di doppio. Dall'anno prossimo, possono essere molto pericolose in Fed Cup. Alla Armeec Arena, impianto troppo grande per questo evento (i vuoti sugli spalti sono impressionanti, e non bastano le sedie di lusso a bordocampo per distrarre lo spettatore), Garbine sta esprimendo il miglior tennis di tutte. Dopo aver liquidato la Makarova, ha avuto bisogno di un set per prendere le misure alla Pennetta.
NULLA E' PERDUTO
Poi ha preso il sopravvento e per Flavia non c'è stato nulla da fare, anche se il punteggio è bugiardo, soprattutto nel terzo set. La partita avrebbe potuto prendere un'altra direzione nel primo game, quando l'azzurra ha sprecato la bellezza di cinque palle break che avrebbero spezzato il ritmo alla Muguruza. Non le ha sfruttate, e anche se ha tenuto (a fatica) il seguente turno di battuta, si è capito che non ci sarebbe più stato nulla da fare. La spagnola è troppo potente, e grazie alla potenza riesce a impostare lo scambio a suo piacimento. Una statistica mostrata dalla TV ha spiegato tutto: se entrambe le giocatrici hanno colpito più della metà dei colpi tra la riga di fondo e i due metri immediatamente successivi, Flavia è stata spesso costretta ad arretrare, mentre la Muguruza ha messo diverse volte i piedi dentro il campo. Ed è ancora valido il principio che chi comanda lo scambio vince la partita. Nulla è perduto: la vittoria di Alize Cornet contro Ekaterina Makarova (un secco 6-1 6-4) tiene Flavia al secondo posto. Dipende tutto da lei: dovesse vincere in due set contro Karolina Pliskova (che ha preso il posto di Karolina Pliskova) sarebbe matematicamente in semifinale. In caso di vittoria in tre set, Alize Cornet potrebbe superarla solo battendo in due la Muguruza (difficile) e in quel caso entrerebbe in ballo la differenza game. Da segnalare che Flavia potrebbe passare il turno anche in caso di sconfitta. Ma le combinazioni possibili sono troppe per essere elencate tutte. Qui basti dire che nell'altro girone non ci sono giocatrici fuori dalla portata della brindisina. Il Tournament of Champions, con i suoi punti e i suoi dollari in palio, non è ancora finito.
Andrea Petkovic 2-1 / set: 4-2 / game: 30-28
Carla Suarez Navarro 1-1 / set: 2-2 / game: 21-17
CLASSIFICA