Simon Rea è stato licenziato da Nick Kyrgios dopo gli exploit a Wimbledon. Ha trovato un nuovo impiego con Sam Stosur: dopo un inizio difficile, sono arrivate le prime vittorie. E adesso ha un sogno: farla giocare bene in Australia.

Di Riccardo Bisti – 6 novembre 2014

 

Non capita spesso che un coach venga silurato dopo un bel risultato. E' successo al povero Simon Rea, che si trovava all'angolo di Nick Kyrgios quando l'australiano ha centrato i quarti a Wimbledon, con tanto di vittorie su Richard Gasquet e Rafael Nadal. Il baby fenomeno ha scelto strade alternative, a suo dire più ambiziose, ma il lavoro di Rea resta. Lo aveva preso al numero 834 ATP, lo ha lasciato in 66esima posizione. C'è rimasto male, ma non c'era tempo per la delusione. Il 18 luglio, giorno del suo 32esimo compleanno, ha squillato il telefono. Era Paul Kilderry, manager di Samantha Stosur. Gli ha chiesto se aveva voglia di dare una mano all'australiana e quando avrebbe potuto prendere un aereo. Neanche il tempo di chiudere la conversazione e Rea era sul primo volo per Los Angeles. “C'è stato un periodo di conoscenza reciproca, prima sul piano personale che su quello tecnico. Lei è molto gentile e accogliente, il sogno per ogni coach". La Stosur veniva da una pessima stagione sull'erba, in cui aveva maturato la decisione di licenziare Miles Maclagan. Con Rea fu un periodo di prova, e la Stosur non aveva comunque intenzione di assumere un coach a tempo pieno. I primi risultati (una vittoria nei primi tre tornei) facevano pensare a un rapido addio. Invece la Stosur era affascinata dai pensieri e dai consigli di Rea. Ascoltava, assimilava, domandava, e hanno deciso di andare avanti. E i risultati sono arrivati: semifinale a New Haven, semifinale al Premier Mandatory di Pechino, vittoria a Osaka. Quello giapponese è stato l'ultimo torneo stagionale: una fascite plantare al piede destro l'ha convinta a saltare il Tournament of Champions di Sofia, per il quale si era regolarmente qualificata. Il 2014 non è stato un anno positivo per la Stosur: non ha mai raggiunto gli ottavi in uno Slam ed ha chiuso fuori dalle prime 20. Però adesso c'è ottimismo. Un ottimismo dettato dalla presenza di Rea.


UN TENNIS PIU' VARIO

“Dopo il successo a Osaka abbiamo festeggiato con una cena e due drink leggeri – dice Rea – speriamo che il dolce retrogusto le rimanga per la preparazione e per i primi tornei del 2015". In realtà, la Stosur viene da due anni di problemi fisici: la fascite plantare, unita a un'operazione alla caviglia tenutasi nel 2012, le ha impedito di muoversi bene. Adesso le cose vanno meglio: dopo una settimana di esercizi precauzionali con la trainer Narelle Sibte, in questi giorni inizierà il lavoro per il 2015, per i tornei australiani, laddove ha sempre fallito perchè travolta dalla pressione. Il tennis della Stosur resterà lo stesso: lavoreranno sulla reattività in risposta, ma l'idea è bilanciare i punti di forza (servizio e dritto) con un pizzico di varietà e imprevedibilità in più. “Sam è una professionista da tanti anni, sappiamo in che direzione va il suo tennis, ma è stata molto aperta e onesta nelle nostre conversazioni. Dobbiamo sistemare alcune cose, ma è lei a indicare la strada da percorrere. Compirà 31 anni a marzo, sa bene cosa vuole fare per giocare bene”. L'obiettivo è giocare bee in Australia, dove la Stosur ha sempre fallito, anche nei momenti migliori. In tante partecipazioni non è mai andata oltre gli ottavi del 2006 e del 2010. “Desidera da matti di giocare bene in Australia. Per lei è una priorità rendere al massimo davanti alla famiglia, gli amici, i fans. Per questo si è messa troppa pressione addosso nel corso degli anni. Ma sono ottimista: da quando lavoriamo insieme, non c'è una sola sessione di allenamento in cui non abbia dato il 100%. Sono convinto che lo farà anche nell'estate australiana. Credo che a gennaio giocherà un grande tennis”.


OBIETTIVO TOP-10

Di sicuro non le manca il fisico. Anche se ha superato i 30 anni, è in condizioni strepitose. Rea paragona la sua allieva ad Andre Agassi, che ha vissuto una seconda giovinezza negli ultimi anni di carriera. Un compito ben diverso da quello che aveva con Kyrgios, miglior teenager del circuito ATP. I giornalisti australiani continuano a fargli domande sul suo ex allievo. Quando parla dell'argomento, Rea è molto cauto. Attualmente Kyrgios lavora con Joshua Eagle: quando si trova a casa, nella sua Canberra, si fa dare una mano da Todd Larkham. I due continuano a sentirsi. “Ha un talento enorme, sta facendo grandi cose per il tennis australiano e sarò felice per ogni sua vittoria. Ha preso una decisione: voleva prendere una strada diversa, e io ero d'accordo al 100%. Volevo soltanto che fosse felice”. Per adesso sogna di vincere qualcosa di importante con la Stosur. E chissà che non faccia qualche allusione indiretta quando dice che è la giocatrice più professionale con cui abbia mai avuto a che fare. “Credo che potrà tornare tra le prime 10 nel 2015. Le ho detto che non abbiamo garanzie, ma sono sicuro che farà tutto quanto in suo potere per riuscirci. Da allenatore, non potrei chiedere di più”.