Una versione più "umana" rispetto al telaio di Roger Federer. Il bilanciamento favorisce la maneggevolezza ed è ideale per giocatori dallo stile tradizionale, che sfruttano soprattutto le botte piatte

Di Lorenzo Cazzaniga – 9 novembre 2014

 
Lunghezza 68,5 cm
Profilo 21,5 mm costante
Ovale 97 pollici
Peso 330 gr
Bilanciamento 32,1 cm
Inerzia 315
Rigidità 67
Schema incordatura 16×19
 
A chi la consigliamo
Al federeriano che non riesce a manovrare la Autograph. A chi cerca una racchetta di stampo tradizionale ma molto maneggevole, ideale per chi ha swing veloci, ama le botte piatte e il back (astenersi arrotini esasperati), ama giocare d’incontro e sotto rete (i doppisti l’ameranno particolarmente). 
 
Giudizio finale
Un telaio ibrido, a metà strada tra quelli “facili” e la Federer, quest’ultima adatta solo a pochi eletti, giocatori agonisti dal braccio super allenato e dalla tecnica pulita. La 97 prova a stare nel mezzo, con opportuni accorgimenti: la riduzione del peso (consistente: 313 grammi senza corde è nella media di un telaio agonistico tradizionale) e il bilanciamento spostato verso il manico. Questa è la scelta determinante: chi ama la manovrabilità apprezzerà molto la scelta, chi preferisce una forte attitudine alla spinta, decisamente meno. In sostanza, bisogna essere come la racchetta: giocatori dallo stile tradizionale, swing ampio e veloce, che vogliono incontrare la palla dell’avversario affidandosi alla botta piatta o al classico back, piuttosto che all’esasperata rotazione top spin. La palla esce facile se ben impattata, anche se si avverte una certa mancanza di pesantezza (che si potrebbe migliorare aggiungendo 5 grammi in testa e spostando il bilanciamento più avanti). Il doppista che ama precisione, controllo e maneggevolezza andrà a nozze. Il servizio risente un po' della mancanza di peso in testa, soprattutto nella botta piatta e nel kick.
 
La corda ideale
Il giocatore agonista puro può affidarsi al suo monofilamento o, ancor meglio, ai nuovi mono-multi che offrono maggior spinta. L’ibrido può essere una soluzione interessante (a patto di cambiarlo spesso per mantenere inalterato l’equilibrio fra i due spezzoni), mentre il doppista di club (o il giocatore tutto back e tocchi) può tranquillamente affidarsi ad un multifilo, per esaltare la sensibilità.
 
Test in laboratorio
Piatto da 97 pollici, peso 330 grammi incordata, profilo costante da 21,5 millimetri (ormai un classico senza esagerazioni) e uno schema di incordatura da 16×19. La scelta che ci convince meno è il bilanciamento al manico che migliora la velocità esecutiva e la manovrabilità ma penalizza in spinta e consistenza di palla. Considerando che si tratta comunque di un attrezzo che si adatta a giocatori agonisti tradizionali, si presuppone che lo swing sia già sufficientemente rapido: un bilanciamento almeno mezzo centimetro in più verso la testa, sarebbe ideale.
 
Test in campo
Lorenzo, 42 anni, classifica 3.5 
La manovrabilità è apprezzabile e anche il feeling all’impatto, soprattutto se si proviene da attrezzi tubolari che fanno “sentire” meno la palla. Però manca di inerzia per ottenere adeguata potenza e pesantezza di palla: se ci si appoggia, va tutto bene, ma quando bisogna spingere da soli… Il back spin è esaltante, il top spin no.
 
Paolo, 24 anni, classifica 3.2 
Bella. La Federer mi esalta ma è troppo complicata, mentre questa la manovro con agio per tre set, senza problemi. Ho seguito i suggerimenti del boss, e gli ho messo cinque grammi in testa: rispetto a prima ho avvertito solo vantaggi, perché non ho perso nulla in maneggevolezza (sono ben allenato) ma ho guadagnato in spinta.
 
Corrado, 45 anni, classifica 4.1
L’ho provata in doppio e mi sembrava una meraviglia: la muovi con una facilità e una sensibilità ottimali. In singolare mi ha convinto meno perché si avverte che la palla esce troppo leggera: la tocchi bene, il back fila via che è un piacere, ma se devi tirare un ace o un winner sulla terra, fai fatica.
 
Michele, 17 anni, classifica 4.3
Gioco molto classico e con questa racchetta mi sono trovato benissimo. Permette di fare tutto ciò che vuoi, in qualsiasi zona del campo, senza eccessiva fatica. Ottima la sensibilità e il feeling. Chissà se un giorno sarò abbastanza forte da potermi permettere la Federer!
 
Francesco, 52 anni, classifica 4.3
La lascio volentieri agli agonisti giovani: mi tengo la mia Open che senza far fatica me la tira sempre lunga!