Di Riccardo Bisti – 21 novembre 2014
La fumata bianca è arrivata in mattinata, quando Roger Federer si è allenato e ha detto “si”. Nella prima giornata della finale di Coppa Davis ci sarà anche lui e proverà a dare alla Svizzera un punto fondamentale nella corsa alla tanto desiderata Coppa Davis. L'urna di Lille gli ha dato una mano: i primi a scendere in campo, alle ore 14 (diretta SuperTennis) saranno Jo Wilfried Tsonga e Stan Wawrinka, dandogli qualche ora in più per prepararsi alla sfida contro Gael Monfils, mossa a sorpresa (ma non troppo) di Arnaud Clement. La verità è che il 'colored' può mettere in difficoltà Federer, soprattutto sulla terra battuta, più di quanto non possa fare Richard Gasquet. Ma il capitano francese ha lasciato intendere che la formazione è tutt'altro che definitiva. In altre parole, nei due singolari di domenica potrebbero esserci sorprese, magari con l'inserimento di Gasquet sull'eventuale 2-2. Si gioca in Francia e i galletti hanno gran voglia di vincere, ma la vigilia di questa finale si è vissuta sfogliando la Margherita-Federer: “Ci sarà o non ci sarà?”. Il problema alla schiena è reale, così come la curiosa divisa con cui si è allenato, imbacuccato fino al collo. Ma Roger aveva deciso che avrebbe portato a fondo la campagna Davis 2014, costi quel che costi. “Vedremo come andrà domani, ma oggi mi sono allenato bene – ha detto lo svizzero – è stato un piacere rendermi conto di poter giocare. Se ci fosse stato un rischio per il mio futuro non sarei sceso in campo, ma ho avuto problemi simili in passato. E basandomi su queste esperienze penso di sapere quello che sono in grado di fare”.
"SE CORRESSI DEI RISCHI, NON GIOCHEREI"
Federer avrà dalla sua parte circa 3.000 svizzeri, macchia rossocrociata nel mare blu dello Stadio Pierre Mauroy, Ma i tifosi di tutto il mondo saranno dalla sua parte. “L'idea era allenarsi presto, prima del sorteggio, in modo da avere le migliori opzioni possibili per selezionare i giocatori – ha detto Federer – sapevamo che se avessi mostrato i giusti progressi, avrei potuto giocare venerdì. Ed è quello che è successo. In caso contrario, avremmo presentato una formazione diversa. Ma le cose sono andate molto bene e sono contento così”. Federer si farà scudo dell'esperienza, forte di un 2013 in cui ha esagerato con l'attività quando la schiena era a pezzi. Adesso conosce ancora meglio il suo corpo ed è convinto. “Se scendo in campo, significa che sono in grado di giocare”. Il suo avversario si chiama Gael Monfils ed è una sfida complicata. Lo ha battuto otto volte su dieci, quattro su quattro sulla terra battuta. “Sarebbe una partita difficile indipendentemente dalle mie condizioni – dice Federer – se fossi al 100% ci sarebbe il problema del pubblico, oltre alla bravura dell'avversario. E' come il primo turno di un torneo, non sai mai cosa succederà. Tra l'altro non conosco bene la terra rossa al coperto”. La presenza di Federer ha anche un certo valore scaramantico. Da quando gioca in Coppa Davis, la Svizzera ha giocato 10 partite senza di lui a livello di World Group; ne ha vinta una sola. Federer-Monfils, tra l'altro, sarà il replay dello spettacolare match dello Us Open, in cui il francese si è trovato avanti di due set prima di perdere al quinto dopo aver sciupato due matchpoint.
LA PRETATTICA DI CLEMENT
L'attesa è soprattutto per loro, ma ogni partita assegnerà un punto. E la serie sarà inaugurata da un match equilibrato come Tsonga-Wawrinka. Lo svizzero ha detto di essersi ripreso, soprattutto psicologicamente, dopo la batosta in semifinale al Masters. “Appena sono arrivato a Lille ho avvertito sensazioni positive. Mi sono sorpreso di quanto sia stato facile recuperare”. In casa francese, come detto, le cose potrebbero cambiare già da sabato: Clement ha annunciato la coppia Gasquet-Benneteau, ma non ci si può fare affidamento. Oppure qualcuno crede che per la Svizzera giocheranno Lammer e Chiudinelli? “Durante la preparazione, Gael ha dimostrato di essere in gran forma – dice Clement – però vale lo stesso per Richard e tutti gli altri. A un certo punto devi fare una scelta, e io l'ho fatta. Ho parlato con tutti i miei giocatori, sono pronti. Ma non c'è una ragione specifica per cui ho scelto uno piuttosto che un altro. Sarà importante vedere quanto saranno stanchi. Dopo venerdì potrebbero esserci alcuni cambiamenti. E' un onore essere capitano di una squadra così forte. Ma devo anche assumermi le mie responsabilità”. La Svizzera va a caccia delle prima Davis della sua storia, mentre la Francia vuole mettersi la “stella” sul petto, intascando la decima insalatiera. La Francia è la terza nazione più titolata dopo Stati Uniti e Australia, ma non vince dal 2001.
COPPA DAVIS 2014 – FINALE
FRANCIA – SVIZZERA
Jo Wilfried Tsonga (FRA) vs. Stan Wawrinka (SUI)
Gael Monfils (FRA) vs. Roger Federer (SUI)