L’INTERVISTA – Il simpatico Dustin ci ha svelato i segreti della sua attrezzatura e ha ammesso di non avere particolari portafortuna. “Mi fanno felice se le condizioni di gioco sono veloci”.

Di Riccardo Bisti – 4 dicembre 2014

 

I tennisti si dividono in due categorie: alcuni sono attenti, quasi maniacali nella scelta dell’attrezzatura, e curano ogni minimo dettaglio. Altri sono meno ossessionati da racchette, corde e varie messe a punto. In questa seconda categoria si inserisce senza dubbio Dustin Brown. Abbiamo incontrato il simpatico tedesco di origine giamaicana al challenger di Brescia e ci siamo fatti raccontare i dettagli della sua attrezzatura, qualche curiosità e la sua opinione su argomenti “hot” come palle e superfici. Chi si aspettava una borsa piena di amuleti rimarrà deluso: Brown possiede un’oggettistica “standard” e non è fissato con un attrezzo in particolare: da qualche mese è passato alla Pure Drive, mentre per le scarpe….a volte la scelta è casuale! Ecco il Dustin Brown “tecnico”, dalla racchetta in giù.
 
Ricordi la tua prima racchetta da tennis? Marca, modello…
Bella domanda! Non ricordo….è stato molto tempo fa. Ricordo il colore, era un blu violaceo, ma non la marca. Ho iniziato a giocare a cinque anni, di sicuro non era di legno ma era un grafite.
 
Come mai hai scelto la Babolat Pure Drive?
Fino a poco tempo fa giocavo con la Pure Storm GT, ma dopo il Roland Garros ho cambiato modello perchè volevo provare la “famosa” Pure Drive. Mi ci sono subito trovato bene e ho proseguito così. Non c’è stata una specifica ragione per questo cambio: dopo il Roland Garros avevo voglia di provare la “racchetta blu” e penso che abbia dato una grossa mano al mio gioco.
 
Molti sostengono che le corde abbiamo cambiato il modo di giocare a tennis. Sei d’accordo?
Dipende. Io gioco con le Solinco Tour Bite. Non so, ogni giocatore è diverso. Io non ho mai giocato con il budello, quindi non saprei dire. Per me è molto importante che le corde garantiscano un certo controllo, inoltre le mie hanno un’ottima durata. Mi trovo molto bene. Tensione? 32 chili.
 
Ultimamente c’è stata una forte polemica sulle palline. Giocatori come Nadal e Simon si sono lamentati, dicendo che alcuni tipi di palle sono pericolose per spalle, schiena e gomiti. Tu come la pensi?
Normalmente io non ho problemi con le palline, forse sono stato fortunato. Non c’è dubbio che sia difficile giocare ogni settmana con palline diverse. Ed è vero che dobbiamo abituarci a diversi tipi di palle: ad esempio, sull’erba vengono utilizzate le Slazenger, poi ci sono le Head, alcuni utilizzano le Tecnifibre…ovviamente devi adattare il tuo gioco alle varie situazioni, ma è così è dobbiamo essere preparati anche a questo.
 
C’è un tipo di palla che preferisci?
Dipende. Niente di specifico, anche se certamente mi piace quando una palla è veloce. Questo, tuttavia, dipende dalla combinazione con le superfici…diciamo che sono più contento se le condizioni sono rapide!
 
Com’è nato il contatto con il tuo sponsor di abbigliamento Hydrogen?
Tramite la compagnia tedesca Tennis Point (www.tennispoint.de). Si trattava di un’azienda nuova, avevano voglia di lavorare insieme, mi hanno chiesto se mi piaceva il progetto e ho trovato davvero buoni i loro prodotti. Non avevo un contratto da anni, ci siamo trovati molto bene. Hydrogen si addice piuttosto bene alla mia personalità. Al torneo di Bergamo mi sono incontrato con Alberto (Bresci, stilista e mente creativa di Hydrogen, ndr) e c’è stata subito una buona intesa. Sono davvero soddisfatto.
 
Come sono cambiate le superfici nel corso degli anni? Ad esempio, i tappeti sintetici sono quasi spariti…
Ormai sono davvero pochi i tornei a giocarsi su una superficie come il Play-It. Mi vengono in mente Brescia, Bergamo, Sarajevo e pochi altri. Per quanto mi riguarda mi piacciono molto, ma ormai bisogna abituarsi a una certa uniformità dei campi. La terra battuta, il normale cemento all’aperto e il rebound ace indoor sono tutti molto lenti. Quando posso, infatti, cerco sempre di giocare dove le condizioni sono più rapide.
 
Cosa finisce nella borsa di Dustin Brown?
Credetemi, niente di speciale! Vediamo…racchette, corde, abbigliamento e tutte quelle cose che possono servire negli spogliatoi: phon, asciugacapelli, portafoglio, caricabatterie…se volete sapere se ho un portafortuna, vi deluderò: niente di tutto questo! Direi che nella mia borsa non si trova niente di speciale.
 
Non hai un contratto per le scarpe, anche perchè Hydrogen non le produce. Ti vediamo spesso con scarpe Nike: come mai questa scelta?
Attenzione, dipende dal momento. Quelle che indosso attualmente le ho prese dopo lo Us Open, ma è soltanto l’ultimo paio. Quando vedo un modello che mi piace…lo compro. Come scelgo le scarpe? Dipende: quando sono a un torneo e mi si rompono le scarpe, devo comprarne al volo un paio. Magari finisco in un negozio Babolat e compro un paio di Babolat. Diciamo che mi piacciono le scarpe Nike anche perchè hanno bei colori, ma anche le Babolat sono ottime, ci ho giocato tante volte sulla terra battuta, e può darsi che l’anno prossimo le utilizzi più spesso: è la stessa marca che mi fornisce le racchette.