Dall'inviato a Genova, Riccardo Bisti – 6 dicembre 2014
(Foto Costantini – FIT / E' di Costantini anche la foto in home page)
C'è una ragione se Alice Balducci non è mai andata oltre il numero 361 del ranking WTA. E c'è una ragione se Zuzana Kucova, pur essendo una ex giocatrice, si sia accomodata 260 gradini più in alto. La prima partita della finale di Serie A1 ha portato avanti il Tennis Club Prato in virtù della vittoria della slovacca, che pur giocando così così si è imposta sulla marchigiana col punteggio di 1-6 6-4 6-4. In questa partita c'è stato di tutto: Max Pezzali non è mai stato appassionato di tennis (anche se ha portato il suo figlio Hilo a giocare presso l'Accademia di Adriano Panatta), ma avrebbe certamente tratto spunto da questa partita per scrivere la sua “La dura legge del gol”. Perchè la più brava, in questa partita, è stata proprio la Balducci. Con polo rossa e scudetto del TC Genova in bella vista, ha giocato i punti più belli e per lunghi tratti ha dominato una Kucova decisamente inferiore rispetto a dodici mesi fa, quando vinse senza problemi. Con un gran rovescio incrociato si è subito portata avanti. E le andava tutto bene. La Kucova si procurava un paio di palle break ma non le trasformava, mentre Alice sfruttava tutte le occasioni. 6-1 Tennis Club Genova e trombette che suonavano a tutto spiano nella curva occupata dai circa 200 sostenitori biancorossi. Nel secondo set, la Balducci è stata per due volte avanti di un break, ma al momento di chiudere non è riuscita ad azzannare l'avversaria. Come una formichina, la Kucova ha preso atto delle sue difficoltà e ha iniziato a palleggiare, senza correre troppi rischi, aspettando che la Balducci le regalasse qualcosa. Gli omaggi sono arrivati, poi “Zuzi” (come la chiamano i sostenitori del TC Prato) ha girato la partita con un super-punto sul 4-4. La Balducci aveva la palla per salire 5-4 e servizio, ma dopo uno scambio di oltre 20 colpi la Kucova ha infilato un dritto lungolinea che ha fatto alzare sulla sedia Carla Mel, sempre molto appassionata a bordo campo. Scontato il 6-4 per la Kucova.
KUCOVA: "GRAZIE AL MIO FIDANZATO"
Nel terzo set, forte del grande stato di forma del momento (si è avvicinata a questa finale con allenamenti massacranti), la Balducci ha preso un break di vantaggio e ha avuto la palla per salire 5-2 e servizio. In un qualasiasi torneo individuale, la Kucova avrebbe mollato. Ma c'erano un centinaio di spettatori che facevano il tifo per lei. Persa l'opportunità di mettere un solco incolmabile, la Balducci è andata nel pallone e ha cominciato a sbagliare tutto. Sul 4-3 e servizio, si è trovata 40-15 (come nel secondo set), ma non ha saputo chiudere. E ha sbagliato un dritto a campo aperto che l'avrebbe portata sul 5-3. Un doppio fallo regalava la terza palla break alla Kucova, e il 4-4 arrivava puntuale. Tra un “Pojd” e l'altro, la slovacca giocava sempre meglio e approfittava del corto circuito della Balducci. "All'inizio ho fatto difficoltà con questo campo veloce – ha detto la Kucova – poi ho preso fiducia quando nel secondo set ho recuperato un break di svantaggio. C'era una grande atmosfera, il tifo della mia squadra e il sostegno del mio ragazzo mi hanno dato una grossa mano". Gli errori aumentavano, e nonostante la grinta e il cuore mostrato fino all'ultimo, la Balducci si è arresa a una giocatrice più forte. Oggi non la era, ma si è materializzata la dura legge del gol. Questo risultato “regala” al pubblico del 105 Stadium (c'erano almeno 500 persone) una finale ancor più equilibrata, con il TC Genova ancora favorito in virtù della maggiore qualità di Knapp e Brianti rispetto a Camerin e Dentoni. La buona notizia è che abbiamo una finale. E si lotterà fino all'ultima palla.
TENNIS CLUB GENOVA – TENNIS CLUB PRATO 0-1
Zuzana Kucova (TC Prato) b. Alice Balducci (TC Genova) 1-6 6-4 6-4