E' una Schiavone tutta nuova quella che si tuffa nel 2015. Francesca si è confessata negli studi di Sky Sport 24. “Ho anche pensato di mollare, ma ho capito che il tennis è la mia strada. E ho delle sorprese in serbo”.

Di Riccardo Bisti – 23 dicembre 2014



La nuova Francesca Schiavone ha un vantaggio: può lavorare sottotraccia, senza pressioni né aspettative. Scesa al numero 78 WTA, nutre grandi speranze per il 2015. La sua carriera ripartirà a 12 fusi orari da qui, ad Auckland, in Nuova Zelanda. Poi si sposterà a Sydney prima di giocare l'Australian Open, dove quattro anni fa ha vinto una delle più belle partite nella storia del torneo: 4 ore e 44 minuti, nel catino della Hisense Arena, per battere Svetlanza Kuznetsova. Oggi Francesca riparte con una nuova immagine, disegnata dai profili social totalmente rinnovati. Facebook, Twitter, persino Instagram. Il mondo va in quella direzione e Francesca, istrionica come sempre, si è subito trovata a suo agio. L'antivigilia di Natale le ha restituito una visibilità che aveva perso da un paio d'anni, quando da leader indiscussa del tennis italiano è diventata addirittura la sesta alle spalle di Sara Errani, Flavia Pennetta, Camila Giorgi, Roberta Vinci e Karin Knapp. Ma c'è un dato, scolpito su pietra, ancora inscalfibile: la milanese è la più forte italiana di tutti i tempi, con quel numero 4 WTA conquistato nel 2011 e il leggendario trionfo al Roland Garros, sigillato nel 2010. Senza contare i tanti exploit in 15 anni di carriera, forgiati da ragazzina a Gallaratese, quartiere popolare di Milano. E' proprio Milano, presso l'Harbour Club, dove sta mettendo benzina nel motore in vista del 2015. Martedì sera è stata ospite di Sky Sport 24, occasione per fare il punto della situazione e riassaporare certe sensazioni mentre le vedeva scorrere su un monitor. Le hanno mostrato il successo a Parigi, il tweener con cui ha irriso Alona Bondarenko allo Us Open e persino le immagini del primo titolo, nel 2007 a Bad Gastein. Intervistata da Monica Bertini, ha rilasciato alcune dichiarazioni interessanti. Perchè la “Schiavo” non riesce mai ad essere banale. Neanche se si sforza.

 

“Il 2014 è stato l'anno più difficile della mia carriera. Ma è stato anche utile, perchè mi ha fatto capire che il tennis è ancora la mia strada. Ho perso tante partite, piano piano mi sono persa. Ma adesso mi sono ritrovata. Come dice il mio mental trainer, ci si perde per poi ritrovarsi. Sono un tipo complesso, a volte i giornalisti non capiscono quello che dico, ma sono fatta così”.

 

“La tentazione di mollare c'è stata, lo ammetto. Quando perdi e le cose ti si ritorcono contro, ti guardi allo specchio e cerchi di capire. Io sono profonda, filosofa, ma se mi fate vedere certe immagini (scorrevano i festeggiamenti per la vittoria in Fed Cup 2009, a Reggio Calabria, ndr) mi viene da ridere e capisco che sono ancora una bimba. Sono io che faccio ridere il gruppo. Siamo 4 ragazze stupende, ci piace competere ma siamo anche grandi amiche. Sara Errani è la più tranquilla, Roberta Vinci è molto 'familiare', Flavia Pennetta ha il suo estro…ci siamo compensate e insieme abbiamo vinto 4 Fed Cup”.

 

Quando arrivi all'apice, è difficile pensare in 'piccolo'. Nemmeno se la classifica WTA è impietosa.

 

“Sono stata lungo tra le prime 20, anche tra le prime 10. La mia consistenza tecnica era più alta rispetto a oggi. Quando vinci uno Slam diventi quella da battere. Adesso va tutto al contrario, ma non sento di dover battere la numero 80. Sono motivata a fare un passo alla volta per andare a prendere le migliori, Serena Williams e Maria Sharapova. La mia testa vuole arrivare il più in alto possibile. Ma per arrivarci bisogna fare tanti piccoli passi”.

 

Quando le hanno mostrato il suo tweener, colpo rarissimo tra le donne, si è subito schernita.

 

“Devo farne uno nuovo! Roger Federer, ormai, ne fa uno alla settimana. Tuttavia ho un altro colpo in serbo. Non ve lo posso svelare, prima ve lo mostrerò poi tornerò qui e ne parleremo”.

 

Le hanno chiesto un parere sul tennis maschile, in particolare sui migliori tre: Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic.

 

“C'è sempre da imparare da Roger Federer. L'età non conta, lui sa sempre come affrontare una partita. E' un esempio per tutti, secondo me è il migliore di sempre. Anche Nadal è un grande esempio. Attraverso il talento, ma soprattutto grazie alla forza di volontà, si è costruito un personaggio. Quando è in campo è incredibile: la sua nona vittoria al Roland Garros mi ha fatto piangere. Nole è un meritato numero del mondo. Si è costruito il giusto tipo di allenamento e si gestisce molto bene a livello fisico e mentale. Ha saputo crescere anno dopo anno: chapeau”.

 

Domanda imbarazzante: tra questi tre giocatori, fatte le debite proporzioni, a chi assomiglia di più Francesca Schiavone? La sua risposta è arrivata in un mix di sguardo imbarazzato, espressione stralunata e viva gestualità.

 

“Oddio…potrei dire il rovescio a una mano di Roger, la forza fisica di Rafa e la fantasia di Nole…”

 

….Ma veniva da ridere anche a lei. Per il 2015 del tennis maschile, ecco le sue previsioni.

 

“Mi aspetto una grandissima stagione di Nadal, perchè si presenta con molte energie. Quest'anno non le ha potute esprimere, arriverà molto carico, deve solo trovare il ritmo. Roger ci delizierà ancora una volta, me lo sento. Nole? Sarà molto difficile strappargli il numero 1. Tra gli italiani, Fognini ha grandi capacità di migliorarsi. Questo è sicuro. Spero che emerga qualche giovane da dietro”

 

E tra le donne?

 

“Io sono in crescita, sono una junior! Scherzi a parte, cercherò di far fruttare la mia esperienza. Sono particolarmente motivata perchè sto lavorando con un team di giovani. Credo che la loro freschezza e voglia di innovare, unite alla mia esperienza, possano rendermi più forte e darmi grandi risultati. Le altre ragazze sono molto forti, niente da dire. E' bellissimo vivere questo momento. E' bellissimo il tennis”.

 

“Per me è fondamentale lo stato d'animo. Adesso mi sento libera di esprimermi e ho effettuato qualche cambiamento nel mio tennis. Cerco più spesso la rete, ho trovato angoli differenti, ho accorciato il campo…vedrete delle sorprese. Sono molto curiosa. Più che il risultato, non vedo l'ora di capire il tipo di tennis che potrò esprimere”.

 

Da quando aveva 20 anni, Francesca ci ha sempre saputo sorprendere. Sogna di farlo ancora una volta. Sarebbe bellissimo. Una storia spettacolare.