Alla Hopman Cup, la statunitense prende un 'bagel' dalla Pennetta, ma si risveglia in tempo anche grazie all'aiuto di un espresso, spuntandola 0-6 6-3 6-0. Perde anche Fognini, battuto da Isner al tie-break del terzo. Usa-Italia 3-0.

Di Marco Caldara – 5 gennaio 2015

 

Gli Stati Uniti battono l’Italia grazie… a un caffè? È quanto emerge dalla Hopman Cup di Perth, che ha visto la coppia del tennis italiano Fognini-Pennetta cedere per 3-0 al duo americano Isner-Williams, grandi favoriti della vigilia per il successo finale. Protagonista del simpatico siparietto, sotto gli oltre 40 gradi dell'estate australiana, è stata proprio la numero uno del mondo, che per i primi 19 minuti non ci ha capito nulla contro l’azzurra – diventata così una delle pochissime (solo Simona Halep nel 2014) in grado di rifilare un bagel alla campionissima americana – ma si è risvegliata proprio sul più bello. Merito, o così è parso, dell’espresso chiesto e bevuto fra primo e secondo set, dopo aver ridacchiato per qualche istante col giudice di sedia, divertito da una richiesta decisamente inusuale. "Non sapevo se fosse consentito dal regolamento", ha poi dichiarato la Williams in conferenza stampa. Lo è, e a giudicare dal punteggio, la caffeina ha presto dato l’effetto sperato, scuotendo Serena sino a permetterle di rialzare la testa prima che fosse troppo tardi. Il match, favorevole alla Pennetta fino al 6-0 3-2, è girato proprio nel sesto game, ago della bilancia dell’intera battaglia. La brindisina è salita sul 30-0 ma si è lasciata riprendere, subendo quello che pareva ‘solo’ il primo break dell’incontro, invece è diventato il primo tassello del parziale di 10 a 0 siglato dalla statunitense. Chiuso 6-3 il secondo set, infatti, la Williams ha continuato a calcare sull’acceleratore per provare a restituire il ‘bagel’ iniziale, riuscendoci pochi minuti più tardi, quando un diritto in rete della Pennetta le ha permesso di siglare lo 0-6 6-3 6-0 conclusivo, dopo 1 ora e 29 minuti di gioco.
 
FOGNINI CEDE AL TIE-BREAK DECISIVO
Esattamente un’ora in più è durato invece il successivo confronto fra Fabio Fognini e John Isner, già affrontato dal ligure la scorsa settimana nell’esibizione di Hua Hin. In Thailandia la spuntò Fabio per 7-5 6-4, mentre cinque giorni (e oltre cinquemila chilometri) dopo ha avuto la meglio lo statunitense, dopo una battaglia serrata chiusa solo al tie-break del terzo dopo tre set ‘lunghi’: 5-7 7-5 7-6. Comunque buona la prova di Fognini, capace di tener testa fino alla fine ai 18 ace e 47 winners di un avversario che sul veloce dovrebbe avere qualcosa in più. Peccato per il tie-break, uno dei punti di forza di Fabio nel 2014, quando ne vinse 12 su 17 disputati (70,6%), classificandosi al terzo posto nella relativa classifica, dietro ai soli Raonic (39-13) e Gasquet (13-6). Oggi invece è partito malissimo, finendo subito sotto per 5-0, un divario praticamente impossibile da recuperare al cospetto di un servitore quale Isner. Eppure l’azzurro ci ha provato, accorciando le distanze e annullando i primi due match-point, ma è stato costretto a capitolare sul terzo, per il 7-4 finale. Tre set e pochi punti decisivi anche nel successivo doppio, che ha garantito il punteggio pieno al team statunitense, a segno 6-2 2-6 11/9. Decisivo il sangue freddo degli americani nel long tie-break decisivo, favorevole agli azzurri sino al 9-7. Poi, i due avversari hanno annullato in grande stile un match-point a testa, Isner si è preso il 10-9 col servizio, e Serena ha chiuso da campionessa, prendendo in mano lo scambio con una risposta incredibile prima di ‘sparare’ a rete su un impotente Fognini, obbligato all’errore decisivo.
 
SERENA PUNTA AL TRIS
Nonostante il punteggio complessivo, entrambi gli azzurri possono essere moderatamente soddisfatti delle loro prestazioni, alla vigilia di un match da dentro o fuori contro la Repubblica Ceca. Ad attendere i nostri (ore 3, diretta SuperTennis) ci saranno Lucie Safarova e il ventenne Adam Pavlasek, numero 260 del ranking mondiale. Un team che non spaventa, ma ha già sorpreso battendo per 2-1 il Canada di Eugenie Bouchard e Vasek Pospisil nella giornata inaugurale. Gli Stati Uniti si sono invece confermati come i grandi favoriti per il successo finale, già finito negli States in ben sei occasioni. La prima nel 1997 con Justin Gimelstob e Chanda Rubin, l’ultima nel 2011, quando vinse proprio John Isner, insieme a Bethanie Mattek-Sands. In mezzo anche due vittorie per Serena Williams: nel 2003 in coppia con James Blake, nel 2008 con Mardy Fish. Dovesse farcela pure insieme a Isner, il suo nome diventerebbe il più vincente (uomini compresi) in ventisette anni di Hopman Cup, con tre successi. Un altro piccolo primato da aggiungere a un palmarès straordinario.

HOPMAN CUP – Prima giornata Gruppo A
STATI UNITI b. ITALIA 3-0

Serena Williams (Usa) b. Flavia Pennetta (Ita) 0-6 6-3 6-0
John Isner (Usa) b. Fabio Fognini (Ita) 5-7 7-5 7-6
Isner/Williams (Usa) b. Fognini/Pennetta (Ita) 6-2 2-6 11/9