Mentre il suo ex coach esultava per il successo della nuova allieva, Ana Ivanovic crolla miseramente contro la qualificata Lucie Hradecka. “Devo sedermi e capire cosa mi manca in questi eventi. Ma non ero troppo allenata”.
Di Riccardo Bisti – 19 gennaio 2015
Chissà cosa avrà pensato Nemanja Kontic, il coach serbo con cui Ana Ivanovic è rinata. Dodici mesi fa, quando batteva Serena Williams in Australia, c’era lui al suo angolo. Poi è stato silurato a metà stagione, senza un vero perchè. “E’ stata una decisione dura, ma c’erano un paio di aspetti, sia dentro che fuori dal campo, su cui la pensavamo diversamente” disse la serba, che ha scelto Dejan Petrovic. Mentre la Ivanovic si scioglieva in un drammatico primo turno contro Lucie Hradecka (n. 142 WTA, proveniente dalle qualificazioni), Kontic si sbracciava sull’Hisense Arena per sostenere Kristina Mladenovic, sua nuova allieva. Ed è andata alla grande, visto che ha colto una bella vittoria contro Sabine Lisicki. Gli sarà scappato un sorriso quando ha saputo della sconfitta della Ivanovic, battuta 1-6 6-3 6-2 nella prima grande sorpresa dell’Australian Open. Una sconfitta surreale perchè maturata senza colpo ferire, senza apparente reazione. O ribellione. Un primo set di routine, chiuso in appena 21 minuti, sembrava il prologo a un successo facile facile. “Forse non ero allenata a dovere, nell’ultima settimana ho avuto qualche problema – ha detto la Ivanovic, senza specificare cosa – dal secondo set in poi, il mio livello è sceso e il suo è cresciuto. E’ stata una combinazione di fattori”. La partita è girata in avvio di secondo, quando ha avuto un paio di palle break “E ho commesso un paio di errori banali, su palle facili. Le ho dato la chance di salire 3-0, poi ho rimontato e ho sciupato la chance di prendere un break di vantaggio. Quegli errori iniziali si sono rivelati fondamentali”. Nel terzo set, mentre la Hradecka (tennista quadrumane, gioca dritto e rovescio a due mani) picchiava duro con il servizio, la bella serba perdeva proprio questo fondamentale. 10 doppi falli e 30 errori gratuiti hanno dato gloria alla quasi 30enne ceca, che a sorpresa ha ritrovato il sorriso.
LE BATTERIE SCARICHE DI ANA, E LA HALEP RIDE
Insieme ad Andrea Hlavackova ha composto una delle migliori coppie degli ultimi anni. Poi, un paio d’anni fa, nonostante quattro finali Slam (due vinte), la compagna l’ha lasciata a spasso. Crisi, incapacità di restare ad alti livelli. Poi, due mesi fa, la notizia del ritorno insieme. La Hlavackova si è scusata, ha ammesso di aver capito il valore di questa partnership solo dopo averla persa. Con questa nuova forza Lucie ha giocato le qualificazioni, le ha passate e ha mostrato una certa freddezza contro un’avversaria molto in palla. “Durante la offseason mi sembrava di aver migliorato il servizio – ha detto la Ivanovic – a Brisbane aveva funzionato bene, il livello in generale era molto alto. Qusta sconfitta è molto deludente, adesso devo lavorare su un paio di cose, avere un approccio diverso in questo tipo di eventi e cercare di capire cosa mi è mancato”. Era dal 2011 che Ana non perdeva al primo turno di uno Slam. L’impressione, tuttavia, è che le mancasse qualcosa in termini di forza, come se la batteria fosse mezza scarica e si fosse svuotata troppo in fretta. Probabilmente ha avuto qualche problema fisico di cui non ha voluto parlare. Adesso la sua stagione ripartirà da Dubai, poi ci saranno Monterrey, Indian Wells e Miami. Ancora caldo, ancora cemento. Saranno le occasioni giuste per dimostrare che è stato solo un incidente di percorso. Intanto si è aperto il tabellone, con Karolina Pliskova e Simona Halep che se la ridono. C’è un’avversaria in meno. Di quelle che facevano paura.
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