Con la Pure Drive, si gioca il titolo di miglior telaio 300 grammi-100 pollici in circolazione. Si manovra con agio ma offre anche un impatto abbastanza secco e un perfetto equilibrio tra spinta, controllo e rotazioni.Di Lorenzo Cazzaniga – 24 gennaio 2015 La schedaYONEX VCore Si 100Lunghezza: 68,5 cm
Profilo: 24,5-24,5-23 mm
Ovale: 100 pollici
Peso: 315 gr
Bilanciamento: 32,7 cm
Inerzia: 316
Rigidità: 71
Schema incordatura: 16×19
A chi la consigliamo
Ideale per chi trova le racchette agonistiche tradizionali (leggi Wilson Blade, Head Prestige, etc) troppo complicate e le Pure Drive & Co. prive di adeguato controllo e precisione. La Si100 si piazza nel mezzo, trovando ideali compromessi tra potenza e controllo, manovrabilità e rotazioni. Come tutti i compromessi, non esaspera nessuna di queste caratteristiche e per questo si adatta al giocatore all-round, che sa fare un po’ tutto e si trova a suo agio in tutte le zone del campo. La scelta della corda consente comunque di privilegiare una caratteristica rispetto ad un’altra.
La corda ideale
Eccoci ad un aspetto fondamentale: rispetto ad altri telai che “obbligano” a determinate scelte, si può svariare con maggior agio, data la versatilità dell’attrezzo. Per mantenere gli equilibri, potete optare per un multi-mono (come ormai vengono chiamati i nuovi monofili, più sensibili) o un ibrido (meglio ancora se composto da budello e monofilo). Se cercate maggior spinta, optate per il multifilamento (anche e soprattutto se non siete giocatori molto agonisti e non cambiate le corde ogni 8-10 ore di gioco). A livello di tensione, un range tra 21 e 25 kg, a seconda della corda, è da considerarsi ottimale.
Giudizio finale
Sorprendente. Che la qualità dei telai Yonex sia molto alta è risaputo, ma la Si 100 può tranquillamente essere messa sul podio di quel segmento di telai 300 grammi – 100 pollici che ormai rappresentano il must del mercato. In questi casi, si è soliti utilizzare la Pure Drive come metro di paragone, essendo la racchetta che ha rivoluzionato il settore negli ultimi quindici anni. Ebbene, il paragone regge eccome; anzi, considerando che si tratta di due telai della stessa categoria ma con alcune precise differenze, la Si 100 presenta alcune caratteristiche che la rendono particolarmente performante. Rispetto alla Pure Drive si dispone di meno potenza, meno facilità nell’uscita della palla ma maggior controllo e precisione. L’impatto è abbastanza secco e il controllo esagerato per questa tipologia di telaio. La racchetta resta stabile e ne guadagna la precisione. In termini di rotazione, non si esaspera il top come con la Pure Drive ma esce a sufficienza se non siete degli arrotomani. La sensibilità nei colpi al volo e nei tocchi è piuttosto soddisfacente, mentre manca un filo di peso in testa nell’esecuzione del servizio. O meglio, serve grande fluidità nel gesto per trovare potenza o rotazione. Insomma, una gran (gran) racchetta.
Test in laboratorio
Lunghezza tradizionale, piatto da 100 pollici quadrati (ormai è la media),profilo che svaria dai 23 ai 24,5 millimetri, peso 315 grammi incordata con bilanciamento vicino ai 33 centimetri e un grado di inerzia (quindi di attitudine alla spinta) interessante (ben superiore ai 300 punti), soprattutto considerando l’estrema manovrabilità. Lo schema di incordatura è da 16×19 (ormai il 18×20 è in via d’estinzione, se Dio vuole). Da sottolineare un paio di tecnologie presenti: la Black Micro Core per una maggior stabilità dell’attrezzo all’impatto e soprattutto il Bt Hybrid Grommet System: i fori passacorde hanno diverso diametro per far scorrere più liberamente la corda e ottenere maggior potenza e rotazioni.
Test in campo
Lorenzo, 43 anni, classifica 3.5
Mamma mia, che bella sorpresa! La palla esce abbastanza facile (quasi come con la Pure Drive) con un controllo e una precisione assoluta (quasi come con una Blade o una Prestige). Si gioca bene ovunque, permette di fare tutto e con estrema facilità. Ecco, io esaspero le rotazioni e forse con qualche grammo in testa o ai lati potrei arrotare ottenendo maggior pesantezza di palla.
Paolo, 24 anni, classifica 3.2
Difficile trovare un telaio più versatile: ti riesce tutto, senza troppa fatica e con gran comfort al braccio. Picchia con precisione, tocca con sensibilità e anche la forma isometrica della testa della racchetta non necessita nemmeno di un periodo di adattamento. Bellissima!
Cristian, 18 anni, classifica 4.1
Con questa tipologia di telaio ho sempre avuto problemi nel controllare la palla: ecco, con la si 100 il problema è risolto. Rispetto alle agonistiche tradizionali ho più facilità in spinta, rispetto alle tubolari classiche ho maggior controllo. Giocando a tutto campo, ho trovato i compromessi ideali.
Teresa, 34 anni, classifica N.C.
Bella perché facile da manovrare. Però ho poca forza e probabilmente dovrei optare per il modello più leggero.
Michele, 52 anni, classifica 4.2
Rispetto ad altre racchette di questo genere, mi sembra ci sia bisogno di una tecnica più lineare, di un braccio svelto, movimenti ampi. Io sono sgraziato e ho bisogno di tanta spinta per trovare profondità o anche solo buttarla di là quando sono in recupero. Ma se miglioro anche solo un po’, trovo più precisione quando spingo col diritto, l’unico colpo col quale tiro forte.
Corrado, 45 anni, classifica, 4.1
Fanno di tutto per farmi cambiare i miei vecchi telai (già, perché alla fine provi tanti telai agonistici di stampo tradizionale ma di nuova generazione e ti accorgi che un bilanciamento ottimale come aveva la Pro Staff Original devi ancora ritrovarlo) e questa Si 100 rischia di convincermi. Generalmente le profilate da 300 grammi – 100 pollici le rifiuto a priori perché giocando tutto piatto, back e volée, non ho sufficiente controllo. Ma questa Si 100 è una piacevole eccezione. Ah, i giapponesi sanno fare le cose bene!
Alessandro, 59 anni, classifica n.c.
Come per la nuova Pure Drive, alzo bandiera bianca. Ho bisogno di spinta, spinta, spinta, e qui siamo al limite (per me, sia chiaro). Della Yonex ricordo un padellone da 120 pollici. Lo usava anche la Seles, se ricordo bene. Che fine ha fatto? Il padellone, intendo.
Di Lorenzo Cazzaniga – 24 gennaio 2015
La scheda
Lunghezza: 68,5 cm
Profilo: 24,5-24,5-23 mm
Ovale: 100 pollici
Peso: 315 gr
Bilanciamento: 32,7 cm
Inerzia: 316
Rigidità: 71
Schema incordatura: 16×19
A chi la consigliamo
Ideale per chi trova le racchette agonistiche tradizionali (leggi Wilson Blade, Head Prestige, etc) troppo complicate e le Pure Drive & Co. prive di adeguato controllo e precisione. La Si100 si piazza nel mezzo, trovando ideali compromessi tra potenza e controllo, manovrabilità e rotazioni. Come tutti i compromessi, non esaspera nessuna di queste caratteristiche e per questo si adatta al giocatore all-round, che sa fare un po’ tutto e si trova a suo agio in tutte le zone del campo. La scelta della corda consente comunque di privilegiare una caratteristica rispetto ad un’altra.
La corda ideale
Eccoci ad un aspetto fondamentale: rispetto ad altri telai che “obbligano” a determinate scelte, si può svariare con maggior agio, data la versatilità dell’attrezzo. Per mantenere gli equilibri, potete optare per un multi-mono (come ormai vengono chiamati i nuovi monofili, più sensibili) o un ibrido (meglio ancora se composto da budello e monofilo). Se cercate maggior spinta, optate per il multifilamento (anche e soprattutto se non siete giocatori molto agonisti e non cambiate le corde ogni 8-10 ore di gioco). A livello di tensione, un range tra 21 e 25 kg, a seconda della corda, è da considerarsi ottimale.
Giudizio finale
Sorprendente. Che la qualità dei telai Yonex sia molto alta è risaputo, ma la Si 100 può tranquillamente essere messa sul podio di quel segmento di telai 300 grammi – 100 pollici che ormai rappresentano il must del mercato. In questi casi, si è soliti utilizzare la Pure Drive come metro di paragone, essendo la racchetta che ha rivoluzionato il settore negli ultimi quindici anni. Ebbene, il paragone regge eccome; anzi, considerando che si tratta di due telai della stessa categoria ma con alcune precise differenze, la Si 100 presenta alcune caratteristiche che la rendono particolarmente performante. Rispetto alla Pure Drive si dispone di meno potenza, meno facilità nell’uscita della palla ma maggior controllo e precisione. L’impatto è abbastanza secco e il controllo esagerato per questa tipologia di telaio. La racchetta resta stabile e ne guadagna la precisione. In termini di rotazione, non si esaspera il top come con la Pure Drive ma esce a sufficienza se non siete degli arrotomani. La sensibilità nei colpi al volo e nei tocchi è piuttosto soddisfacente, mentre manca un filo di peso in testa nell’esecuzione del servizio. O meglio, serve grande fluidità nel gesto per trovare potenza o rotazione. Insomma, una gran (gran) racchetta.
Test in laboratorio
Lunghezza tradizionale, piatto da 100 pollici quadrati (ormai è la media),profilo che svaria dai 23 ai 24,5 millimetri, peso 315 grammi incordata con bilanciamento vicino ai 33 centimetri e un grado di inerzia (quindi di attitudine alla spinta) interessante (ben superiore ai 300 punti), soprattutto considerando l’estrema manovrabilità. Lo schema di incordatura è da 16×19 (ormai il 18×20 è in via d’estinzione, se Dio vuole). Da sottolineare un paio di tecnologie presenti: la Black Micro Core per una maggior stabilità dell’attrezzo all’impatto e soprattutto il Bt Hybrid Grommet System: i fori passacorde hanno diverso diametro per far scorrere più liberamente la corda e ottenere maggior potenza e rotazioni.
Test in campo Lorenzo, 43 anni, classifica 3.5
Mamma mia, che bella sorpresa! La palla esce abbastanza facile (quasi come con la Pure Drive) con un controllo e una precisione assoluta (quasi come con una Blade o una Prestige). Si gioca bene ovunque, permette di fare tutto e con estrema facilità. Ecco, io esaspero le rotazioni e forse con qualche grammo in testa o ai lati potrei arrotare ottenendo maggior pesantezza di palla.
Difficile trovare un telaio più versatile: ti riesce tutto, senza troppa fatica e con gran comfort al braccio. Picchia con precisione, tocca con sensibilità e anche la forma isometrica della testa della racchetta non necessita nemmeno di un periodo di adattamento. Bellissima!
Con questa tipologia di telaio ho sempre avuto problemi nel controllare la palla: ecco, con la si 100 il problema è risolto. Rispetto alle agonistiche tradizionali ho più facilità in spinta, rispetto alle tubolari classiche ho maggior controllo. Giocando a tutto campo, ho trovato i compromessi ideali.
Bella perché facile da manovrare. Però ho poca forza e probabilmente dovrei optare per il modello più leggero.
Rispetto ad altre racchette di questo genere, mi sembra ci sia bisogno di una tecnica più lineare, di un braccio svelto, movimenti ampi. Io sono sgraziato e ho bisogno di tanta spinta per trovare profondità o anche solo buttarla di là quando sono in recupero. Ma se miglioro anche solo un po’, trovo più precisione quando spingo col diritto, l’unico colpo col quale tiro forte.
Fanno di tutto per farmi cambiare i miei vecchi telai (già, perché alla fine provi tanti telai agonistici di stampo tradizionale ma di nuova generazione e ti accorgi che un bilanciamento ottimale come aveva la Pro Staff Original devi ancora ritrovarlo) e questa Si 100 rischia di convincermi. Generalmente le profilate da 300 grammi – 100 pollici le rifiuto a priori perché giocando tutto piatto, back e volée, non ho sufficiente controllo. Ma questa Si 100 è una piacevole eccezione. Ah, i giapponesi sanno fare le cose bene!
Come per la nuova Pure Drive, alzo bandiera bianca. Ho bisogno di spinta, spinta, spinta, e qui siamo al limite (per me, sia chiaro). Della Yonex ricordo un padellone da 120 pollici. Lo usava anche la Seles, se ricordo bene. Che fine ha fatto? Il padellone, intendo.
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