Grandi rimpianti per lo scozzese. “Non ho perso per un calo fisico. Mi sono distratto perchè Djokovic sembrava senza energie, poi si è ripreso. Spero che non l’abbia fatto apposta”. Nole: “Non voglio parlare male di Andy”.
C’è stata anche un pizzico di polemica. Andy Murray, pur senza dirlo esplicitamente, si è lamentato del comportamento di Novak Djokovic. “Sembrava morto, io mi sono distratto e poi ha ripreso a giocare bene”. Lo scozzese ha comunque ammesso che non avrebbe dovuto permettersi un calo del genere, ma rimane un retrogusto amaro. Djokovic ha spiegato che non aveva crampi nè altro, ma soltanto un calo di energia. “Non voglio parlare male di Murray”. Ancora una volta, il serbo dedica la vittoria alla sua prima maestra Jelena Gencic e conferma che quest’anno giocherà in Coppa Davis. Qui sotto, le frasi più interessanti dei due finalisti dell'Australian Open.
NOVAK DJOKOVIC
“E’ stata una partita con tanti punti di svolta. I primi due set sono stati molto faticosi. Alla fine del secondo ho avuto una crisi. Ero esausto e avevo bisogno di un po’ di tempo per riorganizzarmi e ricaricare le batterie. E’ quello che ho fatto. Ho provato ad essere più aggressivo, scendendo a rete e accorciando i punti. E’ stato molto importante il break sul 2-0 per lui al terzo. Sono tornato mentalmente in partita. Entrambi siamo usciti dai nostri schemi abituali. Quando ho annullato alcune palle break sul 3-3 al terzo mi sono sentito sollevato. Ho capito che l’inerzia era dalla mia parte e volevo sfruttarla. A questi livelli, ben pochi punti possono cambiare le cose in campo”.
“Murray distratto da me? Non voglio parlare male di lui e nemmeno cercare scuse. Non è facile mantenere sempre la concentrazione al 100%, visto che c’è anche stata un’interruzione perchè alcune persone sono entrate in campo”.
“Questo titolo ha un significato molto profondo perchè oggi sono anche padre e marito. E’ il primo Slam che vinco con il nuovo status. Sono molto orgoglioso di questo. Diventare padre e marito mi ha dato nuova energia, qualcosa che prima non avevo mai sentito. Nella mia vita va tutto nella giusta direzione. Cerco di vivere questi momenti con tutto il cuore”.
“Non avevo i crampi. Non ho chiamato il trainer perchè non c’era motivo per farlo. Sono andato in crisi fisica nell’arco di 20 minuti. Non mi è successo tanto spesso, avevo vissuto qualcosa di simile proprio nella finale dell’Australian Open 2013. Non volevo mollare, allora ho cambiato il mio modo di giocare e questo mi ha permesso di tornare in partita. Non era nemmeno disidratazione: sono molto professionale in termini di alimentazione e integrazione. Era semplicemente la lunghezza degli scambi e le energie spese nei primi due set. Non puoi essere sempre al 100%. Sono stato in difficoltà per 15-20 minuti, poi mi sono sentito meglio”.
“E' il mio successo più grande? Non so, è difficile paragonarli. Per fortuna ho vissuto tanti bei momenti. Di certo l’Australian Open è il torneo dove ho più successo. Adoro giocare qui, l’Australia è una nazione molto sportiva e i giocatori amano questo torneo. Craig Tiley e il suo staff, sponsor compresi, hanno definito degli standard per gli altri tornei”.
“Per favore, non chiedetemi di scambiare un titolo a Melbourne con uno a Parigi!”
“Penso sempre a Jelena Gencic, non solo quando alzo il trofeo. Lei è spesso nella mia mente, al pari dei miei genitori e di tutte le persone che mi stanno vicino. Insieme a loro ha fatto moltissimo per la mia carriera e per la mia vita in generale. Questo trofeo è mio, certo, ma è anche suo”
“Onestamente non mi è sembrato che Murray fosse distratto dai miei problemi fisici”.
“Sto giocando molto, ma più o meno come gli altri, non deve essere una scusa. Quest’anno avrò anche la Coppa Davis, quindi saranno un paio di settimane in più. Per il resto giocherò più o meno gli stessi tornei. In questo momento mi sento molto bene fisicamente, non penso che 20-30 minuti di crisi possano essere preoccupanti per il futuro. Anzi, è incoraggiante che mi sia ripreso bene. Bevande, elettroliti e integratori sono cose normali per gli atleti. Sto molto attento a queste cose: alla fine sono decisive. Penso che tanti piccoli dettagli, alla fine, possano essere decisivi. I sacrifici che ho fatto negli ultimi due anni mi sono costati molto in termini di cibo e tempo libero. Ma la mia vita mi piace così. Quindi, nessuna lamentela”.
“In partite come questa, la forza mentale è decisiva. Per vincere certi tornei devi trovare forza fisica, mentale ed emozionale soprattutto quando sei in svantaggio contro un grande campione. Tante cose possono influenzare la tua mente. Come ho detto, non si può essere sempre al 100%, ma è importante tenere duro e rialzarsi dopo essere caduti”.
ANDY MURRAY
“E’ stato frustrante soprattutto il terzo set, quando sono stato distratto da Novak, caduto a terra dopo un paio di colpi. E’ questo che mi ha deluso, sembrava che avesse i crampi”:
“Non è legittimo far credere all’avversario che sei infortunato e poi tornare a giocare meglio di prima. Non ho idea di quale problema avesse. A inizio terzo set sembrava KO, poi s è ripreso alla grande. E nel quarto colpiva la palla in modo impressionante. Non so esattamente che problema avesse”.
“Voglio sperare che non sia stata una tattica intenzionale. Sono frustrato perchè mi sono fatto distrarre a inizio terzo set…stavo giocando bene, avevo un buon ritmo. Mi sono distratto per 10 minuti e lui è scappato via. Peccato, perchè ho avuto diverse chance anche nel primo set”.
“Devo imparare la lezione. E' importante restare concentrati su se stessi. Ma in certi tornei, con i replay sui maxischermi, è molto difficile non essere consapevoli di quello che succede dall’altra parte del campo. Con la mia esperienza, tuttavia, dovrei gestire meglio la situazione. Sono deluso perchè nel terzo set avrei potuto fare meglio”.
“Non ho perso per ragioni fisiche. Mi ricordo come mi sentivo dopo la partita allo Us Open e come mi sento oggi. Adesso sto bene, a un certo punto lui sembrava più stanco di me. Questo è un miglioramento rispetto al passato. Poi ho avuto più chance oggi rispetto al match di New York. Sono felice che la sconfitta non sia avvenuta per ragioni fisiche”.
“Oggi va molto meglio rispetto a un paio di mesi fa. E’ come la notte e il giorno. Gioco meglio in ogni parte del mio tennis, mi muovo meglio, ho più fiducia e sono più calmo. Inoltre sono più forte mentalmente. Lascio l'Australia con sensazioni positive: Novak ha vinto cinque volte questo torneo e non è una disgrazia perdere contro di lui”.
“Posso ancora migliorare, sento di avere qualche punto percentuale in canna. Devo mantenere questo livello nei prossimi mesi e non avere cali di forma. Quest’anno voglio essere più costante”.
“Non posso essere deluso, perchè ho dato il massimo. Stasera avrei voluto semplicemente fare meglio nel terzo set”.
“Un nuovo coach? Ci ho pensato prima del torneo, poi mi sono concentrato su altre cose. Adesso è giunto il momento, perchè Amelie non mi seguirà per tutto il mese di febbraio. Devo trovare la persona giusta. Meglio aspettare che prendere una decisione affrettata. Ne parlerò con il mio team, poi farò qualche colloquio. Ma non succederà nei prossimi giorni: adesso vorrei pensare ad altro”.
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