Curioso imprevisto durante la finale dell'Australian Open tra Novak Djokovic ed Andy Muray. Un manifestante ha fatto invasione di campo, bloccando il gioco per qualche istante durante il secondo set, prima di essere fermato dalla security. Gli organizzatori hanno detto che sono state arrestate due persone, e che già in queste ore scatterà una denuncia. "La security è intervenuta subito. Sono stati rapidamente portati via e il disagio al gioco è stato minimo" hanno detto tramite un comunicato. L'invasore indossava una t-shirt con scritto: "Australia Open for Refugees". I giocatori, naturalmente, sono stati subito circondati dalle guardie. In tribuna c'era un gruppo di persone che ha esposto uno striscione con lo stesso messaggio: anche loro sono stati allontanati. Motivo della protesta? Da quando Tony Abbott è diventato Primo Ministro australiano, ha adottato una politica molto dura con gli immigrati che arrivano in Australia in barca, chiedendo asilo politico. Vengono spediti nelle isole al largo e non vengono fatti entrare nel paese nemmeno se risultano veri rifiugiati. Curioso imprevisto durante la finale dell'Australian Open tra Novak Djokovic ed Andy Muray. Un manifestante ha fatto invasione di campo, bloccando il gioco per qualche istante durante il secondo set, prima di essere fermato dalla security. Gli organizzatori hanno detto che sono state arrestate due persone, e che già in queste ore scatterà una denuncia. "La security è intervenuta subito. Sono stati rapidamente portati via e il disagio al gioco è stato minimo" hanno detto tramite un comunicato. L'invasore indossava una t-shirt con scritto: "Australia Open for Refugees". I giocatori, naturalmente, sono stati subito circondati dalle guardie. In tribuna c'era un gruppo di persone che ha esposto uno striscione con lo stesso messaggio: anche loro sono stati allontanati. Motivo della protesta? Da quando Tony Abbott è diventato Primo Ministro australiano, ha adottato una politica molto dura con gli immigrati che arrivano in Australia in barca, chiedendo asilo politico. Vengono spediti nelle isole al largo e non vengono fatti entrare nel paese nemmeno se risultano veri rifiugiati.