Altri tre set di battaglia e altra vittoria per l’altoatesino, che centra la semifinale a Zagabria. Ricardas Berankis vince sei punti in più di Andreas, ma deve arrendersi 3-6 6-2 7-6. Adesso sfida Marcel Granollers.Nel 2014, Andreas Seppi vinse il nono incontro stagionale il primo maggio, a Monaco di Baviera. Quest’anno ce l’ha fatta con tre mesi d'anticipo, in appena quattro tornei. Numeri che la dicono lunga sullo stato di forma dell’azzurro e sulle possibilità a sua disposizione. A dar seguito ai bei risultati di Doha e Melbourne, è arrivata una nuova semifinale all’ATP 250 di Zagabria, sul veloce al coperto della Dom Sportova. Andreas l'ha colta pur senza brillare, superando in rimonta il lituano Ricardas Berankis (numero 82 ATP) per 3-6 6-2 7-6, punteggio sinonimo di un incontro partito male e chiuso in volata, a pochi istanti dallo scoccare delle due ore di gioco. Il terzo set avrebbe potuto avere qualsiasi esito, forse a tratti l’ha meritato di più il rivale, ma la zampata vincente porta la firma di Seppi, e non è un caso. ‘Andy’ ha un carattere introverso, non diventerà mai un aizzatore di folle, ma fra i numerosi progressi compiuti negli anni c’è anche una preziosa crescita caratteriale. Si è visto nella maniera in cui ha esultato oggi, con due ‘urlacci’ di sfogo probabilmente senza precedenti per uno come lui, ben diversi dalle semplici braccia alzate al cielo dopo la più bella vittoria della sua vita, esattamente due settimane or sono contro Roger Federer. Sembra un controsenso, invece ha una logica. Contro il campione svizzero Andreas ha giocato uno dei migliori match in carriera, oggi no. Ha sbagliato tanto, chiudendo con più gratuiti che vincenti e addirittura sei punti in meno del rivale, però ha vinto lo stesso. Significa tantissimo: trovare la chiave del successo anche quando le cose vanno male è una dote per pochi.
 
SEPPI RIEMERGE A UN PASSO DAL KO
Nel primo set Berankis ha giocato benissimo, mostrando quelle stimmate da campione che da giovanissimo portarono molti addetti ai lavori a puntare su di lui. Compresa la IMG Academy di Bradenton, che gongolò quando nel 2007 il lituano vinse in serie Us Open e Orange Bowl, raggiungendo il primo gradino del ranking mondiale under 18. Pareva pronto per sfondare, invece a causa di qualche guaio fisico di troppo non è mai andato oltre una finale ATP e la 67esima posizione della classifica. Ma ha dimostrato di saperci fare, eccome. Complice un Seppi troppo passivo e incapace di mettere in campo più del 29% di prime palle, il tennista di Vilnius ha imposto la sua legge prendendo l’iniziativa col rovescio e sbagliando pochissimo. Sembrava poter vincere ogni punto, fino a quando è incappato in un calo fisiologico, mentre Seppi ha iniziato il suo match. Gli è bastato servire meglio e spingere di più per allungare subito, sino al 6-2 che ha pareggiato i conti. E quando nel terzo set Berankis è tornato a far male, l’altoatesino si è più volte salvato col servizio, togliendosi da situazioni molto complicate. Anche se ha servito per il match sul 6-5, più per demeriti dell'avversario (che poi si è immediatamente ripreso il break) che per meriti suoi, l’azzurro è parso più volte a un passo dal baratro, rimanendo aggrappato al rivale con tutte le forze. Giusto il tie-break, specchio ideale di un match altalenante. Andreas è finito sotto per 4-1, poi ha infilato cinque punti consecutivi, guadagnando due match-point. Li ha mancati entrambi, ma ha chiuso al terzo, per 8-6, ribattendo l’iniziativa di Berankis sino a condurlo all’errore.
 
CHE OCCASIONE IN SEMIFINALE
In passato la capitale croata non aveva portato grande fortuna all’azzurro, ma quest’anno il trend è cambiato. Innanzitutto, il PBZ Zagreb Indoors ha già fruttato altri 90 punti ATP, che portano a 360 il bottino in poco più di un mese, ma soprattutto c’è un tabellone che l’azzurro ha tutte le carte in regola per sfruttare. Non si sente al 100%, e già ieri al termine del match con Ward aveva lamentato un po’ di stanchezza, o "poca energia", come l’ha definita lui. Ma a giudicare dai nomi degli avversari ancora in gara, vale la pena raccogliere tutte le forze rimaste in corpo. Nella semifinale di domani l’allievo di Massimo Sartori (con lui nella capitale croata) se la vedrà con lo spagnolo Marcel Granollers, mentre nell’eventuale finale ci sarebbe uno fra Guillermo Garcia-Lopez e Marcos Baghdatis, forse quello che spaventa di più. Ha avuto una carriera migliore, ma oggi è avversario decisamente alla portata. L’occasione c’è, la condizione un po’ meno, ma questo Seppi sa comunque come vincere.