Tutto (o quasi) quello che abbiamo imparato nell’ultima settimana di tennis, dalla disfatta in Fed Cup al miracolo di Victor Estrella, dalla neve di Flishing agli allenamenti della piccolissima giapponese Maki Otomo che spopolano sui social, dai 48 pollici UHD alle immagini di Rai Sport 2…
Partiamo con una questione tecnica: l’impresa di Caroline Wozniacki non è stata arrivare al n.1 del mondo, né completare la maratona di NYC, ma entrare nel cast di Sports Illustrated Speciale Bikini. Per capirci, sotto la sua foto, ci sono… le altre…

  
Inni nazionali
L’ITF ha tolto la regola degli inni nazionali in Fed Cup all’inizio della giornata decisiva. E il momento più toccante a Genova l’hanno creato i tifosi che hanno colmato la falla. Come al solito, prima i francesi con la Marsigliese, a seguire gli italiani con Mameli.
 
Golubev e il servizio di Sara
Se possibile, mi pare che il servizio di Sara Errani stia peggiorando. O forse le avversarie hanno imparato ad aggredirlo meglio. Magari sfruttando i suggerimenti di Andrei Golubev che, chiamato ad allenare Andrea Petkovic prima dei quarti di Roland Garros 2014, si mise a metà campo a lanciarle la palla con la mano e chiedendole di picchiare forte.
“Ok, ma che è ‘sta roba” gli chiese la Petkovic.
“Il servizio della Errani…”
 
Mi ritorni in mente
Vi ricordate di Hyeon Chung, il piccolo coreano con gli occhiali sconfitto da Gianluigi Quinzi nella finale di Wimbledon juniores 2013? Ha appena vinto il challenger di Burnie in Australia ed è salito al n.129 ATP. Vero che non bisogna far certi paragoni; vero che le carriere non viaggiano mai di pari passo; vero… però…
 
La estrella di Victor
L’ho conosciuto qualche anno fa: giocava una serie di tornei pro, irrimediabilmente finiva i pesos e tornava a Punta Cana a dar lezioni ai signorotti americani che svernavano ai Caraibi. Quindi ripartiva, cercando di costruirsi una carriera degna di tal nome. Alla fine c’è riuscito e, a 34 anni (e mezzo) ha vinto a Quito il suo primo titolo ATP.

  
Lultima volta che
Non ricordo l’ultima volta che un finalista non si è presentato alla cerimonia di premiazione. Jerzy Janowicz avrà anche avuto l’influenza e sarà stato frustrato dal ritiro dopo tre game, però scappare subito in albergo… Si è divertito coach Tilikainen, che in carriera (da giocatore) una finale non l’aveva mai raggiunta.

  
Il tetto di Flushing
New York imbiancata, e così anche Flushing Meadows, dove fervono i lavori per costruire il tetto sull’Arthur Ashe Stadium. Speriamo non si siano rivolti agli architetti del vecchio Palasport di Milano crollato trent’anni fa sotto una spruzzata di neve…
 
 
Maki Otomo
Chissà se un giorno questo nome sarà familiare a tutti gli appassionati di tennis. Per adesso, papà ha svuotato una bella stanza con tanto di parquet, ci ha infilato una macchina lanciapalle e dimostrato che di rovescio siamo già messi piuttosto bene! GUARDA IL VIDEO
 
SudAmerica Anni 80
Un po’ di nostalgia nell’ultimo week-end di Davis, osservando le immagini della Fed Cup trasmesse da Rai Sport 2. Nell’epoca in cui cominciamo a parlare di 4K, sembrava di essere tornati indietro di trent’anni, con le immagini sfocate che una volta ci arrivavano dai tornei di Santiago del Cile, Buenos Aires…
 
I vuoti di Zagabria e
Uno dei compiti più difficili di un regista? Riuscire a non inquadrare gli spalti vuoti durante un evento sportivo. Compito onestamente troppo complicato per chi doveva trasmettere le immagini dal torneo ATP di Zagabria, che ha sottratto a Milano il suo torneo indoor. Oh, mai un’anima. E l’ATP, tra le tante regole astruse che prova a sostenere, dovrebbe imporre un minimo di presenze per mantenere il diritto di ospitare una tappa del circuito.
 
il pieno di Milano?
Allora, qui serve un po’ di attenzione: se le informazioni sono tutte esatte, Dubai è proprietaria di una data ATP a inizio febbraio che affittava a Milano prima, a Zagabria ora; un’altra società è invece proprietaria di una data ATP a fine febbraio che affitta a Dubai. Perché lo scambio si possa completare, è dunque necessario che entrambi i tornei di svolgano. Per questo, quando il torneo di Milano era in affanno, intervenivano sponsor dell’Emirato. Alla fine, causa soprattutto la scomparsa di Franco Bartoni, patron della tappa di Milano e in ottimi rapporti con Dubai Duty Free, il torneo dal capoluogo milanese è stato spostato a Zagabria, capace di autosostenersi senza interventi esterni. Anche se per gli arabi che si giochi a Milano, Zagabria, Helsinki o Astana cambia poco: l’importante è che si faccia. Ora, alla conferenza stampa di fine evento, i responsabili dell’ATP di Zagabria hanno quasi alzato bandiera bianca, dopo che l’amministrazione comunale ha tolto ogni supporto economico. E’ forse venuto il momento di provare a riportare un torneo ATP in Italia. Fonti federali molto attendibili, dicono che la Fit sia in cerca di una data ATP da acquistare per creare un torneo itinerante, partendo (logica vorrebbe) proprio da Milano, dove c’è tanta voglia di tennis. Che sia la volta buona?
 
Che Fed!
Ok, i 14.000 di Cracovia per Polonia-Russia di Fed Cup sono stati uno spettacolo. Però le immagini più belle sono arrivate dal Pilara Tennis Club di Buenos Aires.



Shot of the Week


You Cannot Be Serious!
Questo sport fa male, credetemi! GUARDA IL VIDEO
 
MCCC
Meglio sbrigarsi perché qui non siamo a Zagabria…
 
48 pollici di gioia
Per chi ama seguire lo sport, passare ad un 48 pollici UHD è una piccola, grande gioia.
 
Il motore della racchetta
Per chi se li fosse persi, i primi consigli per scegliere la corda giusta.
 
Limited Edition
Il prodotto della settimana? In occasione dei 15 anni delle Barricade, Adidas esce con alcuni modelli in edizione limitata dedicati ai “muri” (o barricade) più famosi del mondo. A partire da quello di Saksaq Waman (in lingua quechua, Saksaywaman per gli americani), nella regione di Cuzco, antica capitale Inca e celebre soprattutto per il complesso di Machu Picchu.

#BATTILEI – 4 febbraio 2015