BERGAMO – Il fisico è più asciutto, la grinta è sempre la stessa. Nell'anno dei 23, Federico Gaio prova a trovare la strada giusta per entrare nel tennis che conta. Di questo ragazzo dall'impressionante muscolatura si ricorda l'ottima carriera junior, ma tra i professionisti non è emerso come avrebbe sperato. Almeno per ora. Adesso ha trovato rifugio al Centro FIT di Tirrenia e prova a rinascere sotto la guida di Umberto Rianna (con lui a Bergamo) e Giancarlo Palumbo. La strada sembra corretta, anche se è ancora lunga: al Trofeo FAIP-Perrel si è arreso in tre set (5-7 6-3 6-4 lo score) al bosniaco Mirza Basic, proveniente dalle qualificazioni ma meglio piazzato di lui in classifica (n. 281 contro 304). Federico ha messo in campo tutto quello che aveva, ma non è bastato quando il bosniaco ha registrato il servizio. Dopo aver intascato il primo set grazie a un break all'undicesimo gioco (aiutato da una clamorosa volèe messa in corridoio da Basic), Gaio ha perso il servizio in due occasioni e tanto è bastato per arrendersi dopo un paio d'ore di lotta. Il faentino ha dato la sensazione di essere “work in progress”. Nel primo set è stato molto aggressivo, cercando con costanza la via della rete, soprattutto dietro al dritto a sventaglio. Nonostante i buoni risultati, dal secondo in poi ha arretrato il baricentro. E il match è scivolato via perchè Basic non ha concesso nulla al servizio. “Il primo set è stato ottimo, ma direi che la partita nel complesso è stata soddisfacente – ha detto Gaio – quest'inverno ho cambiato il servizio e sto cercando di dare continuità a questo colpo. Nel primo set è stato perfetto, preciso oltre che potente. Dal secondo mi sono un po' spento, non ero aggressivo come avrei voluto, però tutto sommato sono soddisfatto. Venivo da Zagabria, dove ero stato molto discontinuo, quindi vedo soprattutto lati positivi. Sicuramente è stato un passo avanti, sto lavorando duro sul servizio e sono contento dei risultati”.
LE COSE GIUSTE PER CRESCERE
Un anno fa, Gaio passò le qualificazioni a Bergamo prima di perdere dal futuro vincitore Simone Bolelli. Era accompagnato da Simone Ercoli, poi ci sono stati alcuni cambiamenti che poi l'hanno condotto a Tirrenia, dove lavora con Rianna e Palumbo. “Mi trovo molto bene con loro, spero che sia l'inizio di una lunga scalata”. Scalata che pareva iniziata la scorsa estate, quando colse la finale al challenger di Cortina d'Ampezzo. Sembrava il momento buono per spiccare il volo…”A Cortina c'erano condizioni difficili un po' per tutti – racconta – probabilmente mi sono adattato meglio degli altri. Dopodichè, nei match successivi, ho sottovalutato la cosa. Pensavo di essere già al livello giusto, invece ogni giorno cambia tutto. Adesso sto cercando di fare le cose giuste per crescere. In realtà lo so già da qualche anno, ma non è semplice, soprattutto a un livello più alto. Tuttavia continuo a seguire i miei obiettivi e sono contento di come lo sto facendo”. Gaio possiede un fisico molto muscoloso, inusuale nel mondo del tennis. Tuttavia, rispetto all'anno scorso, si è asciugato. Era arrivato a pesare 91 kg, mentre adesso si assesta intorno agli 85. “I muscoli? E' una questione di costituzione. Non è una cosa ricercata, anzi cerco di diminuire la massa muscolare perchè non sono altissimo e peso abbastanza. Adesso peso meno e sono più rapido, ma di certo non posso far sparire la muscolatura”. Finalista al Trofeo Bonfiglio nel 2009, Gaio spera che questo sia il crocevia giusto della sua carriera. Quanto visto a Bergamo è incoraggiante.
NEDOVYESOV: "STO PREPARANDO LA DAVIS"
Sconfitta anche per l'altro azzurro in gara martedì. Roberto Marcora ha avuto due passaggi a vuoto e tanto è bastato per arrendersi al kazako Aleksandr Nedovyesov (in realtà è ucraino: è uno dei tanti giocatori acquistati dal Kazakistan). E' finita 6-4 6-4 con il lombardo poco incisivo in risposta. Soltanto una volta è arrivato ai vantaggi sul servizio dell'avversario, prossimo avversario dell'Italia di Coppa Davis. Marcora ha dato l'impressione di poter giocare alla pari, ma sono bastati 2-3 “disastri” in due turni di battuta per lasciare strada a Nedovyesov, che sarà nostro avversario in Coppa Davis dal 6 all'8 marzo, ad Astana. “Non so come stiano preparando la sfida in Kazaksitan perchè io sono in giro per il tour, ma posso assicurare che ho impostato la mia preparazione in vista della Davis – ha detto Nedovyesov – infatti sto giocando i tornei sul sintetico indoor, proprio come giocheremo ad Astana. Per noi è una sfida molto importante perchè siamo da quattro anni nel World Group e la sfida contro l'Italia sarà fondamentale per assicurarci ancora una volta la permanenza”.