Sarebbe andata malissimo, non fosse che gli Stati Uniti sono la squadra più inaffidabile del globo. Potenzialmente potrebbero dominare, in realtà sono piombate in Serie B. Poi, per ragioni “olimpiche”, le sorelle Williams si sono sciroppate la trasferta in Argentina subito dopo l'Australian Open. Facile vittoria. Martedì mattina, l'urna di Londra ha stabilito che l'Italia affronterà gli Stati Uniti per restare nel World Group I. Non sarà uno scherzo come la sfida con l'Ucraina di sette anni fa. Stavolta sarà complicato, magari un incubo se Venus e Serena dovessero esserci. Perchè, si sa, non è Mary Joe Fernandez a diramare le convocazioni, ma sono loro a decidere. Italia-USA è ormai un classico: le abbiamo affrontate quattro volte nelle ultime sei edizioni, due nelle ultime due. E abbiamo sempre vinto, rimettendo in piedi un bilancio che ci aveva visto perdere le prime nove sfide. Le vittorie italiane, senza nulla togliere alle azzurre, sono state facilitate dalle formazioni schierate dalla Fernandez. In questi anni si sono alternate, senza fortuna, Melanie Oudin, Alexa Glatch, Coco Vandeweghe, Bethanie Mattek Sands, Jamie Hampton, Varvara Lepchenko, Madison Keys, Christina Mchale ed Alison Riske. L'unica in grado di metterci davvero in difficoltà è stata la Lepchenko, che nel 2013 spaventò il 105 Stadium di Rimini battendo sia Errani che Vinci. Le Cichis, tuttavia, si salvarono al doppio di spareggio gettando le basi per la quarta Fed Cup azzurra. Per il resto, sono sempre state respinte con perdite. Ma stavolta potrebbe essere diverso. In teoria, Venus e Serena dovrebbero esserci perchè hanno bisogno di giocare per assicurarsi l'eleggibilità olimpica. In realtà, le norme non sono così rigide, di sicuro interpretabili. Ciò che conta è il rapporto dei giocatori con la propria federazione. In fondo, se un giocatore dà la propria disponibilità e poi non viene convocato…perchè dovrebbe essere penalizzato? Il principio è sacrosanto, ma di difficile applicazione. Non esiste oggettività. La USTA potrebbe sempre raccontare di aver preferito altre giocatrici alle “disponibili” sorelle Williams, nominandole per Rio pur senza le tre presenze necessarie.
QUELLA PRESENZA CONTRO LA SVEZIA
Per questo, la presenza di Venus e Serena è tutt'altro che certa. Si giocherà in Italia, in sede ancora da stabilire, nel weekend del 18-19 aprile. Sceglieremo la terra battuta, molto probabilmente all'aperto. Scelta logica, quasi obbligata, visto che tra le americane la sola Varvara Lepchenko adora il rosso. Se le migliori fossero tutte disponibili, e fossimo in Mary Joe, ci penseremmo bene se schierare Venus anziché la Lepchenko come seconda singolarista. I risultati sono favorevoli all'allieva di Alberto Mancini, così come il precedente di due anni fa. La panchina americana è lunghissima, ma il fattore campo potrebbe fare la differenza a nostro favore. Insomma, dipende soprattutto da Serena. Senza di lei, l'Italia partirebbe leggermente favorita. Con la sua presenza, no. Di certo, capitan Barazzutti avrebbe preferito la modesta Olanda o una Svizzera promettente ma fragile. Soltanto una trasferta in Romania sarebbe stata certamente insidiosa, con la presenza certa di tutte le migliori. Con gli Stati Uniti può succedere di tutto, un facile 4-0 o una sonora batosta. Il fatto che Serena Williams tornerà a Indian Wells, unita alla data del match, può essere un fattore per la sua assenza. Tra l'altro, non tutti ricordano che entrambe le Williams avevano già raccolto una presenza nel quadrienno: nel 2013 giocarono i play off contro la Svezia. Contro l'Argentina ha raccolto la seconda convocazione: la terza potrebbe arrivare l'anno prossimo, al primo o al secondo round, magari in casa, senza intaccare la programmazione. A parte la Lepchenko e Madison Keys, esplosa in Australia (ma battuta dalla Giorgi l'anno scorso e poco amante del rosso), le altre non farebbero così paura.
FED CUP 2015
PLAY OFF WORLD GROUP I
Italia – Stati Uniti
Olanda – Australia
Polonia – Svizzera
Canada – Romania
PLAY OFF WORLD GROUP II
Serbia – Paraguay
Slovacchia – Svezia
Giappone – Bielorussia
Argentina – Spagna