Quinto match ATP e quinta sconfitta per il ventiduenne siciliano, battuto da Jarkko Nieminen al primo turno del Rio Open 500. Marco sale 5-2 al terzo, ma si arrende dopo aver fallito due match-point. Per ambire ai top 100 manca ancora qualcosa.Da quando, il 12 ottobre del 2009, Paolo Lorenzi ha messo piede fra i top 100, più nessun azzurro è riuscito a varcare per la prima volta il tanto ambito muro. Il più accreditato per riuscirci pareva Marco Cecchinato, ma le ultime prestazioni di Luca Vanni hanno fortemente lanciato le quotazioni dell’aretino, cresciuto sino ad arrivare ad appena 37 punti dal traguardo patinato. Il ventiduenne siciliano, invece, non è ancora riuscito nel salto di qualità che ci si attende dall'estate del 2013, quando infilò la settimana perfetta al ricco Challenger di San Marino, prendendosi un titolo che pareva poterlo lanciare in alto. Purtroppo, sin qui è rimasto l’unico. L’azzurro è salito sino alla 134esima posizione, ma per ambire a un posto stabile fra i primi 100 serve qualcosa in più. L’ha confermato il suo match d’esordio all’ATP 500 di Rio De Janeiro, dove Cecchinato ha rimediato una cocente sconfitta contro Jarkko Nieminen, cedendo 4-6 6-3 7-5 e rimandando di nuovo l’appuntamento con la prima vittoria nel Tour. Fra le cinque sconfitte a livello ATP, questa è sicuramente la più dolorosa, non tanto per il nome dell’avversario, uno dei veterani del circuito e con trascorsi da top 15, ma per la maniera in cui è maturata, con due match-point giocati nel peggiore dei modi e il successivo tracollo, che ha permesso a un Nieminen quasi incredulo di riemergere dal baratro senza grandi sforzi. Nei cinque match di main draw Cecchinato se l’è sempre giocata, ma ha sempre perso. Avrà certamente tempo per rifarsi, ma la statistica inizia a preoccupare. Vanno riconosciuti dei progressi, specialmente nel rovescio, storico tallone d’Achille del tennista di Palermo: non sarà mai un colpo offensivo, perché troppo ‘strappato’ e poco teso, ma forse anche grazie al cambio d’attrezzo (da Prince a Babolat, sponda AeroPro) è cresciuto, diventando più profondo e solido di qualche tempo fa, anche nelle fasi delicate. Tuttavia, dove oggi è arrivato il rovescio non è arrivato il diritto, troppo falloso nei momenti meno indicati. Non è un bel segnale. Un po’ di ‘braccino’ è comprensibile, ma la maniera in cui l’azzurro ha gestito le ultime fasi del match lascia più di una perplessità.
 
L'AZZURRO VOLA SUL 5-2, POI SI PERDE
Su un Centrale appesantito da qualche goccia di pioggia, Cecchinato è partito meglio, approfittando di un avversario lontano dalla miglior condizione. Ha trovato il break sul 2-2 e l’ha tenuto sino al 6-4, conquistato di forza dopo aver cancellato alla grande due palle del 5-5, concesse con un doppio fallo e due errori di diritto. A metà del secondo set sono però arrivate le prime avvisaglie negative, e poi un paio di errori, e una brutta smorzata, hanno permesso a Nieminen di allungare, sino a pareggiare i conti. Ma proprio nel momento in cui Cecchinato sembrava poter pagare le fatiche fisiche e mentali del giorno prima, quando aveva impiegato quasi tre ore per battere il brasiliano De Paula (e tutto il pubblico) all’ultimo turno delle qualificazioni, a distrarsi è stato Nieminen. Il finlandese ha giocato un game scellerato, regalando a zero il break all’azzurro, bravo ad approfittare della chance concessa sino a salire sul 5-2, e poi guadagnare due match-point sul 5-3. Sembrava fatta, invece li ha vanificati entrambi e ha perso la bussola, finendo per salutare il torneo con un parziale di 5 giochi a 0 in favore del rivale, agevolato da una lunga serie di gratuiti. Non si può nemmeno dire che la differenza l’abbia fatta l’esperienza di Nieminen, forte di undici anni e oltre 700 match nel tour in più dell’azzurro. Era Marco ad avere il match in pugno, ed è stato lui a lasciarselo sfuggire, arrendendosi dopo 2 ore e 2 minuti. La speranza è che l’ascesa di Vanni serva a dargli nuovi stimoli. Il futuro prossimo del tennis azzurro dovrebbe comunque essere comunque lui, anche perché l’aretino ha sette anni in più, e dietro non si vedono chissà quali ricambi. Ma urge lo stesso un cambio di marcia.
 
ATP 500 RIO DE JANEIRO – PRIMO TURNO
Jarkko Nieminen (FIN) b. Marco Cecchinato (ITA) 4-6 6-3 7-5