Non era mai successo che un torneo italiano vincesse l'ATP Challenger Award, premio annuale riservato al miglior challenger del mondo. Nel corso degli anni, il premio era andato a due realtà molto vicine a noi come Lugano e San Marino, ma il tricolore non aveva mai sventolato. Adesso, invece, possiamo gioire. Ed è un successo straordinario. L'ambìto premio ATP è andato all'AON Open Challenger di Genova, evento-cult della prima settimana di settembre. La notizia è stata appresa nei giorni scorsi a Monte Carlo, dove si è tenuto un meeting con i direttori dei tornei challenger. Nel corso di un giorno e mezzo di lavori, l'ATP ha comunicato che il titolo è andato a Genova e Braunschweig, storica tappa tedesca che peraltro aveva già vinto il premio nel 1999. “E' una soddisfazione immensa – ci ha raccontato Giorgio Tarantola, direttore del torneo – nel mondo si giocano 153 tornei challenger: portare questo successo in Italia è davvero bello, soprattutto tenendo conto della concorrenza. Negli Emirati hanno una grande disponibilità economica, in Cina ci sono staff operativi con centinaia di persone e in Europa ci sono paesi con grandi tradizioni organizzative”. Ma l'AON Open li ha battuti tutti grazie a uno staff tecnico e organizzativo degno di un torneo ATP. E non è una frase fatta. Nato nel 2003 e organizzato dall'Associazione Sportiva “MyTennis”, composta da Fernanda e Stefano Messina (Gruppo Messina), Giovanni Mondini (ERG) e Mauro Iguera (Cambiaso Risso, nonché presidente del comitato organizzatore), il torneo ha compiuto il salto di qualità nel 2009 quando ha trovato in AON un title sponsor di assoluto prestigio. Con il primo broker assicurativo al mondo alle spalle, il montepremi è cresciuto fino a raggiungere gli attuali 85.000 euro, e ha raggiunto standard organizzativi di primissimo piano.
STANDARD ELEVATI
“Il Best Challenger Award è il premio che l'ATP concede al torneo meglio organizzato, sotto ogni punto di vista – racconta Tarantola – i fattori presi in considerazione sono moltissimi. Qui mi limito a citare l'organizzazione generale, la qualità delle strutture, dei campi, dell'hotel, la puntualità della trasportation, il ristorante e il trattamento generale riservato ai giocatori”. Oltre agli aspetti puramente organizzativi, ci sono poi quelli legati al successo del torneo, sia a livello di pubblico che di sponsor e rapporti con le istituzioni. In questo senso, Genova ha pochi rivali. Il supporto delle istituzioni è continuo (l'Assessore allo Sport della Regione Liguria, tra l'altro, ha promesso lavori di ristrutturazione all'impianto di Valletta Cambiaso), e l'operato di Mauro Iguera ha garantito standard elevatissimi oltre a una profonda riconoscibilità dell'evento sia in città che nel resto d'Italia. Ogni edizione fa registrare diversi "tutto esaurito". Ad aumentare la considerazione del torneo ci ha pensato Giorgio Tarantola, che lo ha fatto conoscere ai piani alti in virtù delle sue importanti conoscenze in seno all'ATP (Tarantola è stato a lungo un arbitro internazionale). “In effetti il mio intervento ha dato più peso politico a Genova all'interno dell'ATP. All'ultima edizione c'erano vertici importanti come Carlos Bernardes, Carlos Sanchez e Johanna Langhorne. In questo modo hanno potuto vedere in prima persona la qualità del torneo, mentre per gli altri si sono limitati a leggere le relazioni di supervisor e giocatori. Ma può essere anche un'arma a doppio taglio, perchè se non offri un prodotto di alto livello, le pecche vengono a nudo più facilmente”.
UNA GRANDE CITTA' DEL TENNIS
Non è stato il caso di Genova. Partendo da una base di 153 tornei, l'ATP ha effettuato una scrematura che ha portato il torneo ligure a giocarsi il titolo con Braunschweig. Con sei persone preposte a votare, c'è stata assoluta parità. Anzichè fare un ulteriore spareggio, hanno assegnato il premio a entrambi. La sublimazione di tanto lavoro arriverà il prossimo novembre, quando Genova sarà premiata a Londra durante le ATP World Tour Finals. A raccogliere il premio sarà Giorgio Tarantola, ma è un successo di tutti. Perchè il segreto dell'AON Open Challenger sta in un gioco di squadra che ha funzionato molto bene. Ma prima c'è da vivere la tredicesima edizione, in programma dal 6 al 13 settembre. “L'obiettivo è crescere ancora – chiude Tarantola – in questo momento ci sono soltanto otto challenger al mondo con un montepremi come il nostro, ma vogliamo arrivare al massimo per un torneo della categoria, ovvero 125.000 dollari (106.500 euro)”. Insomma, dopo il semestre magico che ha visto Genova ospitare la Grande Sfida, le finali di Serie A1 e il primo turno di Fed Cup, il capoluogo ligure continua ad essere una città chiave per il nostro sport. Una grande città del tennis.