Quando si gioca sul ritmo, Simone Bolelli ha pochi rivali. Se entra in palla, e il motore viaggia a pieno regime, può fare grandi cose. E non importa la superficie. Però ha bisogno di colpire tante palle, più simili possibile. Gael Monfils lo sapeva e glielo ha impedito nei quarti del torneo ATP di Marsiglia. Peccato: l'azzurro aveva battuto Milos Raonic, mettendo fine all'eterna striscia perdente contro i top-10. Le sue 35 sconfitte, senza neanche una vittoria, rappresentavano la più lunga striscia negativa dell'Era Open. In realtà aveva battuto Gilles Simon alla Hopman Cup quando il francese era numero 6, ma era un'esibizione. Per questo, il successo contro il canadese aveva una gran valenza. Ma il tennis di Milos è prevedibile, studiabile a tavolino. Non è così per Monfils, funambolo che gioca un tennis particolare, di difficile lettura. Serve forte, poi alterna fiondate di dritto e morbide mozzarelle di rovescio, accompagnate da una condizione atletica impressionante. Un gioco perfetto per mandare fuori palla Simone, che infatti si è arreso con un doppio 6-4 senza grossi rimpianti, se non una palla break non sfruttata sul 3-2 nel secondo set (annullata da un servizio vincente di Monfils). Troppo poco per sperare di ribaltare un match che pure partiva con buone premesse, visto che Simone si era aggiudicato l'unico precedente, otto anni fa a Miami. Ma erano davvero altri tempi. Monfils ha atteso pazientemente che arrivassero i passaggi a vuoto di Bolelli, ed è stato accontentato. Nel terzo game, Simone veniva tradito proprio dal dritto: quattro errori gratuiti consentivano al francese di azzeccare il primo strappo. Bolelli restava in partita, ma non aveva grosse chance anche perchè Monfils era in giornata al servizio (chiuderà con otto ace e un doppio fallo).
STATISTICHE DA AGGIORNARE
Nel secondo set, Simone continuava a giocare un match ordinato, fino a procurarsi l'occasione d'oro nel sesto game. Persa quella, faticava a tenere il servizio sul 3-3 e poi giocava un altro pessimo game sul 4-4. Due errori di dritto, una brutta palla corta e un altro errore di rovescio spedivano Monfils sul 5-4 e servizio. Nessun problema nell'ultimo game, sigillato da un bel serve and volley. Peccato: con un pizzico di convinzione in più, forse, si poteva cercare di allungare la pugna. I tornei come Marsiglia, in fondo, sono i più abbordabili per Bolelli, che la prossima settimana giocherà a Dubai prima di trasferirsi ad Astana per il primo turno di Coppa Davis, dove quasi certamente giocherà singolare e doppio contro il Kazakistan. I 45 punti intascati a Marsiglia lo riporteranno tra i top-50 ATP (oggi è numero 53), ma è solo il primo passo di una stagione con grandi ambizioni. A Marsiglia, Simone andava a caccia della quarta semifinale ATP in carriera, la prima dopo San Paolo 2013 (quando perse da David Nalbandian). In precedenza si era spinto così avanti soltanto a Zagabria e Monaco di Baviera nel 2008 (in Germania colse la sua unica finale nel tour). Insomma, è tempo di aggiornare le statistiche. Non tutti gli avversari sapranno mischiare le carte come Monfils, e il servizio tornerà a pungere come al solito (stavolta ha raccolto appena 3 ace a fronte di 3 doppi falli: troppo poco). A parte il trionfo in doppio all'Australian Open, Simone è certamente tra le note più liete del 2015 azzurro. Chissà che non ci sia una bella sorpresa dietro l'angolo…
ATP MARSIGLIA – Quarti di Finale
Gael Monfils (FRA) b. Simone Bolelli (ITA) 6-4 6-4