Il viaggio da incubo di Daniela Hantuchova
Il piazzamento in finale al torneo WTA di Anversa dava la possibilità di esordire al secondo turno di Dubai. Non valeva lo stesso per le finaliste di Pattaya, nonostante la distanza dagli Emirati fosse sostanzialmente la stessa (circa 5.000 km). Per questo, Daniela Hantuchova è stata costretta a un faticoso tour de force. Vincitrice a Pattaya, non ha avuto il tempo di festeggiare e si è fatta due ore d'auto fino a Bangkok prima di prendere l'aereo, dove ha dormito appena mezz'ora. Arrivata a Dubai, si è subito recata in hotel per dormire, ma non ce l'ha fatta. Ad appena 14 ore dal suo arrivo (e con 4 di fuso orario da smaltire), l'hanno mandata in campo contro Mona Barthel e si è imposta in tre set. Sfibrata, ha raccolto due game al turno successivo contro Simona Halep. "Non voglio fare polemiche: Pattaya era un evento più piccolo, ok, ma il viaggio e le fatiche sono state le stesse". . Per questo, Daniela Hantuchova è stata costretta a un faticoso tour de force. Vincitrice a Pattaya, non ha avuto il tempo di festeggiare e si è fatta due ore d'auto fino a Bangkok prima di prendere l'aereo, dove ha dormito appena mezz'ora. Arrivata a Dubai, si è subito recata in hotel per dormire, ma non ce l'ha fatta. Ad appena 14 ore dal suo arrivo (e con 4 di fuso orario da smaltire), l'hanno mandata in campo contro Mona Barthel e si è imposta in tre set. Sfibrata, ha raccolto due game al turno successivo contro Simona Halep. "Non voglio fare polemiche: Pattaya era un evento più piccolo, ok, ma il viaggio e le fatiche sono state le stesse".