La ceca si prende il primo titolo Premier della sua carriera. A Doha, dove si è presentata senza coach, batte la Azarenka e vola al numero 11 WTA. A 28 anni ha finalmente trovato la chiave per esprimere il suo potenziale? 

"Perchè non può esserci spazio anche per me?". In un mare di ultratrentenni, Lucie Safarova lo avrà sicuramente pensato. E così ha continuato a lavorare duro, sempre più duro, per acciuffare 'sto benedetto posto tra le top-10, conquistato da diverse giocatrici meno talentuose di lei. Con la vittoria a Doha, titolo più importante della sua carriera, volerà al numero 11 WTA ad appena 195 punti dal bersaglio. Il Qatar aveva imbandito la tavola per la resurrezione di Victoria Azarenka, in finale al primo torneo con coach Wim Fissette al suo angolo. La grande vittoria contro Venus Williams in semifinale, unita alle sei vittorie in altrettanti precedenti, faceva pensare che avrebbe fatto un ulteriore dispetto al suo ex coach Sam Sumyk. Ma non aveva fatto i conti con Lucie dagli occhi blu, autrice di un match quasi perfetto e vincitrice col punteggio di 6-4 6-3 in 87 minuti. A parte un piccolo passaggio a vuoto nel cuore del primo set, la ceca ha sempre tenuto in mano il gioco, mettendo in difficoltà la Azarenka con il suo strepitoso dritto lungolinea, tra i colpi più sottovalutati del circuito. Le avversarie lo conoscono bene, ma quando Lucie è in palla non ce n'è per nessuno. Lo testimoniano i 27 colpi vincenti, quasi tutti da quella parte. Dopo un brutto avvio di stagione (seppur addolcito dalla vittoria all'Australian Open di doppio insieme a Bethanie Mattek Sands), ha messo il turbo e si è presa 9 delle ultime 11 partite, perdendo soltanto contro la connazionale Karolina Pliskova ad Anversa (dove si è dilettata a fare la modella) e a Dubai (dove era arrivata ad un passo dal successo). Eventi propedeutici alla grande settimana in Qatar. Fino a qualche anno fa, Doha era la sede delle WTA Finals. Questa Safarova, se continua a giocare così, può essere una seria pretendente per un posto a Singapore.


UN TENNIS CHE PUO' ESSERE LETALE

Per Lucie è il sesto titolo in carriera, il primo a livello Premier dopo cinque successi International, di cui quattro giunti in tornei che non si giocano più: Oeiras, Forest Hills (due volte) e Gold Coast. L'ultimo successo era arrivato a Quebec City nel settembre 2013, anche se la Safarova è nota per essere stata decisiva nei tre successi in Fed Cup della Repubblica Ceca, in particolare quelli del 2012 e del 2014. Sul sintetico indoor di Ostrava e Praga diventa quasi imbattibile: l'obiettivo era portare quel livello anche in giro per il mondo. Per riuscirci, ha intensificato l'attività in doppio (peraltro con ottimi risultati, come testimonia il gran successo in Australia) e ha spostato la propria base negli Stati Uniti, sotto la guida del coach canadese Rob Steckley. Aveva anche trovato un nuovo fidanzato, l'ex coach USTA Troy Hahn, che le aveva fatto dimenticare la grande delusione dopo la separazione con Tomas Berdych. Adesso pare che si siano separati, anche se non c'è nulla di ufficiale e lui continua a bazzicare nel suo team. Poco importa: con il suo fiammante completo bianco e fucsia, Lucie ha capito che il suo tennis può essere letale per (quasi) tutte. Lo scorso anno è giunta in semifinale a Wimbledon, perdendo solo dall'amica Petra Kvitova. Adesso punta a salire ancora più in alto, forte di un successo dal gran valore simbolico: oltre ad aver perso sei volte su sei contro la Azarenka, la bielorussa veniva da 14 vittorie consecutive sul cemento di Doha, dove si era imposta nel 2012 e nel 2013. Lo scorso anno non aveva giocato a causa dell'infortunio al piede. Stavolta non ha potuto nulla contro una Safarova particolarmente efficace al servizio. Sette ace in sette turni di battuta sono un gran bottino. Curiosamente, il match è terminato con l'intervento di occhio di falco: un colpo della Azarenka, giudicato buono dall'arbitro, era in realtà fuori. Adesso, di nuovo sotto la guida di Steckley (assente in Qatar: era a Toronto, dove ha realizzato un videoclip musicale per un cantante hip-hop), ripartirà da Indian Wells. Potremo inserirla tra le favorite?

 

WTA PREMIER DOHA – Finale

Lucie Safarova (CZE) b. Victoria Azarenka (BLR) 6-4 6-3