Un’impietosa statistica mette a nudo la lentezza di Rafa tra un punto e l’altro: da due anni, è di gran lunga il giocatore più sanzionato per perdite di tempo. Da solo, ne ha raccolte più di tutti gli altri top-10. La difesa: “Sudo molto”.  Battendo 7-6 6-2 un orgoglioso Carlos Berlocq, Rafa Nadal si è portato a un passo da un successo storico. Vincere il torneo ATP di Buenos Aires, in finale contro l’amico Juan Monaco, non sarebbe certo l’impresa della sua carriera. Tuttavia, corsi e ricorsi storici sembrano al loro posto: vincendo in Argentina, in finale contro un argentino, raggiungerebbe Guillermo Vilas a quota 46 successi sulla terra battuta. Sarebbe il record assoluto. E Vilas, manco a dirlo, è argentino. Tuttavia, in questi giorni si è parlato di Nadal anche per vicende para-tennistiche. Il suo litigio con Carlos Bernardes durante la semifinale di Rio de Janeiro, persa contro Fabio Fognini, ha nuovamente acceso il dibattito sulle presunte perdite di tempo dello spagnolo. In effetti, da qualche anno, l’ATP è più severa con i giocatori particolarmente lenti. Tutto è nato da una finale, ovviamente con Nadal in campo. Le 5 ore e 53 minuti impiegate da Novak Djokovic per batterlo in finale all’Australian Open 2012 hanno spinto i capoccia del tennis a trovare soluzioni per rendere più veloce il gioco. In fondo, se i due avessero rispettato il limite di 20 secondi tra un punto e l'altro, il match sarebbe durato oltre un'ora in meno. Da allora, Nadal è stato il giocatore più colpito dalle norme. Nel 2013 è stato il più sanzionato, con 30 ammonizioni per perdita di tempo. E’ rimasto leader di questa speciale statistica anche nel 2014, con 28 richiami. Ma sarebbero stati molti di più se non avesse saltato una bella fetta di stagione a causa del problema al polso e della seguente appendicite. La differenza tra Nadal e gli altri top-10 è impressionante. Da Novak Djokovic (n.1) a David Ferrer (n.10), hanno sommato 24 warning per perdita di tempo, meno di 3 a testa. Significa che Nadal viene ammonito 10 volte tanto rispetto ai suoi più diretti avversari.
 
QUELLA MANO CHE SUDA TROPPO
Com’è possibile una discrepanza del genere? Rafa ha una spiegazione: a suo dire, il suo corpo ha una sudorazione particolarmente sviluppata, per questo ha bisogno di qualche secondo in più per asciugarsi prima di giocare il punto successivo, sia con gli asciugamani (ne porta addirittura due, uno per ciascun raccattapalle a fondocampo) che con la maglietta. Rafa è comunque favorevole all’introduzione di uno shot-clock come nel basket, in modo da eliminare la discrezionalità degli arbitri. Durante la semifinale di Rio contro Fognini, Carlos Bernardes gli ha comminato due warning per perdita di tempo, il che lo ha obbligato a giocare direttamente la seconda di servizio in un momento di massima tensione (il secondo warning, che prima comportava la perdita del punto, oggi obbliga semplicemente a giocare la seconda). Secondo l’arbitro brasiliano: “I tennisti che tendono a superare il limite di tempo accentuano la tendenza quando si trovano in una situazione di parità o di palla break: è dimostrato”. Da parte sua, Nadal gli ha risposto per le rime: “Guarda la mia mano. Come pensi che io possa giocare con la mano ridotta così? E’ colpa mia se sudo molto? Dico sul serio, chiederò di non essere più arbitrato da te perchè non ne posso più”. Curiosamente, nei tornei del Grande Slam ha meno problemi. Eppure il tempo limite tra un punto e l’altro è di 20 secondi. “Semplicemente perchè si usa il buon senso quando ci sono degli scambi molto lunghi” ha detto Toni Nadal, zio-coach di Rafa. Non tutti i giocatori sono solidali con Nadal. Persino Roger Federer, durante lo scorso Wimbledon, è stato severo: “Non vorrei che il tennis perda sostenitori perchè giochiamo troppo tempo”. Rafa non la prese troppo bene. “La canzoncina ha stufato. Basta mettere pressione tramite la stampa”. Da allora, i due vanno per la propria strada. Sono lontani tempi in cui erano presidente e vicepresidente del Player Council ATP.
 
JOAO SOUZA LO "SUPERA" NEL 2015
Nel 2015, con appena cinque partite giocate nel circuito ATP (ad esclusione del torneo di Buenos Aires), si trova già in seconda posizione per numero di richiami a causa di perdite di tempo. Fino a lunedì scorso ne aveva accumulate quattro, tutte raccolte a Rio de Janeiro (dunque non era mi stato richiamato a Doha). In questo momento, il più ammonito del 2015 è il carioca Joazo Souza, che però ha avuto bisogno di 16 partite per raggiungere cinque ammonizioni. L’impressione è che Rafa possa mantenere il “primato” anche nel 2015. Qui sotto, la classifica dei giocatori più “lenti” del 2014 per numero di ammonizioni comminate dai giudici di sedia.
 
Rafael Nadal – 28
Ivo Karlovic – 22
Vasek Pospisil – 14
Robert Bautista Agut – 12
M. Lopez / M. Granollers – 11
Albert Ramos – 10
Federico Delbonis – 9
Jack Sock – 9
Yann Marti – 9
J.S. Cabal / R. Farah – 9
Malek Jaziri – 9
 
I TOP- 10
 
Rafael Nadal – 28
Novak Djokovic – 6
Kei Nishikori – 6
Tomas Berdych – 6
Andy Murray – 3
MilosRaonic – 1
David Ferrer – 1
Grigor Dimitrov – 1
Roger Federer – 0
Stan Wawrinka – 0