Il surreale clima di Astana: poco pubblico, regia imbarazzante e la mancata visita del Presidente della Repubblica (che però ha incontrato Zarina Diyas). Lo strano caso della maxi-multa per la bandiera kazaka appesa a un balcone. 

Gli over 30-35 ricorderanno le serate di calcio europeo degli anni 80. Prima che si sdoganasse il concetto di pay-tv, le partite andavano sulla Rai, sull'allora Fininvest e persino sulla vecchia TMC. Quando le squadre italiane giocavano in trasferta, specie nell'est europeo, arrivavano immagini di bassa qualità, regie imbarazzanti, suoni remoti…sembrava quasi che giocassero su un altro pianeta. Oggi è cambiato tutto, ma osservando Kazakhstan-Italia è parso di tornare indietro di 25 anni. Non certo per colpa di SuperTennis, ma di una produzione locale quasi imbarazzante. In verità, è stata una sorpresa solo per chi non ha seguito il Fenomeno-Kazakhstan in questi anni. Bastava fare un giro su Youtube e “gustarsi” gli highlights. Il paese è pieno di soldi, ma mancano le competenze di base. La qualità delle riprese (già non eccezionale) è stata abbassata da una regia poco competente, che in più di un'occasione si è persa gli scambi per tergiversare su uno dei due giocatori. Spesso la grafica era mancante o poco aggiornata, con la chicca del “15-0” apparso in sovrimpressione dopo che Golubev aveva intascato il primo punto nel tie-break. Qualcuno è rimasto sorpreso dalla scarsa affluenza del pubblico, resa imbarazzante dalla scarsa capienza del National Tennis Centre di Astana, che può ospitare fino a 2.500-3.000 persone. Ma anche questo fa parte della normalità- C'erano tanti vuoti, soprattutto nel secondo singolare, dopo che alcune scolaresche avevano abbandonato l'impianto dopo la vittoria di Kukushkin.


NAZARBAYEV OPTA PER IL TENNIS FEMMINILE

I tifosi più fedeli, armati di trombette e tamburi, hanno provato a coprire i vuoti delle tribune, ma non ce l'hanno fatta. Ed è mancato anche l'atteso Nursultan Nazarbayev, Presidente della Repubblica che aveva annunciato la sua presenza. Il 74enne, alla guida del paese dal 1989 (ancor prima della disgregazione dell'URSS!) era annunciato intorno alle 16 locali ma non si è visto, rendendo inutili le enormi misure di sicurezza approntate dagli organizzatori. Persino i membri delle squadre hanno perso tempo prima di accedere all'impianto. Nazarbayev, in avvicinamento alla Festa della Donna, ha incontrato (altrove) Zarina Diyas, migliore giocatrice kazaka e numero 30 WTA. Quest'ultima gli ha promesso che prima o poi entreà tra le top-10. Per oggi, forse, gli sarà bastato questo. O forse gli hanno detto che Golubev aveva ben poche chance contro Seppi, e deve aver pensato che associare la propria presenza a una sconfitta non sarebbe stata una gran mossa. Non c'è stata, dunque, una regale entrata come quella di Boris Eltsin durante la finale del 1994 tra Russia e Svezia. Entrò quando Alexander Volkov era a un passo dal battere Edberg. Lui si distrasse e finì col perdere. Se Astana è una splendida scatola costruita in mezzo al nulla, si può dire altrettanto per il tennis kazako. La partita contro l'Italia è ancora in bilico (probabilmente sarà decisivo il doppio, con Bolelli-Fognini contro Golubev-Nedovyesov), ma c'è ancora tanto da costruire. Lo diciamo al netto degli acquisti sfrenati degli ultimi anni; la cultura ha bisogno di tempo, anche perchè non si può comprare e non è soggetta ai colpi di fortuna.


LO STRANO CASO DELLA BANDIERA

In queste ore, Nazarbayev ha informato che in tanti gli hanno chiesto di candidarsi alle elezioni presidenziali del prossimo 26 aprile. “Io avevo altri programmi, ormai in TV non appaio più così bene, ma ho talmente tante richieste…”. Chissà cosa ne pensa del caso di Zhandos Kurmanbayev, semplice cittadino che nei giorni scorsi è stato protagonista di una vicenda incredibile: lo hanno multato perchè ha appeso la bandiera del Kazakhstan dal terrazzo di casa. Un semplice e genuino nazionalismo gli si è ritorto contro. E pensare che aveva speso l'equivalente di 180 euro per acquistarne una. Sabato scorso ha ricevuto una telefonata: il dipartimento degli Affari Interni gli voleva parlare. Si è precipitato a casa e ha trovato quattro persone ad attenderlo, tra cui due poliziotti. Gli hanno spiegato che aveva fatto “utilizzo illecito di simbolo statale” e gli hanno rifilato una supermulta di 396.400 tenge, l'equivalente di 2.000 euro. Lui c'è rimasto malissimo, ha promesso di ricorrere in appello e ha spiegato di averla esposta solo in occasione degli Asian Games, delle Olimpiadi e di quando c'è stato l'ultimo successo di Gennady Golovkin, famoso pugile, probabilmente lo sportivo più noto del paese. La sua storia ha scatenato l'indignazione di molti, tanto da proporre un paio di soluzioni: ogni cittadino kazako dovrebbe appendere al proprio balcone la bandiera di una nazione straniera (che non è reato) e tenerla in vista fino alla cancellazione della multa. E se la multa dovesse restare in vigore, resterebbero appese le bandiere straniere. Kukushkin e compagni hanno un motivo in più per cercare di vincere questa partita: esaltare un'opinione pubblica un po' freddina e dare loro l'opportunità di appendere le loro bandiere. Magari un successo in Davis potrebbe essere l'occasione per una curiosa amnistia. Noi speriamo che questo avvenga a prescindere dal risultato. E poi, suvvia, Astana tappezzata di bandiere italiane non sarebbe male…