Di Lorenzo Cazzaniga A chi la consigliamoA chi cerca ottimo compromessi tra comfort, stabilità e ammortizzazione. Difficilmente i giapponesi sbagliano, soprattutto quando si tratta di tecnologia. E una scarpa da tennis, per quanto possa apparire semplice da assemblare, necessita di grande accuratezza (non a caso, anche brand affermati hanno rinunciato all’idea). Per questo non avevamo dubbi che la SHT Pro della Yonex fosse concepita con criteri di primissimo livello. Ma le aspettative sono state superate dalla prova in campo. Punto primo: non c’entra nulla con la tecnologia, ma è un aspetto prioritario nel paese degli Armani e dei Dolce & Gabbana. Fosse anche in grado, una scarpa da tennis, di farci correre più veloci sul campo, un italiano che si rispetti non la infilerebbe ai piedi se fosse brutta. Oggettivamente, brutta. La utilizza Stan Wawrinka, non esattamente una sicurezza in fatto di styling, ma la SHT Pro supera brillantemente il “test della moda”. Forse più nella versione All Court, ma in generale stile, design e abbinamento colori sono piacevoli, moderni e di gusto. Certo, all’All England Club la pitturerebbero tutta di bianco, ma il concetto all-white è ormai sparito dai campi. Passiamo dunque agli aspetti più tecnici. La prima calzata, altro dettaglio fondamentale, è ottimale: gran comfort, “una pantofola” come si dice in gergo per riassumere una scarpa che contiene bene il piede senza stringerlo, che è flessibile senza inutili rigidità e con un’ottima traspirabilità. I tempi di adattamento sono sostanzialmente pari a zero, e non è poca cosa. La tomaia presenta il Double Russel Mesh, materiale leggero e traspirante (otto volte più traspirabile del mesh tradizionale, assicurano i giapponesi), mentre la zona tallonare arrotondata permette un appoggio più confortevole e una rullata più sicura. A livello di ammortizzazione, il Power Cushion presenta tre strati: il primo e l’ultimo assorbono meglio le vibrazioni da impatto rispetto alla versione precedente, mentre lo strato centrale ritorna rapidamente nella sua posizione originale trasferendo energia nella fase di spinta. Inoltre, il sistema Quattro Fit ha permesso agli ingegneri di lavorare nei quattro punti critici: è stato ridotto lo spazio tra le dita più corte e la punta della scarpa, mentre a livello di arco plantare è stato migliorato il grip col terreno e quindi il trasferimento di energia. E’ stato ridisegnata la parte mediale e tallonare in modo che il piede resti bene avvolto, fattore importante nei cambi di direzione. Per quanto riguarda la suola, va fatto notare che il disegno della versione clay non è il classico a spina di pesce. Noterete dei piccoli pallini, quasi fossero tacchetti, che migliorano la presa del terreno (soprattutto ora che i nostri amati campi in terra battuta vengono spesso lasciati duri e asciutti, quindi eccessivamente scivolosi) ma che rischiano di consumarsi abbastanza in fretta se si gioca con una certa frequenza anche su superfici dure. Nel caso siate abituati a cambiare spesso superfici, consigliamo di rivolgervi alla versione All Court. In campo la comodità è assoluta, come la stabilità. Vi muoverete con agio fin dai primi istanti, con la sensazione di una buona protezione nonostante il peso leggero. Tiene bene anche nelle scivolate laterali, col piede che rimane bello stabile senza risultare eccessivamente compresso. Test in campoLorenzo, 43 anni, classifica 3.5Non è facile passare dalle Asics Gel Solution, comfort e leggerezza al top. I paragoni rischiano di essere impietosi. E invece, il paragone regge. Perché queste Yonex offrono un mix tra stabilità e leggerezza, comfort e solidità che la rendono molto, molto versatile. Claudio, 35 anni, classifica 4.2Molto semplice: entro in negozio, metto una scarpa ai piedi, ci passeggio due minuti e decido. Se non è comoda dal primo istante, lascio perdere. Inutile dirmi che dopo 5-6 ore di gioco diventano morbide, confortevoli, eccetera eccetera: io le pago subito, mica dopo 5-6 ore di gioco. Ecco, le Yonex hanno questa qualità: son comode da subito, nessun periodo di adattamento. Prese! Paolo, 50 anni, classifica 4.2Mi piacciono classiche, leggere, super comode: non devo fare quattro ore sulla terra rossa contro Nadal! Però non sono più nel peso forma e quindi serve anche stabilità e protezione: questa Yonex offre i giusti compromessi. Valerio, 25 anni, classifica 4.1La vuoi leggera e scattante, protettiva e stabile: mica facile! Questa mi sembra più adatta a chi cerca comfort e leggerezza, chi vuole quelle stile carro armato, meglio si rivolga altrove. In generale però fa tutto piuttosto bene e quindi si adatta alle varie sensazioni. Cristiano, 17 anni, classifica 3.5Cool! Quelle All Court soprattutto. Mi piacciono i colori e la traspirabilità: la retina… come si chiama?… mesh… ecco il mesh è ottimale perché rende la calzata comoda e flessibile. Rischia di non essere super resistente? L’importante è che sia comoda: se si rompono, le si ricompra. Piuttosto che fare tre mesi in più con una scarpa dura e rigida…  La classifica dei pesiAbbiamo preso i modelli top del mercato e verificato il loro peso, per una misura comune del 10.5 USA, 44.5 in Italia. Solo due modelli restano sotto i 400 grammi. Asics Gel Solution Speed 2 370 grammiAdidas CC Feather III 372 grammiNike Zoom Vapor 9.5 403 grammiNike Lunar Ballistec 403 grammiWilson Rush Pro 2.0 403 grammiYonex SHT Pro Clay 405 grammiK-Swiss Big Shot 2 408 grammiBabolat Propulse BPM 411 grammiLotto Raptor Evo 416 grammiHead Sprint Pro 420 grammiYonex SHT Pro All Court 422 grammiAdidas Barricade 2015 422 grammiAsics Gel Resolution 6 434 grammiAsics Gel Resolution 5 439 grammiBabolat SFX All Court 442 grammi

A chi la consigliamo

A chi cerca ottimo compromessi tra comfort, stabilità e ammortizzazione.

 

Difficilmente i giapponesi sbagliano, soprattutto quando si tratta di tecnologia. E una scarpa da tennis, per quanto possa apparire semplice da assemblare, necessita di grande accuratezza (non a caso, anche brand affermati hanno rinunciato all’idea). Per questo non avevamo dubbi che la SHT Pro della Yonex fosse concepita con criteri di primissimo livello. Ma le aspettative sono state superate dalla prova in campo.

 

Punto primo: non c’entra nulla con la tecnologia, ma è un aspetto prioritario nel paese degli Armani e dei Dolce & Gabbana. Fosse anche in grado, una scarpa da tennis, di farci correre più veloci sul campo, un italiano che si rispetti non la infilerebbe ai piedi se fosse brutta. Oggettivamente, brutta. La utilizza Stan Wawrinka, non esattamente una sicurezza in fatto di styling, ma la SHT Pro supera brillantemente il “test della moda”. Forse più nella versione All Court, ma in generale stile, design e abbinamento colori sono piacevoli, moderni e di gusto. Certo, all’All England Club la pitturerebbero tutta di bianco, ma il concetto all-white è ormai sparito dai campi.

 

Passiamo dunque agli aspetti più tecnici. La prima calzata, altro dettaglio fondamentale, è ottimale: gran comfort, “una pantofola” come si dice in gergo per riassumere una scarpa che contiene bene il piede senza stringerlo, che è flessibile senza inutili rigidità e con un’ottima traspirabilità. I tempi di adattamento sono sostanzialmente pari a zero, e non è poca cosa.

 

La tomaia presenta il Double Russel Mesh, materiale leggero e traspirante (otto volte più traspirabile del mesh tradizionale, assicurano i giapponesi), mentre la zona tallonare arrotondata permette un appoggio più confortevole e una rullata più sicura. A livello di ammortizzazione, il Power Cushion presenta tre strati: il primo e l’ultimo assorbono meglio le vibrazioni da impatto rispetto alla versione precedente, mentre lo strato centrale ritorna rapidamente nella sua posizione originale trasferendo energia nella fase di spinta.

 

Inoltre, il sistema Quattro Fit ha permesso agli ingegneri di lavorare nei quattro punti critici: è stato ridotto lo spazio tra le dita più corte e la punta della scarpa, mentre a livello di arco plantare è stato migliorato il grip col terreno e quindi il trasferimento di energia. E’ stato ridisegnata la parte mediale e tallonare in modo che il piede resti bene avvolto, fattore importante nei cambi di direzione.

 

Per quanto riguarda la suola, va fatto notare che il disegno della versione clay non è il classico a spina di pesce. Noterete dei piccoli pallini, quasi fossero tacchetti, che migliorano la presa del terreno (soprattutto ora che i nostri amati campi in terra battuta vengono spesso lasciati duri e asciutti, quindi eccessivamente scivolosi) ma che rischiano di consumarsi abbastanza in fretta se si gioca con una certa frequenza anche su superfici dure. Nel caso siate abituati a cambiare spesso superfici, consigliamo di rivolgervi alla versione All Court.

 

In campo la comodità è assoluta, come la stabilità. Vi muoverete con agio fin dai primi istanti, con la sensazione di una buona protezione nonostante il peso leggero. Tiene bene anche nelle scivolate laterali, col piede che rimane bello stabile senza risultare eccessivamente compresso.

 

Test in campo

Lorenzo, 43 anni, classifica 3.5

Non è facile passare dalle Asics Gel Solution, comfort e leggerezza al top. I paragoni rischiano di essere impietosi. E invece, il paragone regge. Perché queste Yonex offrono un mix tra stabilità e leggerezza, comfort e solidità che la rendono molto, molto versatile.

 

Claudio, 35 anni, classifica 4.2

Molto semplice: entro in negozio, metto una scarpa ai piedi, ci passeggio due minuti e decido. Se non è comoda dal primo istante, lascio perdere. Inutile dirmi che dopo 5-6 ore di gioco diventano morbide, confortevoli, eccetera eccetera: io le pago subito, mica dopo 5-6 ore di gioco. Ecco, le Yonex hanno questa qualità: son comode da subito, nessun periodo di adattamento. Prese!

 

Paolo, 50 anni, classifica 4.2

Mi piacciono classiche, leggere, super comode: non devo fare quattro ore sulla terra rossa contro Nadal! Però non sono più nel peso forma e quindi serve anche stabilità e protezione: questa Yonex offre i giusti compromessi.

 

Valerio, 25 anni, classifica 4.1

La vuoi leggera e scattante, protettiva e stabile: mica facile! Questa mi sembra più adatta a chi cerca comfort e leggerezza, chi vuole quelle stile carro armato, meglio si rivolga altrove. In generale però fa tutto piuttosto bene e quindi si adatta alle varie sensazioni.

 

Cristiano, 17 anni, classifica 3.5

Cool! Quelle All Court soprattutto. Mi piacciono i colori e la traspirabilità: la retina… come si chiama?… mesh… ecco il mesh è ottimale perché rende la calzata comoda e flessibile. Rischia di non essere super resistente? L’importante è che sia comoda: se si rompono, le si ricompra. Piuttosto che fare tre mesi in più con una scarpa dura e rigida…
 

La classifica dei pesi

Abbiamo preso i modelli top del mercato e verificato il loro peso, per una misura comune del 10.5 USA, 44.5 in Italia. Solo due modelli restano sotto i 400 grammi.

 

Asics Gel Solution Speed 2 370 grammi

Adidas CC Feather III 372 grammi

Nike Zoom Vapor 9.5 403 grammi

Nike Lunar Ballistec 403 grammi

Wilson Rush Pro 2.0 403 grammi

Yonex SHT Pro Clay 405 grammi

K-Swiss Big Shot 2 408 grammi

Babolat Propulse BPM 411 grammi

Lotto Raptor Evo 416 grammi

Head Sprint Pro 420 grammi

Yonex SHT Pro All Court 422 grammi

Adidas Barricade 2015 422 grammi

Asics Gel Resolution 6 434 grammi

Asics Gel Resolution 5 439 grammi

Babolat SFX All Court 442 grammi