E’ passato qualche giorno dalla controversia tra Francesca Schiavone e la cinese Lin Zhu, ma non si placa la polemica. I fatti: sul finire del secondo set, l’azzurra tira una smorzata dove la cinese arriva in corsa e rimanda di là un winner aiutato dal nastro. Difficile da interpretare a velocità normale. Il replay testimonierà che il colpo della cinese tocca terra subito dopo l’impatto con la racchetta. Quindi, irregolare. La Schiavone è convinta delle sue ragioni, tanto da chiedere all’arbitro di assegnarle il punto. “Non ho visto, ma posso chiedere a lei”. A quel punto la cinese mente (sapendo di mentire? Probabilmente si), affermando di aver colpito in modo regolare. “Lei dice di no” afferma il giudice di sedia Alì Nili. E la Schiavone si arrabbia: “Guarda che tutto questo andrà in TV. Questo è sport. Hai 18 anni” rivolgendosi alla cinese. E poi, verso l’arbitro. “Come hai fatto a non vedere una palla che colpisce per terra?”. Dalla TV non era semplice capire, almeno a velocità normale, ma l’errore dell’arbitro è piuttosto grave. Certo, i commenti sono stati molto severi. Forse troppo. Quella che l’ha presa meglio è stata la Schiavone. Parlando con la Gazzetta dello Sport, ha ammesso di essere un po’ arrabbiata. “Amo questo sport, quando succedono queste cose soffro e mi sento male. Era un momento delicato, un set point, il pubblico applaudeva e l’arbitro era distratto. Io ho protestato perchè è successo tutto sotto i suoi occhi. Ho chiesto alla Zhu di ammettere cosa fosse successo. Niente. Siamo sportivi, ma lo sport è anche verità. E lei non l’ha riconosciuto. Io ho imparato da Serena Williams e Roger Federer: in campo deve esserci rispetto e amicizia. Guardate Roger e Rafa: in campo si “ammazzano”, però si rispettano. E spero che le più grandi possano educare le nuove generazioni”. Tutto giusto, tutto corretto. Brava Schiavone, che ha già lanciato la tendenza #thisissport su Twitter. Ma nessuno ha ricordato che la storia recente è piena di episodi del genere, ancora più clamorosi. Ma da noi non hanno avuto così tanta risonanza, probabilmente perchè non c’erano in campo italiani. Ma è oppurtuno ricordarli per dare al caso di Indian Wells una dimensione più corretta. Errore di sicuro, grave forse, unico no.
MARIA KIRILENKO
Indian Wells, 2012. Quarti di finale. Derby tra pin-up russe. La Kirilenko vince il primo set contro la Sharapova e serve per rimanere nel secondo sul 4-5. Sul 30-15, a punto ormai perduto, la Kirilenko batte per tre volte la racchetta sul terreno, nel chiaro tentativo di disturbare la Sharapova. Mostrando una certa personalità, la giudice di sedia assegna il punto alla Sharapova applicando la regola dell’hindrance, ovvero il disturbo intenzionale. La Kirilenko protesta, ma senza argomenti: “Lo puoi fare una volta, ma se lo fai per quattro volte è intenzionale. E’ chiaramente hindrance” dice l’arbitro. Stavolta la “fregatura” non si materializza. La Kirilenko di aggiudicherà quel game, ma poi crollerà alla distanza.
MILOS RAONIC
Il canadese è un ottimo ragazzo. Le scorrettezze non fanno per lui. E infatti c’era un chiaro dispiacere nei suoi occhi quando si è reso conto di aver rubacchiato un punto importante a Juan Martin Del Potro. Montreal 2013, quarti. Sotto di un break nel secondo set (dopo aver vinto il primo), si è procurato la palla break con un dritto vincente. Tuttavia, dopo l’impatto, è scivolato e ha toccato la rete prima del secondo rimbalzo. Chiara invasione. Ininfluente, ma il regolamento parla chiaro. Il giudice di sedia è Mohamed Lahyani, che si giustifica con l’argentino dicendo che secondo lui il punto era già “morto”. Le riprese hanno testimoniato che non era così. Un rovescio vincente ha poi dato il break a Raonic, che ha avuto il buon gusto di non esultare. Le telecamere, impietose, hanno colto l’espressione consternata di Lahyani: sapeva benissimo di aver fatto un torto a Del Potro. Che ovviamente avrebbe perso quella partita, senza più fare un game. Raonic avrebbe dovuto comportarsi meglio.
MARIA SHARAPOVA
Miami 2014, quarti di finale tra Maria Sharapova e Petra Kvitova. La ceca è avanti di un break nel primo set. Un suo dritto viene corretto dal nastro, la Sharapova si avventa disperatamente sulla palla e la colpisce chiaramente dopo il secondo rimbalzo. L’arbitro non se ne accorge, la Kvitova si distrae e commette un doppio errore: prima spara un passante sulla racchetta della russa, che gioca una volèe di contenimento, poi sbaglia il secondo. Masha fa finta di niente e fa pure un timido pugnetto. Per sua fortuna, la Kvitova è tra le più tranquille del tour. Dalla TV si vede un piccolo gesto di stizza, come se fosse stata l’unica a capire. Ma evitò di fare polemica. Da lì in poi, il match è girato. A favore della Sharapova.
LIEZEL HUBER
Forse il caso più simile a quello di Schiavone-Zhu. Australian Open 2012, quarti di finale, Mirza-Vesnina contro Huber-Raymond. Siamo al tie-break decisivo e la coppia russa-indiana ha quattro matchpoint consecutivi. Sul primo, una volèe alta della Mirza viene intercettata dalla Huber chiaramente dopo il secondo rimbalzo. La Vesnina impazzisce, urlando: “due rimbalzi!”. Disperate, chiedono alla Huber un’ammissione di colpa. Che non arriva. L’arbitro sbaglia e si assume la responsabilità della chiamata: “E’ una mia decisione”. Vesnina-Mirza si innervosiscono e vengono riacciuffate sul 6-6. Vincono ugualmente e per loro deve essere stato un sollievo. Alla stretta di mano hanno evitato di insistere con la polemica, pur continuando a lamentarsi verbalmente. Le telecamere hanno dimostrato che avevano ragione. Un errore che avrebbe potuto essere gravissimo: in palio c’era una semifinale in un torneo del Grande Slam, foriera di un gran bel montepremi. Per fortuna, l’errore non ha avuto conseguenze.
ANGELIQUE KERBER
Brutto episodio, senza attenuanti. La tedesca non ha la scusante del gesto improvviso e nemmeno dell’inesperienza. Roland Garros 2014, terzo turno contro Daniela Hantuchova. Slovacca al servizio, vantaggio interno. Una risposta della Kerber viene chiamata out dal giudice di linea. La Hantuchova colpisce d’istinto (peraltro in campo) e va a sedersi. La giudice di sedia, la famigerata Louise Engzell, verifica che la palla è effettivamente buona. A quel punto la Hantuchova è pronta a rigiocare il punto, che invece viene assegnato alla Kerber. Una decisione insensata, totalmente sbagliata, che manda su tutte le furie la povera Daniela. Chiama persino la supervisor, mentre la Kerber si piazza a rispondere sul lato destro, senza la minima intenzione di ripetere il punto. Anzi, a un certo punto si avvicina al seggiolone e non certo per solidarizzare. Una figura pessima, antisportività palese da parte di una giocatrice che veleggia da anni tra le top-10. La tedesca avrebbe poi vinto 7-5 6-3. Una pagina nerissima.
MARIA JOSE’ SANCHEZ MARTINEZ
Se c’è qualcosa su cui i giocatori devono avere il massimo controllo, beh, è il proprio corpo. Vale anche per Maria Josè Sanchez Martinez, eppure al Roland Garros 2009 ha fatto la furba contro Serena Williams. Nel quinto game del primo set, un passante dell’americana l’ha colpita in pieno braccio. Tuttavia, la palla è finita nel campo di Serena e le ha regalato il punto. Serena ha protestato, ma l’arbitro le ha detto che non avrebbe potuto cambiare decisione senza l’ammissione di colpa della Sanchez Martinez. La spagnola avrebbe poi vinto il primo set per poi perdere in tre. “La palla ha colpito il suo corpo, quindi avrebbe dovuto lasciarmi il punto anzichè barare – ha detto Serena – ho colpito forte, lei sapeva benissimo di aver toccato la palla. Era chiaramente punto per me. Io non l’avrei mai fatto, non cadrei mai così in basso. Sono sempre stata una giocatrice corretta e non farei queste cose per vincere una partita. Ho visto la morte nei suoi occhi e le ho semplicemente chiesto ‘perchè? Devi solo essere onesta e dirmi se hai toccato la palla o meno’. Lei non mi ha neanche guardato negli occhi. Ha guardato per terra. Non ho nessun rispetto per chi non gioca in modo professionale". La Martinez ha continuato a negare, anche dopo la partita, ma le riprese TV l’hanno inchiodata. Il filmato non è più su Youtube, ma resta un episodio clamoroso.
Il punto più basso degli ultimi anni, perchè avvenuto in una finale Slam, sia pure di doppio. In campo Fyrstenberg-Matkowski e Melzer-Petzschner. Sul 6-2 2-2 per la coppia austro-tedesca, una volèe di Matkowski ha chiaramente colpito la gamba sinistra di Petzschner. La palla ha assunto una traiettoria malandrina, morendo sulla riga del campo polacco. I poveri Marcin e Mateusz hanno provato a protestare, ma senza insistere: sapevano che Petzschner non avrebbe mai ammesso la colpa. L’arbitro si è fidato della clamorosa negazione di evidenza e ha concesso il punto a Melzer-Petzschner, che po avrebbero vinto il titolo. Una scena disgustosa perchè palese, ancor più di quella della Sanchez Martinez. Dopo quel punto, i polacchi sono usciti di testa e non hanno più vinto un game. A fine partita, Matkowski si è rifiutato di stringere la mano a Petzschner. Gravissimo errore dell’arbitro, brutto gesto di antisportività d Petzschner, giacchè la palla lo ha colpito piuttosto lontano da dove aveva la racchetta. A nostro parere, il furto più scandaloso degli ultimi anni.