E' l'unico torneo dove i giocatori vogliono restare anche dopo l'eliminazione. Alla scoperta dei privilegi e delle comodità di un evento che sa attirare più di 400.000 spettatori. Quest'anno c'è anche lo streaming per gli allenamenti. L'unico ad avere un trattamento di favore è Nadal. 

Dicono che sia un'esperienza da fare almeno una volta nella vita. In effetti, il torneo di Indian Wells ottiene riscontri sempre più positivi, anno dopo anno. La prova principe arriva dai giocatori: quando perdono, infatti, non vorrebbero mai andarsene. E' prassi abbastanza diffusa, infatti, che dopo una sconfitta si scappi via. Primo aereo, primo treno, o magari auto per tornare a casa o recarsi al prossimo torneo. Succede in po' dappertutto, ma non a Indian Wells. Basta dare un'occhiata ai profili social di tanti giocatori e leggere della loro “disperazione” quando devono abbandonare Coachella Valley. Spesso si dice che i frequentatori dei grandi tornei cerchino i lusso. Sbagliato: i tennisti, zingari privilegiati, cercano le comodità. Certo, capita spesso che le due cose coincidano, ma non è sempre così. Indian Wells è un paradiso per i tennisti, anche perchè il pubblico è numeroso ma discreto, non c'è l'assedio dei fans come invece accadrà, per esempio, a Miami. In Florida è pieno di “latinos”, pieni di entusiasmo ma non sempre così riservati. Indian Wells è un paradiso per la privacy, con i suoi alberghi di lusso che si trovano a 10 minuti dall'Indian Wells Tennis Garden. Qui il lusso è reale: basti pensare che, affacciandosi dalle stanze d'hotel, si vedono splendidi campi di golf (ovviamente fruibili). C'è poi un dettaglio straordinario: l'occasioni offre ospitalità ai giocatori e ai loro coach per l'intera durata del torneo, caratteristica pressochè unica. Solitamente, infatti, la camera è pagata fino alla notte successiva all'eliminazione.


CAMPI, OCCHI DI FALCO E BUONI PASTO

La struttura dell'Indian Wells Tennis Garden è impressionante. Da quando Larry Ellison, patron di Oracle, ha preso in mano il torneo, la crescita è sensibile. Anno dopo anno, si inventano sempre qualcosa di nuovo. Ci sono ben 29 campi in cemento, il che consente ai giocatori di allenarsi in tranquillità senza bisogno di lunghe attese, o magari appoggiarsi a strutture esterne. Capita ovunque, anche negli Slam. Negli anni scorsi avevano lanciato la tecnologia di “occhio di falco” in tutti i campi, dando democrazia a una tecnologia “razzista” perchè spesso riservata ai migliori. Quest'anno si sono inventati la diretta-streaming degli allenamenti. Basta fare un salto sul canale Youtube del torneo e si può assistere alle sedute di lavoro di Rafa, Roger, Nole, Serena e tutti gli altri. Il servizio riservato a giocatori ed allenatori, inoltre, garantisce un buono pasto giornaliero di ben 35 dollari, utilizzabili nel ristorante del club, dove c'è una scelta ampia e piuttosto conveniente. In altre parole, a Indian Wells offrono a volontà quello che in altri tornei è giocoforza limitato. Acqua, asciugamani e palline sono a disposizione per gli allenamenti, senza limiti né cauzioni. Anche il clima è ottimo: secondo le statistiche, ci sono circa 354 giorni all'anno di sole (curiosamente, una delle poche interruzioni per pioggia risale a un match tra Federer e Nadal).


I PRIVILEGI DI RAFA NADAL

Il miracolo è stato possibile grazie a Larry Ellison e alla sua voglia spropositata di investire. E pensare che fino a pochi anni prima il torneo era in crisi, rischiava di essere spostato altrove, e nemmeno l'aiuto economico di Pete Sampras, Chris Evert e Billie Jean King lo aveva risollevato. Adesso il fenomeno Indian Wells è addirittura oggetto di studio in alcune scuole di business negli Stati Uniti. Le strutture principali sono ben note: oltre al centrale da 16.100 posti (il terzo più grande al mondo), c'è un secondo stadio da 8.000 posti. Lo scorso anno, nonostante la posizione geografica non così felice, hanno raccolto circa 430.000 spettatori. Quest'anno faranno meglio. Soltanto gli Slam hanno cifre maggiori. Ma nemmeno gli Slam possono vantare la partecipazione di tutti i migliori anche al tabellone di doppio. Quest'anno c'erano tutti, compresi Federer e Nadal. A proposito di Nadal, lo spagnolo è l'unico a sfuggire a questo processo di…democrazia aristocratica. Lo spagnolo, infatti, gode di un trattamento preferenziale da parte di Larry Ellison: il magnate gli mettere a disposizione la sua proprietà, composta da quattro palazzi e con tre campi da tennis. Ergo, Rafa può recarsi al club solo per i suoi match. Ma non crediamo che tutti gli altri abbiano ragione di lamentarsi….