Le PowerShares Series, circuito di esibizioni americane con Sampras, Agassi e McEnroe, sperimentano la tecnologia estrema: via i giudici di linea e soltanto occhio di falco per valutare le palle dubbie. In gran segreto, l'ITF aveva già sperimentato la novità… 

La rivoluzione potrebbe essere cominciata. L'anno scorso, in gran segreto, l'ITF ha effettuato una serie di test a Cornellà, nei pressi di Barcellona, dove ha cercato di capire se “hawk eye”, il sistema di verifica elettronica per individuare l'esatto punto di rimbalzo, possa sostituirsi ai giudici di linea. Adesso, senza grande risonanza a livello internazionale, viene effettuata la prima sperimentazione pubblica. Il progetto è partito in questi giorni in occasione delle PowerShares Series, mini-circuito di esibizioni americano, cui prendono parte diversi ex campioni, tra cui John McEnroe, Andre Agassi, Pete Sampras, Jim Courier, Michael Chang, Mark Philuppoussis e altri ancora. Il circuito e si snoderà in dodici città nordamericane fino al 2 maggio. A partire dalla prima tappa di Salt Lake City, giocata martedì sera, il supporto umano si limitava al giudice di sedia. Per il resto, soltanto ausilio elettronico. I giocatori si arbitravano da soli, pur con la possibilità di illimitate verifiche elettroniche. “Siamo entusiasti e anche un po' curiosi di vedere il tennis di alto livello arbitrato in questo modo, e crediamo che possa essere un interessante esperimento per il futuro – ha detto Jon Venison, co-presidente di InsideOut Sports & Entertainment, società organizzatrice – occhio di falco è stata una delle più grandi innovazioni degli ultimi 100 anni”. L'approvazione-principe arriva direttamente da John McEnroe, famoso per i suoi litigi con arbitri e giudici di linea. “Non avrei mai pensato di giocare un torneo senza giudici di linea – ha detto – penso che sia una grande mossa per lo sport e mi congratulo con chi ha voluto intraprendere questa coraggiosa iniziativa. Penso che possa essere un cambio innovativo per il nostro sport”.


OCCHIO AFFIDABILE MA NON INFALLIBILE

Ogni evento delle PowerShares Series è un mini-torneo a quattro giocatori che si esaurisce in una notte, con semifinali sulla distanza di un set, così come la finale. I biglietti oscillano dai 30 dollari in su. Mark Philippoussis è entusiasta: "Credo che sia solo questione di tempo. La tecnologia avanza, è inevitabile". Più cauto Jim Courier: "Sarà un motivo di tensione in più per noi giocatori, chiamati ad auto-arbitrarci come avviene nei tornei futures. Non è mica facile valutare un servizio che viaggia a 135 miglia orarie". Courier ha aggiunto che la USTA manderà un paio di ufficiali di gara ad assistere alla tappa del 2 aprile a Chicago. Vogliono capire se il sistema è applicabile ad altri eventi. Hawk-Eye, come sappiamo, ha rivoluzionato linguaggio e mentalità del tennis. Dopo varie sperimentazioni, è stato inaugurato nel 2006 ed è diventato uno strumento indispensabile in tutti i grandi tornei. Non è infallibile, poiché ha un margine d'errore di 3,6 millimetri. Tuttavia, è ritenuto più affidabile rispetto all'occhio umano dei giudici di linea. Nei primi anni, le varie istituzioni tennistiche ne hanno gestito l'utilizzo in modi diversi, poi nel 2008 è stata raggiunta l'uniformità: ogni giocatore ha a disposizione tre chiamate sbagliate per set (più una nel tie-break). Significa che, finchè non sbaglia, può chiederne in forma illimitata. Il sistema piace perchè si presta molto bene alla TV. E' oggetto di una sola critica: essendo piuttosto costoso, è disponibile solo nei campi più importanti. In altre parole, solo pochi giocatori ne possono beneficiare. Soltanto a Indian Wells viene utilizzato su tutti i campi. Non esistono regolamenti che ne obblighino l'utilizzo, tant'è che non tutti i tornei ATP-WTA lo utilizzano. Non ha valenza ufficiale sulla terra rossa (dove fa fede il segno lasciato dalla palla) e non è mai stato utilizzato nei tornei più piccoli, che hanno ben altri problemi piuttosto che dotarsi di uno strumento molto costoso. Tuttavia, la tecnologia avanza: se tanti anni fa è stato abolito il giudice del net, sostituito da un sensore a disposizione del giudice di sedia, non è da escludere che possano scomparire anche i giudici di linea, sostituiti da un tablet collegato a occhio di falco. Probabilmente si andrà in questa direzione: l'unico dubbio riguarda i costi. Una maxi-esibizione può permetterselo, ma forse – per adesso – alla maggior parte dei tornei converrà restare con i giudici di linea, anch'essi un costo per il torneo. Ma non è detto che sarà così per sempre: quando la tecnologia costerà meno di rimborsi spese, pernottamenti e buoni pasto, la rivoluzione potrebbe abbattere la storia.