Per la prima volta, una delle due protagoniste ha parlato. La separazione tra Sara Erran e Roberta Vinci ha colto in contropiede il tennis italiano, ma non solo. Anche le colleghe non sono rimaste indifferenti, tra stupore e un pizzico di sollievo (“Abbiamo una coppia in meno da affrontare” ha detto Sania Mirza, compagna di Martina Hingis). A pronunciare qualche parola è stata Roberta Vinci, di cui appare qualche virgolettato sul Corriere del Mezzogiorno, già proiettato alla sfida dei prossimi 18-19 aprile a Brindisi, quando l'Italia di Fed Cup sfiderà gli Stati Uniti per restare nel World Group. E sembra proprio che dovremo affrontare Serena Williams. La tarantina ha lasciato intendere che la coppia d'oro del tennis azzurro è pronta a ritrovarsi per il bene supremo del tennis azzurro, il che significa Fed Cup e (soprattutto) Olimpiadi. In altre parole, Sara e Roberta saranno a disposizione di Corrado Barazzutti per il match di Brindisi. A quel punto starà al capitano capire se ci saranno le premesse, tecniche e psicologiche, per farle giocare insieme. In verità, la situazione che potrebbe anche non verificarsi. La formula della Fed Cup, infatti, permette di chiudere un match prima del doppio, utile e decisivo soltanto sul 2-2. E' una situazione piuttosto rara. I numeri non ingannano: dal 2005 a oggi, l'Italia si è trovata soltanto 6 volte su 26 a dover giocare il doppio sul 2-2. Una percentuale inferiore al 25%. In queste sei occasioni, per cinque volte abbiamo portato a casa il successo, tre volte con Schiavone-Vinci, una con Pennetta-Vinci e una con Errani-Vinci (proprio contro gli Stati Uniti, due anni fa a Rimini). L'unica sconfitta, fresca e ancora dolorosa, l'hanno raccolta proprio Sara e Roberta contro Garcia-Mladenovic nella recente sfida contro la Francia.
PIU' AZZARDO CHE GARANZIA
Le statistiche dicono che c'è meno di una possibilità su quattro che si possa arrivare a quel punto. Ma il dubbio è un altro: se davvero dovessimo giocarci la permanenza al doppio, varrebbe la pena schierare Errani e Vinci? La risposta sembra troppo facile: no. I volti corrucciati con cui sono scese in campo a Genova sono il peggior spot possibile per la reunion. A noi non interessano le vicende personali, né tantomeno se hanno litigato. Sono fatti loro. Ma la cosa ci riguarda nel momento in cui condiziona i risultati. E a Genova, evidentemente, è andata così (al netto di un piccolo problema fisico della Errani). Una reunion forzata, peraltro dopo due mesi di distacco tecnico e fisico (non si allenano insieme, non interagiscono nel mondo digitale, niente di niente), rischierebbe di essere controproducente. Nella speranza di archiviare la pratica Stati Uniti prima del doppio, sembrerebbe logico riproporre Vinci-Pennetta: oltre alla suggestione di giocare in casa, hanno una buona compatibilità tecnica e nessuna scoria personale da smaltire, senza contare che i papà Oronzo e Angelo sarebbero super-felici. Tre anni fa, a Biella, l'infortunio della Errani obbligò a questa soluzione e le due fecero il loro dovere. Insomma: oggi come oggi, sul piano strettamente tecnico, Errani-Vinci sembra più un azzardo che una garanzia.
QUALI RAGIONI TECNICHE?
Un po' diverso il discorso per i Giochi Olimpici. La medaglia olimpica è l'unico alloro che manca a una coppia che ha intascato 22 titoli, tra cui cinque Slam. A Londra 2012 erano tra le favorite, ma incapparono nelle sorelle Williams e presero un'imbarcata fin troppo severa. Rio de Janeiro potrebbe essere il luogo per il riscatto. Tuttavia sarebbe necessaria un minimo di pianificazione. Non si può smettere di giocare e poi ritrovarsi alle Olimpiadi, un anno e mezzo dopo. In questo senso, la reunion sarebbe auspicabile per ragioni tecniche, le stesse invocate dalla Vinci per spiegare la separazione. “E' stata una scelta emotivamente dolorosa, ma consensuale per ragioni tecniche – ha detto – in questo momento, io e Sara vogliamo concentrarci sul singolo per le rispettive esigenze di classifica. Io voglio risalire dall'attuale 40esimo posto, dosando le energie, perchè punto a chiudere la carriera, almeno da singolarista, a fine 2016”. Volendo fare i maliziosi, le migliori performance in singolare della Vinci sono arrivate proprio quando le Cichis erano più unite che mai: 6 dei 9 titoli WTA, il miglior piazzamento in classifica (n. 11 WTA), le vittorie contro le top-10 (otto, mentre in precedenza ne aveva raccolte tre: la statistica non conta i due successi proprio contro la Errani) e i migliori piazzamenti Slam: dopo 30 eliminazioni nella prima settimana, ha colto due quarti e tre ottavi mentre giocava con la Errani. Insomma, le “ragioni tecniche” per la separazione sembrano un tantino misteriose. Anche per questo, le dichiarazioni pubbliche non convincono. La frattura sembra importante: se davvero vorranno tornare a giocare insieme, dovranno farlo con la massima convinzione e con lo spirito giusto. Altrimenti potrebbe essere un boomerang. Genova insegna.