Tutto quello che abbiamo imparato durante l’ultima settimana di tennis, dalla caccia di Nole e Serena alla casetta da 39 milioni, dalle 47 maratone di Murray alla Caffetteria degli Uffizi, dalle 106 racchette a un misto niente male… BY LORENZO CAZZANIGA
A Miami si è visto un video di Djokovic che scherzosamente andava a caccia di coccodrilli. In realtà, quest’anno il serbo potrebbe andare a caccia di qualcosa di ancora più grosso: il Grand Slam. Parola tabù nel tennis, visto che l’ultimo a realizzarlo è stato Rod Laver nel 1969. Ma, vista la superiorità mostrata quest’anno, Djokovic può farci un pensierino. Negli anni clou, Federer non ci è mai andato troppo vicino perché Nadal sul rosso di Roland Garros cancellava ogni velleità. Ma adesso che lo spagnolo sembra lontano dai suoi livelli migliori, l’ostacolo maggiore potrebbe essere l’erba di Wimbedon. Dove però Djokovic ha già vinto due volte…
… E QUELLA DI SERENA
E se un pensierino lo può fare Djokovic, figuriamoci Serena Williams. L’ostacolo resta davvero la terra rossa di Parigi, ma se vince al Bois de Boulogne, a Palm Springs possono già stappare lo champagne.
LA CASETTA COL CAMPETTO
La crescita dei praticanti ha come unica controindicazione negativa la difficoltà nel trovare un campo libero al club. Ideale sarebbe averne uno privato in casa: per questo, giuro che i prossimi 39 milioni di dollari che guadagno li investo qui, al 38 di Hollow Road, negli Hamptons.
NON ME LO MERITAVO!
Adoro Supertennis: ogni sera torno a casa e meccanicamente digito 224. Guardo tutte le partite in diretta, gran parte delle repliche e non mi perderei mai un Barazzutti-Alexander al Foro Italico. Per questo, non mi meritavo Ball Boys. No, non me lo meritavo proprio.
BOLELLI & SPORT WEEK
Appena intervistato Simone Bolelli per il prossimo numero di Sport Week. Infantino sarà felice di leggerla (e finalmente dice anche se la vecchia querelle con la Fit gli ha influenzato la carriera o meno).
MOMENTO-DIMITROV
Un momento-Dimitrov, che non sarà come uno dei momenti-Federer raccontati da DFW, ma è sempre meglio degli highlights di Raonic vs. Isner. GUARDA IL VIDEO
GIUSTO COSI’!
Una con questo rovescio è giusto finisca nella top 10 mondiale.
FAB FOUR
Quali sono i giocatori che i Fab Four hanno affrontato più volte? Per Djokovic si tratta di Nadal e Federer (e ha un record negativo con entrambi); nel caso di Federer sono Djokovic e Nadal (e ha record positivo con Nole ma molto negativo con Nadal); per Murray sono gli altri tre (e ha un record negativo con tutti); per Nadal sono Djokovic e Federer (e ha un record positivo con entrambi. Ma non solo, ha un record positivo con tutti gli otto giocatori che ha affrontato più volte). Insomma, se la vostra vita dipendesse da un scontro testa-a-testa, scegliete Rafa.
L’ESEMPIO DI ZARINA
Stefano Baraldo, tra i migliori preparatori del tour pro: “Zarina Diyas è una tennista rara! Oggi a Miami è uscita dal campo alle 13.30 dopo aver perso 6-2 6-1 giocando la peggior partita dell'ultimo anno e cosa ha fatto? Dalle 16 alle 18 si è messa con umiltà a lavorare come una dannata in campo per preparare il prossimo torneo e cercare una forma migliore!”.
LA TESTA DI MARIA
“In campo la Sharapova è mentalmente ed emozionalmente più equilibrata rispetto a… non so… anche me stesso!”. Andy Murray
LE 47 MARATONE DI MURRAY
A proposito di Murray, in occasione del suo 500esimo match vinto a livello pro, la BBC ha prodotto una bella infografica nella quale ha calcolato che per raggiungere un simile traguardo, lo scozzese ha bruciato abbastanza calorie da poter mangiare 1.161 hamburger e patatine, ha viaggiato due volte dalla Terra alla Luna e viceversa. E ancora, che il 70,8% delle sue 500 vittorie le ha conquistate su campi in cemento, che ha incontrato 23 volte Djokovic, 22 Federer e 21 Nadal, che ha usato 20,11 chilometri di corde, ha bevuto oltre 2.000 litri d’acqua, corso 47 maratone e usato più di 2.000 polsini, abbastanza da regalarne uno ciascuno a tutti gli invitati alle nozze reali del 2011.
BONJOUR NICOLAS!
Il Quanta Village è stata la sede della presentazione delle nuove racchette e scarpe Artengo, marchio tennistico di Decathlon che ha in Nicolas Escudé, ex n.17 ATP nel 2000, un prezioso consulente. Mi è quindi tornata alla mente una fotografia scattata insieme al torneo di Tashkent del 1998. La Francia aveva appena vinto la finale dei Mondiali di calcio a Parigi contro il Brasile e lui, sempre anticonformista, si presentò… ovviamente con la maglia del Brasile.
HAI UNA RACCHETTA DA PROVARE?
Parlotto al telefono con Enrico Barcella, titolare di un dei migliori negozi di tennis in Italia, Mauro Sport di Bergamo, che mi dice di avere 106 (centosei!) racchette in prova e mille tra rastrelliera e magazzino del negozio. “Non credi che le aziende dovrebbero semplificare un pochino le loro linee?”. Credo di sì, Enrico.
TENNIS CORNER
Bella visita al nuovo Tennis Corner di Firenze: 200 metri quadri con un website che promette di essere una vera evoluzione rispetto a quanto abbiamo visto fino adesso. Finita la chiacchierata, la titolare Adriana Bartolini, mi dice: “Andiamo a pranzo alla Caffetteria degli Uffizi?”. Chiedo: “Ma ci sarà posto?”. E lei sicura: “Certo, è mio!”. Beh, mangiare e parlare di tennis in terrazza ammirando Palazzo Vecchio non è malaccio.
GIOVANI E RUSSI
Sono lontani i tempi di Safin e Kafelnikov, o anche solo di un Davydenko. Però c’è un’ondata di nuovi talenti russi da segnalare: Roman Safiullin (17 anni), Andrey Rublev (17 anni) e Karen Khachanov (18 anni).
MASTERS NADAL?
Allo stato attuale, Rafael Nadal sarebbe solo riserva al Masters.
CHE PALLE!
Prendi due buoni terza categoria, falli giocare dieci minuti con otto modelli diversi di palle (su terra rossa all’aperto), e troveranno differenze così minime che se gli copri i marchi non ne riconoscerebbero una.
CHE FORTE ROLAND GARROS!
Se l’Australian Open si presenta come lo Slam dell’Asia-Pacifico, Roland Garros prova a conquistare l’India. Ecco i suoi trofei esposti al Red Fort, Nuova Delhi, Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
LA CONNESSIONE DI JULIA
Elettrocardiogramma per racchette? No, semplicemente lo staff Babolat sta preparando le racchette per Julia Goerges, tra le primissime ad avvalersi dei dati forniti dal sensore Babolat Play.
LA CASA DEL TENNIS
Gli Stati Uniti avranno presto la loro casa del tennis da 25 ettari e 60 milioni di dollari, a Lake Nona, vicino a Orlando, Florida. Accoglierà giovani promesse e semplici appassionati a caccia di una settimana di tennis e vacanza. Inoltre creerà oltre 150 posti di lavoro permanenti perché la federazione americana sposterà lì uffici e residenze. In più, costruiranno la bellezza di 100 campi da tennis. Tutto questo, in un anno. “Perché ai giovani bisogna vendere il tennis come stile di vita e come un’opportunità per migliorare i rapporti in famiglia” sostiene Paul Lubbers, Director of Coaching Education and Performance for USTA Player Development.
ROCK STAR
Chris Evert su Bjorn Borg: “Nessun tennista ha creato tanta eccitazione in stile rock star come Bjorn Borg. Nessuno!”.
TENNIS ANYONE?
Genie Bouchard e Hannah Ward, Sports Illustrated cover model: anyone for a mixed doubles?
GIOVANI MILIONARI
Una gallery del Corriere della Sera ci ha mostrato come si divertono i giovani milionari, spinti dai social network a mostrare il… ehm… meglio di sé…
STATS OF THE WEEK
E’ tutto vero!
TREND OF THE WEEK
Capisci che il tennis è in salute quando John Isner supera Carlo Conti nei trend di twitter.
PICTURE OF THE WEEK
Lui era un fuoriclasse nel calcio (George Hagi), lei una bambina che voleva semplicemente giocare a tennis e che fuoriclasse lo è diventata adesso (Halep).
PORTRAIT OF THE WEEK
Santiago Giraldo, punto.
PRODUCT OF THE WEEK
Ecco cosa succede quando anche uno stilista del calibro Yohjo Yamamoto esagera col sake. (collezione Y-3 Roland Garros).
DATE OF THE WEEK
L’8 agosto del 1992, Arthur Ashe ammette la sua positività al virus HIV a causa di una trasfusione di sangue (all’epoca il plasma non veniva sottoposto ai test anti-AIDS). S. L. Price scrisse: “Tutte le persone che circondano i malati non possono che cominciare a pensarli cordialmente al passato. Per Ashe è cominciato mercoledì. Ricordi. Tributi. Parole su una lapide. Era un grande campione. Ha combattuto l’apartheid, ha parlato con eloquenza sui problemi dei neri, era un grande uomo. Tutto al passato. Lui ERA”. Arthur Ashe, secondo sportivo a dichiararsi sieropositivo dopo Magic Johnson, è morto il 6 febbraio 1993 all’età di 49 anni.
#BATTILEI / 8
di Lorenzo Cazzaniga | 08-Apr-15 | Archivio, Tutti gli articoli