Presentati ufficialmente gli Internazionali BNL d'Italia. Circa 2.000 posti a sedere in più, l'intenzione di costruire un tetto sul centrale e le nuove regole delle pre-qualificazioni. C'è voglia di crescere, anche se il discorso si riaprirà per il 2019. 

Primo atto degli Internazionali BNL d'Italia 2015: presentazione ufficiale con tanto di appendice sul prato dello Stadio Olimpico, dove si sono “scontrati” in un improvvisato doppio i quattro relatori: Angelo Binaghi, Giovanni Malagò, Luigi Abete di BNL e Nicola Pietrangeli. Non ci sono troppe novità rispetto alle ultime edizioni, se non qualche aggiustamento sul piano tecnico e una promessa, decisiva per il futuro del torneo: la costruzione di un tetto retrattile che consenta di giocare anche in caso di pioggia e renda “vivo” l'impianto per 12 mesi all'anno, magari aumentandone la capienza che in questo momento è tra le più ridotte dei centrali dei tornei Masters 1000. Ma andiamo con ordine: è il nono anno della “joint venture” tra FIT e CONI Servizi, che poi si spartiscono gli utili al 50%. Una partnership che ha consentito agli Internazionali di crescere anno dopo anno e restare al passo con gli altri Masters 1000 nonostante i limiti strutturali (di spazi, più che altro) del Foro Italico. Ogni anno viene battuto il record di spettatori e Angelo Binaghi è ottimista sul fatto che si possa registrare un record anche nel 2015. Ad oggi, l'incasso ha superato i 6 milioni di euro con la sola prevendita, con un aumento del 15% che – va detto – è stato favorito da un ritocco dei prezzi dei biglietti. L'aumento degli spettatori, tuttavia, legittima questa politica. Finchè si cresce, anno dopo anno, la FIT fa bene a cercare di ottimizzare le entrate. La crescita del pubblico, tuttavia, passa soprattutto da una crescita dei biglietti disponibili. La novità più importante del 2015 è questa: sia il Campo Pietrangeli che la Grandstand Arena vedranno un aumento della capienza, il che dovrebbe consentire un maggiore comfort agli spettatori, soprattutto nei giorni di maggior afflusso (martedì e mercoledì). Non sarà semplice raggiungere i 200.000 spettatori (lo scorso anno furono circa 175.000), ma è doveroso provare ad avvicinarli.


CALENDARIO CONGELATO FINO AL 2018

La crescita definitiva passerà dalla costruzione di un tetto retrattile sul Campo Centrale. Inizialmente previsto, è stato accantonato ma resta un cavallo di battaglia del presidente CONI Giovanni Malagò. “Per realizzarlo ci vogliono forza, coraggio e soldi. I primi due li abbiamo, i soldi li troveremo”. A suo dire, si tratta di un problema soprattutto burocratico. In effetti, i vincoli paesaggistici del Foro Italico rendono complicata l'operazione. Ma non impossibile. A parte i sogni che vorrebbero Roma come quinto Slam, è realistico cercare di restare saldamente tra i Masters 1000 e magari prendersi 'sto benedetto status di “Mini Slam” di cui Angelo Binaghi parla già da qualche anno. La lotta è con Madrid: detto che ci vorrà ancora qualche anno, l'impressione è che gli spagnoli siano in leggero vantaggio perchè hanno tre stadi coperti e un torneo femminile che vale più del nostro (è un Premier Mandatory, mentre Roma è un Premier Five). Ma la partita non è chiusa: di certo Roma femminile dovrebbe scippare lo status di Mandatory a Madrid, dove ci sono più spazi e più campi. Roma ha dalla sua la tradizione e una location oggettivamente migliore (la “Caja Magica” si trova nel quartiere popolare San Fermin). Un Campo Centrale coperto sarebbe un ottima argomentazione se e quando l'ATP riproporrà una tematica congelata fino al 2018. La morte di Brad Drewett e l'avvento di Chris Kermode hanno leggermente cambiato le priorità dell'associazione giocatori: l'argomento tornerà d'attualità nel 2019. Sarà importante farsi trovare preparati: è certamente un pregio di Roma la capacità di cercare un continuo miglioramento, anno dopo anno, pur con i limiti del Foro Italico. Lo hanno apprezzato anche diverse aziende: quest'anno, tra gli sponsor, entreranno Alitalia, Ferrero e Nestlè (quest'ultima tramite il marchio San Pellegrino).


SI PARTE IL 5 MAGGIO CON LE PRE-QUALI

Novità sul piano tecnico, soprattutto in merito alle pre-qualificazioni, prodotto sempre più “brandizzato” dalla FIT. Binaghi conta di superare i 6.000 iscritti nei tornei che si stanno giocando in tutta Italia, dando una chance a tutti i tesserati (ci ha provato anche Gene Gnocchi). Le pre-qualificazioni sono importanti anche in chiave wild card, poiché ne offiranno due per il tabellone principale (una per le donne) e tutte quelle delle qualificazioni. Ci saranno tabelloni a 28 giocatori e una formula complicata ma equa: in campo maschile entreranno nel main draw i due finalisti, mentre accederanno alle qualificazioni i due semifinalisti più due giocatori che usciranno da quattro match di “ripescaggio” tra gli eliminati nei quarti di finale. C'è il rischio che i valori e i ranking non vengano rispettati, ma il concetto di lasciar decidere il campo è giusto e sacrosanto. Per adesso, sono ufficiali solo le wild card per il tabellone principale a Simone Bolelli e Paolo Lorenzi. Se il bolognese dovesse essere ammesso di diritto (possibile: bastano quattro forfait, nella speranza che non ci sia quello temuto di Roger Federer), il secondo invito andrà a Luca Vanni. Tra le donne, premiate Francesca Schiavone e Karin Knapp. La terza wild card andrà alla vincitrice delle prequalificazioni. Il pre-torneo, tra l'altro, garantirà una durata di due settimane all'evento, poiché si partirà già martedì 5 maggio. Le qualificazioni scatteranno il 9, anticipate dal Simposio FIT di venerdì 8 (replica di quello del 2013), giorno in cui saranno sorteggiati i tabelloni principali (con un giorno d'anticipo rispetto al solito). Non cambia nulla per la TV: SuperTennis garantirà tutto il torneo femminile, mentre il maschile andrà su Sky Sport in virtù del contratto che assegna alla pay-tv di Murdoch tutti i Masters 1000. Tuttavia, SuperTennis offrirà in chiaro tre match del maschile: un quarto, una semifinale e la finale. La maratona di Roma è appena cominciata.