Il contrasto di stili è quasi sempre garanzia di spettacolo. Non ha fatto eccezione la finale del torneo WTA di Charleston, dove la terra verde ha regalato ad Angelique Kerber il più importante successo in carriera. Ne aveva vinto uno analogo, ma il modo in cui ha superato Madison Keys lo fa piombare in prima posizione. La tedesca non è un mostro di simpatia, ma è una suprema combattente. Non molla una palla, non perde mai la concentrazione e succhia energie fisiche e mentali alle avversarie. Alla fine, nel 6-2 4-6 7-5 di Charleston, ha fatto valere l'esperienza contro un'avversaria forte e a tratti ingiocabile. Ci voleva la sua solidità, così simile ai luoghi comuni sui tedeschi, per togliere cinque volte il servizio a una giocatrice che non aveva subito break in tutto il torneo. Alla fine si è sdraiata sulla terra verde ed è andata ad abbracciare il suo coach, che le è rimasto vicino anche in un periodo diffiile, che l'ha vista sprofondare al numero 16 WTA dopo tre presenze consecutive al Masters (e un best ranking al numero 5). E pensare che poteva essere un'altra settimana di sofferenza, visto che al primo turno si è trovata in svantaggio 4-2 al terzo contro Evgeniya Rodina. Ma anche in quel match ha mostrato una solidità impressionante. Quando è arrivata anche la fiducia, “Angie” non si è più fermata. In semifinale ha estromesso la connazionale Andrea Petkovic, campionessa in carica, ma il vero capolavoro è arrivato contro le Keys, soprattutto nel terzo set. Dopo aver controllato il match più o meno agevolmente, la Kerber ha avuto una palla break sul 4-4 nel secondo che l'avrebbe mandata a servire per il match. A quel punto, mostrando le stimmate della campionessa, la Keys ha preso a bombardarla da tutte le parti, rendendo vana anche la sua poderosa difesa. E un parziale di 6 giochi a 1 l'ha spinta sul 4-1 al terzo.
ANGIE, LA CLASSE QUANDO CONTA
La tedesca avrebbe potuto mollare, anche perchè ha un aereo prenotato per Sochi, dove nel weekend giocherà la semifinale di Fed Cup contro la Russia, invece ha alzato il suo livello. Ha capito che non poteva giocare solo di rimessa, ma doveva continuare a spingere. Non tira grandi bordate, ma i suoi colpi sono pesanti e precisi. Inoltre, quando è chiamata a difendere…non sbaglia mai. La sua capacità di restare nello scambio è impressionante. Non accende chissà quali fantasie, ma osservandola con attenzione si capisce perchè è stata così a lungo tra le top-10, e perchè vanta due semifinali Slam (Us Open e Wimbledon). Si è rimessa in carreggiata e ha ottenuto quel che voleva: togliere sicurezze all'americana. Quando si è vista riprendere sul 4-4, la Keys ha ridotto la potenza dei suoi colpi. Ha continuato a spingere, per carità, ma non c'era più la trance agonistica che l'aveva resa padrona assoluta. Già sul 4-4 ha rischiato grosso, ma la Kerber ha mostrato tutta la sua classe sul 5-5, quando si è presa il break di forza, rimontando da 40-0, in un game che sembrava perso e stra-perso. La Keys si è completamente sciolta e le ha lasciato il successo, il quarto in carriera. Meritato, perchè commettere soltanto 21 errori contro questa Keys, in un match così lungo, è davvero una grande impresa. “E' incredibile vincere qui dopo una settimana così complicata, anche perchè lo scorso anno ho giocato quattro finali e non ne ho vinta neanche una. Mi sono trovata alla grande, tutti sono stati molto gentili, e il mio tennis è arrivato di conseguenza”. Per lei è il quarto titolo in carriera, il secondo a livello Premier (aveva vinto a Parigi Indoor 2012), ma è un successo che la rilancia come possibile top-player. Ok, non ha battuto nessuna delle prime cinque, però nessuna vorrà affrontarla nei prossimi tornei sul rosso, dove le sue capacità difensive potrebbero addirittura esaltarsi. Ma Angelique è completa, gioca bene dappertutto in virtù di un'intelligenza tattica fuori dal comune.
MADISON CONTINUA A CRESCERE
Per la Keys resta un'ottima settimana: ha capito di poter giocare bene anche sulla terra battuta, per quanto l'har-tru sia diverso rispetto a quello che troverà in Europa. Ma bisogna saper scivolare, capire quando bisogna picchiare e quando bisogna aspettare. “L'atteggiamento è molto importante, soprattutto sulla terra – ha detto – devi essere sempre positiva e fare quei piccoli aggiustamenti che servono su una superficie diversa. Arrivavo da due brutte sconfitte e sono ben contenta del mio atteggiamento. Ho lottato il più possibile: male nel primo set, ma poi mi sono messa nella posizione di vincere. E' stata molto brava lei, evitando di commettere errori nella parte finale”. Per la Kerber c'è una doppia soddisfazione, poiché lo scorso anno si arrese proprio alla Keys nella finale di Eastbourne, sempre 7-5 al terzo. Ma sull'erba è più complicato rispondere al super servizio della Keys, arma che le verrà particolarmente utile nel corso della carriera. Anche se in modo diverso rispetto alla Kerber, e con armi opposte, Madison ha le qualità per diventare competitiva su tutte le superfici. Tempo fa, quando era più difficile da pronosticare, qualcuno disse che sarebbe diventata numero 1 al mondo. Non sappiamo se ci arriverà, ma è certo che crescerà ancora. E molto. Semmai, sarebbe stato più complicato ipotizzare una Kerber top-5 WTA. Ma la possente Angie, nel pomeriggio del South Carolina, ci ha fatto capire perchè c'è arrivata.
WTA CHARLESTON – Finale
Angelique Kerber (GER) b. Madison Keys (USA) 6-2 4-6 7-5