La Errani fa il suo dovere e pareggia i conti: Lauren Davis dominata in appena 70 minuti. Ma questa giornata sarà ricordata per il gran primo set della Giorgi contro Serena Williams. Paradossalmente, Camila potrebbe non giocare domenica. 

BRINDISI – E' mancato lo strillo da prima pagina. La prima giornata doveva finire 1-1 e così è stato, senza la sensazione che qualche rotaia potesse uscire dai binari della prevedibilità. A dire il vero, Camila Giorgi ci ha provato. In assenza di papà Sergio (che ha lasciato Brindisi venerdì pomeriggio) ha giocato un primo set maiuscolo, alla pari contro la più forte di tutte. Hai voglia a dire che Serena tornava sulla terra rossa dopo una vita (Fed Cup contro Maria Irigoyen a parte…): era esattamente lo stesso per l'azzurra, che soltanto sei giorni fa giocava la finale al WTA di Katowice, in condizioni totalmente diverse da Brindisi. In Polonia era al coperto, sul cemento indoor. Qui in Puglia c'è la terra battuta e un sole quasi estivo. Per un'ora abbondante non ha sofferto sulla diagonale del rovescio e ha spinto bene con il servizio, commettendo soltanto cinque doppi falli (appena uno in più di Serena). Niente break, ed è già una notizia. Per due volte, Camila si è trovata a due punti dal set. Prima sul 5-4 e 30-30, poi sul 5-5 del tie-break, peraltro dopo aver tirato una fiammata in risposta che aveva esaltato il pubblico di Brindisi. Ma bisogna essere onesti: il miracolo era ancora lontano. E Serena stava lentamente trovando il giusto feeling. Ma anche vincere un set sarebbe stato storico: in tutta la sua carriera in Fed Cup, l'americana ha perso solo un set, contro la bielorussa Anastasia Yakimova. Ma c'è il sospetto che fosse per distrazione. Stavolta no, ha dato tutto. Lo testimoniano i numerosi “Come On!” dopo un punto vinto. Temeva la Giorgi, anche se alla nostra domanda ha detto di non aver mai avuto paura di perdere. “Era soprattutto una questione di concentrazione, di trovare il mio gioco”.


ERRANI PERFETTA, DAVIS INADEGUATA

Ci siamo focalizzati sul primo match perchè Sara Errani, nel secondo, ha cancellato la piccola Lauren Davis con un netto 6-1 6-2. E' durata 70 minuti, senza sussulti se non qualche buona giocata dell'azzurra, concentrata e schiumante rabbia. Forse voleva togliersi le scorie di Genova, uno dei weekend più dolorosi della sua carriera. Il risultato ci stava: meno di due mesi fa le aveva rifilato un netto 6-0 6-3 a Monterrey. E in Messico si giocava sul cemento. Sulla terra battuta il divario è ancora più grande. La Davis, francamente, è parsa molto a disagio sui pallettoni della Errani. Si pensava che lo stato di forma mostrato a Charleston potesse creare un po' di equilibrio. Ma la terra rossa, si sa, non ha molto a che fare con l'har-tru americano. “Lauren non ha giocato male, ci sono stati diversi game combattuti in cui ha avuto le sue possibilità – ha detto Mary Joe Fernandez – ma li devi vincere. Solo allora, forse, hai qualche possibilità”. Ammesso che la Williams vinca il primo singolare di domenica, non è affatto sicuro che rivedremo in campo la Davis: “Stasera ne parleremo” ha detto la Fernandez. Il suo problema è l'assenza di alternative valide. Alison Riske è oggettivamente modesta, mentre Christina McHale sembra (sembra!) essere la prescelta per l'eventuale doppio di spareggio. Schierarla in singolare, magari contro una Pennetta arrazzatissima, potrebbe essere un rischio.


IL GIORNO DI FLAVIA PENNETTA?

“Abbiamo ancora bisogno di due punti” ha chiosato Barazzutti. Quando gli hanno chiesto dove e con chi si possono ottenere, si è fatto una risata insieme alla Errani. “Mi piacerebbe molto che Sara battesse Serena Williams…” ha detto. Ma lo sguardo non tradiva: l'obiettivo è vincere l'ultimo singolare e il doppio. La gente di Brindisi spera che giochi la Pennetta: papà Oronzo e tutta la gente del Circolo Tennis è rimasto male per la sua esclusione, ma per adesso la scelta di Barazzutti sta pagando. “Non so se domani giocherò, dico davvero” ha detto Camila Giorgi. Nessuno ha chiesto a Barazzutti le sue intenzioni, ma si sarebbe comunque scontrato con la pretattica. Si è lasciato sfuggire che la Errani giocherà con Serena, quindi il dubbio è chiaro: Giorgi o Pennetta contro la numero 2 americana. Dovessimo puntare un euro, diremmo Pennetta contro…Riske. Più che una partita a scacchi, Italia-Stati Uniti è una sfida a dama. Mosse prevedibili, dove non c'è troppo spazio per la fantasia. Ma un'intuizione può essere decisiva. 

 

FED CUP – PLAY OFF WORLD GROUP I

ITALIA – STATI UNITI 1-1

Serena Williams (USA) b. Camila Giorgi (ITA) 7-6(5) 6-2

Sara Errani (ITA) b. Lauren Davis (USA) 6-1 6-2