L'Italia di Errani e Pennetta ci ha tenuto in Serie A. E' giusto così, perchè siamo più completi e soprattutto “più squadra” delle americane. Il nostro gruppo era compatto, mentre gli Stati Uniti si sono attaccati a Serena Williams, il cui spirito è stato ammirevole ma non così combattivo, soprattutto nel doppio di spareggio. Dopo che l'americana aveva firmato il 2-1, le azzurre hanno messo il turbo e si sono aggiudicate senza problemi gli ultimi due match. Non c'è stato un briciolo d'incertezza nel 6-1 6-1 che Flavia Pennetta ha rifilato a una spaesata Christina McHale, e nemmeno nel terrificante 6-0 6-3 firmato da Errani-Pennetta contro un imbarazzante doppio americano, composto da Serena Williams ed Alison Riske. Si pensava che Serena potesse provare a fare match pari, giocarsela da sola. Invece si è calata nella mediocrità della Riske, provando a strafare nel primo set (sbagliando tutto), mentre nel secondo ha provato a metterci attenzione. Il giochino ha funzionato per due game (2-0 nel secondo), ma poi è stato ancora dominio delle azzurre, che non giocavano insieme da tempo ma hanno mostrato un buon affiatamento e soprattutto lo spirito giusto. Non è un caso che sia Sara che Flavia siano state numero 1 nella classifica WTA di doppio. La Errani è stata la migliore in campo: mobile come una gazzella, non ha sbagliato niente ed è stata l'unica a non perdere il servizio in tutta la partita.
UN ESITO CORRETTO
Questa partita ha evidenziato la pochezza del team americano, almeno quello che si è presentato a Brindisi. Oltre a Serena sono arrivate le terze linee, troppo più deboli delle azzurre. I punteggi dicono tutto e c'è poco da aggiungere, se non che la vittoria dell'Italia è una buona notizia per la Fed Cup. L'Italia ha tante ottime giocatrici, in singolare e in doppio, e soprattutto garantisce quasi sempre la miglior formazione possibile, onorando la competizione. E l'unica volta che non è stato così (a Cleveland nel 2014) ha ugualmente vinto. Inoltre sarebbe stato curioso veder finire nel secondo gruppo la squadra che ancora oggi è seconda nel ranking ITF. L'Italia ce l'ha fatta e questo rischio non si presenterà. Barazzutti è molto ottimista per il futuro e forse ha buone ragioni per esserlo. Ma dopo quattro titoli in Fed Cup, forse, l'obiettivo è di portare finalmente una medaglia olimpica, magari con il doppio ammirato oggi. La sensazione aleggiava nell'aria: Flavia e Sara non hanno voluto approfondire l'argomento, dicendo che non ci sono progetti così a lungo termine. Ma gli occhi, forse, tradivano altre intenzioni. Avvicinarsi a Rio de Janeiro partendo dal World Group I è sicuramente un viatico migliore.
FED CUP – PLAY OFF WORLD GROUP I