Ad appena due mesi dall’impresa di Rio De Janeiro, Fabio Fognini batte di nuovo Rafael Nadal a Barcellona. Altro match superlativo dell’azzurro, che passa 6-4 7-6 gestendo alla grande le situazioni difficili. Nei quarti c'è Pablo Andujar.Una volta può essere un caso. Due no. Lo dimostrano i giocatori capaci di battere almeno due volte Rafael Nadal sulla terra battuta, appena quattro: Roger Federer, Novak Djokovic, David Ferrer e Gaston Gaudio. Da oggi, lì in mezzo ci sarà pure Fabio Fognini. 61 giorni dopo l’impresa di Rio De Janeiro si è preso il bis al Banc Open Sabadell di Barcellona, con una prestazione maiuscola, di quelle che vien da chiedersi che ci faccia al numero 30 ATP. La sintesi, perfetta, l’ha data Nadal nella conferenza stampa della vigilia: “Fognini fa sembrare facili le cose difficili”. È stato così nel 6-4 7-6 che in due ore esatte l’ha promosso ai quarti di finale, mostrando di nuovo quel giocatore capace di far innamorare l’Italia del tennis. Quello che comanda gli scambi indipendentemente da chi si trova di fronte, corre come una trottola da un angolo all’altro del campo, tiene un atteggiamento esemplare dal primo all’ultimo punto e vince, soprattutto vince. Di nuovo. Due vittorie contro Nadal in due mesi, consecutive e l’una diversa dall’altra. Nella stessa stagione ce l’aveva fatta solo Novak Djokovic nel 2011, prima a Madrid e poi a Roma. In Brasile, Fabio aveva rimontato da una situazione quasi compromessa, stavolta è stato lui a fare la partita, doppiando il rivale nei vincenti (34 a 17) per dare una gran gioia a papà Fulvio e Flavia Pennetta, a bordo campo con coach Josè Perlas. Dopo la libidine brasiliana serviva una conferma che nelle settimane successive non è arrivata, ma ora sì. Fortissima. “Quando l’ho battuto ho sentito di aver superato un muro mentale. Credo di avere una chance per farcela di nuovo, ma devo alzare il livello”, raccontava ieri ai giornalisti dopo aver rimontato un set e un break al giovane Rublev. Detto, fatto, col piede calcato sull’acceleratore e tanta attenzione nelle situazioni delicate. Nel secondo set ce ne sono state, ma Fabio le ha controllate tutte da grande, come se fosse lui il top player.
FOGNINI FA LA PARTITA, NADAL PUÒ SOLO GUARDARE
Nadal rispetto a Monte Carlo ha compiuto almeno un paio di passi indietro, ma va dato a Cesare quel che è di Cesare. Fognini ha fatto tutto ciò che doveva fare per ambire alla doppietta: partire bene, togliere fiducia a Nadal inchiodandolo dalla parte sinistra, non lasciarsi intimorire dalle sue reazioni. Di solito sanno essere letali, oggi hanno fatto il solletico a un Fognini più forte. ‘Rafa’ aveva tanta voglia di riprendersi il titolo a Barcellona, già conquistato otto volte ma sfuggito nel 2014. Ieri si è vendicato contro Nicolas Almagro (che lo batté lo scorso anno) e oggi aveva una bella chance di prendersi la rivincita anche con Fognini. Ma non è andata come voleva. Gli alti e bassi di Fabio sono arrivati solo nel secondo set, quando ormai Fabio aveva capito di potercela fare. Nel primo invece è stato perfetto. Da subito ha spinto forte con diritto lungo linea e rovescio incrociato, buttando Nadal fuori dal campo prima di infilzarlo a suon di palle corte. Una strategia che ha funzionato a dovere, togliendo lucidità e fiducia a Nadal. Fognini gli ha fatto capire che il match l’avrebbe comandato lui, rispondendo al suo diritto carico in topspin col rovescio in contro balzo, una delle tante soluzioni di uno dei repertori tecnici più vasti del circuito. Una palla-break non sfruttata nel sesto game poteva costare caro poco dopo, quando è stato Fabio a concedere una chance. Invece l’ha annullata con autorità, servizio e diritto, e poi è stato lui a punire Nadal sul 5-4, accelerando ai vantaggi sino a conquistare il set.
UN RISULTATO DA CONFERMARE DAY BY DAY
Messo il primo mattone, sono arrivate le prime difficoltà. Nadal ha allungato in apertura di secondo set, prima 1-0, poi 2-1 dopo uno scambio di break, quindi 3-1 con palla del doppio-break. Lì il sogno poteva infrangersi ma Fabio si è salvato, è arrivato vicino all’aggancio sul 2-3 e se l’è preso poco dopo, approfittando dei sempre più copiosi errori di Nadal. C’era una chance per chiudere, invece se l’è fatta sfuggire permettendo al rivale di servire per il set, ma non di chiuderlo. ‘Rafa’ ha regalato qualcosina, lui si è preso il 5-5 col punto del match, andando a togliere la palla dal proprio angolo su uno smash del maiorchino, infilato dal passante di diritto. Un punto che ha minato le ultime certezze dello spagnolo. Che pure è riuscito ad aggrapparsi al tie-break, e a riaprirlo da 3-6, salvando tre match-point con altrettanti punti "alla Nadal". Una croce per tanti, tantissimi, forse tutti, non per il Fognini di oggi. Non ne ha voluto sapere: dopo il cambio campo si è preso il quarto match-point con una grande prima, e grazie all’ennesimo regalo di Nadal col diritto ha chiuso i conti, accogliendo la vittoria con una nonchalance incredibile. Non ha nemmeno sorriso, come se avesse battuto un avversario qualunque, come se sapesse fin dal primo punto come sarebbe andata. Buon segno: ha capito che queste vittorie possono diventare la normalità, ma ora servono delle conferme nella quotidianità, nei match di tutti i giorni, quando dall’altra parte della rete non c’è uno che ha vinto 14 Grand Slam, e magari non tutto funziona come potrebbe. Perché ormai è chiaro: il passo in avanti da (ri)compiere è vincere le partite che si possono vincere, come quella di venerdì contro Pablo Andujar. Se poi si vincono anche quelle che (sulla carta) non si possono vincere, beh, tanto di guadagnato.
ATP 500 BARCELLONA – Ottavi di Finale
Fabio Fognini (ITA) b.Rafael Nadal (SPA) 6-4 7-6(6)
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