Secondo titolo consecutivo a Barcellona per il giapponese, sempre più competitivo anche sul rosso. Andujar gioca forse un match migliore, ma i punti importanti danno ragione al numero 5 ATP, a segno 6-4 6-4. “Obiettivo Roland Garros”.Lo scorso anno ci ha vinto il suo primo torneo sulla terra battuta, dodici mesi più tardi si è preso il bis. Il Real Club Tenis Barcelona porta di nuovo fortuna a Kei Nishikori, che per il secondo anno di fila si è laureato campione nello storico torneo catalano, confermando i grandi progressi sul rosso. “Alzare il trofeo del 2014 mi ha dato tanta fiducia – ha raccontato nel corso della settimana – aiutandomi a cambiare il mio stile di gioco sul rosso. Sono diventato più aggressivo, e ora mi sento finalmente competitivo anche sulla terra”. L’ha confermato in un torneo giocato molto bene sin dai primi turni, prendendosi il titolo a spese della sorpresa della settimana Pablo Andujar, regolato con un doppio 6-4. Un punteggio bugiardo, che per lo spagnolo sa sicuramente di beffa. Nishikori non ha giocato il suo miglior tennis, sbagliando più dei giorni scorsi, mentre il padrone di casa ha mostrato sprazzi di quel gioco che gli ha permesso di farsi strada contro vari giocatori più forti di lui. Sembrava in grado di potercela fare anche in finale, contro un avversario che gli ha lasciato fare gioco e spesso ne ha accusato le ripetute accelerazioni e discese a rete, invece è caduto in 94 minuti: gli è mancata la capacità di fare la differenza nei momenti importanti. Anche se la classifica vale fino a un certo punto, si potrebbe dire che il match ha evidenziato tutta la differenza fra il numero 66 e il numero 5. Nel complesso, Andujar ha disputato un match migliore, ma nelle fasi calde Nishikori ha mostrato tutta la sua concretezza, giocando un tennis di altissimo livello. Non ha più sbagliato una palla e ha obbligato il rivale a rischiare di più per prendersi ogni singolo punto, raccogliendone gli errori.
“VOGLIO IL ROLAND GARROS”
Nel primo set Kei ha alzato il ritmo sul 4-4, giocando poco dopo uno splendido game di risposta che ha chiuso il parziale, nel secondo ha arrancato di più, ma è comunque riuscito a girare il set dalla sua parte. Sotto 4-2 si è ripreso la parità, poi ha infilato un nuovo break sul 5-4, questa volta con la complicità del rivale. Volato 30-0 con due grandi punti, Andujar non ha retto il rientro di Nishikori, offrendogli il match-point col primo doppio fallo dell’incontro, e poi non ha trovato la prima di servizio, dando una chance di chiudere al nipponico. Kei non si è fatto pregare e l’ha infilzato con una risposta vincente di rovescio, chiudendo la pratica più rapidamente del previsto e alzando poco dopo al cielo il pesantissimo trofeo Conde De Godò, il nono della sua carriera. “Hola, estoy muy contento”, ha esordito nella cerimonia di premiazione, prima di rifugiarsi in quell’inglese che è diventato la sua lingua da quando ad appena dodici anni si trasferì in Florida, all’IMG Academy di Nick Bollettieri. Una scelta che ha pagato, regalando al Giappone il suo più forte tennista di sempre, e al circuito il giovane emergente più versatile, pronto all’aggancio ai primissimi della classe. Con i 500 punti di Barcellona rimane a un passo da Rafael Nadal e si conferma come il più accreditato per (re)inserirsi presto fra i Fab Four. Ci è già riuscito un paio di volte, poi l’hanno ricacciato indietro, ma di questo passo ci tornerà presto, e per restarci. Come? Lui ha le idee piuttosto chiare. “Il mio obiettivo è vincere il Roland Garros. Sarà molto probante fisicamente e mentalmente, ma il mio tennis ha fatto grandi progressi anche sulla terra. Sento di essere pronto”.
ATP 500 BARCELLONA – Finale
Kei Nishikori (JPN) b. Pablo Andujar (ESP) 6-4 6-4
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